<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Solomon Kane</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Suonatore JoneS</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Astaroth</i>
<br />Prima, nelle dovute occasioni, era la lunghezza della storia che si adattava all'autore (quando ce n'era bisogno): ora è l'autore che si deve adattare alla lunghezza della storia...
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è vero. Su Tex,fino al numero 400, le storie potevano finire ed iniziare in qualsiasi pagina dell'albo. Era raro trovare storie che si concludevano alla fine di un albo.
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Anche per Martin Mystère era cosi, poi (forse per le lamentele,forse per cercare più lettori) le storie sono diventate standard (uno o due albi), poi nuovamente sono tornati a lunghezze variabili perchè Castelli trovava poche le 94 tavole e troppe le 188 di due albi.
Adesso con la nuova periodicità sono albi unici di 164 pagine.
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Nessuno si aspetta l'inquisizione spagnola!
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Anche per Mister No e penso pure per Zagor era così. E devo dire che a me piaceva. C'ero abbastanza affezionato. Cioè spesso capitava che la storia finiva tipo a pg.88 dell'albo, e poi ne incominciava un'altra. Ricordo questo procedimento soprattutto nei primi 100 albi della serie, ma anche dopo.
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Sangue di giuda!
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