<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Carlo Maria</i>
<br />Mazzucchelli, Sienckiewicz, Gibbons... hai detto niente! [:D][;)]
Però i Sin city di Miller sono stupendi! <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Bellissimi!
Il primo mi affascinò; il secondo mi rese perplesso; il terzo fu l'ultimo che lessi. Sin City è teatro - <b>splendido</b> teatro. Ma pur sempre teatro. Una grafica sontuosa. Una storia di grande effetto. Ma scarsa sostanza.
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Pensa a Quel bastardo giallo o al primo omonimo, non ha nemmeno i cali di qualità che lo caratterizzano invece altrove.
In questo senso, sì: Miller lo amo come sceneggiatore, meno e solo su certe opere come disegnatore.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Io preferisco lo sceneggiatore o il disegnatore, all'"autore completo".
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Quanto a Give me liberty: ottima prova, piace molto anche a me, ma ribadisco di preferirne altri. Tra l'altro ha in comune con Ronin più di quel che sembri: in entrambe trovo che Miller descriva principalmente una parabola ascendente di coinvolgimento, stress, pathos. I protagonisti di entrambe le opere sono solo forzatamente umani (pensa al presidente di Martha Washington), sempre sopra le righe ma via via più folli e deliranti.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Con la differenza che Give me liberty mi racconta una storia, Ronin mi prende per il culo [8D] (IMO! IMO!)
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Ciò distingue per esempio un opera come 300, che se non ricordo tu non possiedi, Vinnie: lì Miller adotta uno stile più asciutto, la narrazione ha uno stile epico (d'altra parte poche imprese possono definirsi tali più di quella compiuta dagli Spartani alle Termopili), il disegno, nonostante molte splash page, è curato, coinvolgente e non scorre rapido agli occhi del lettore che, al contrario, vengono coinvolti dalle dinamiche della tavola.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Non mi pronuncio più di tanto su 300 non avendolo letto ma solo sfogliato. Ed è stato proprio sfogliandolo che ho perduto interesse: troppe splash page, troppo teatro. IMO, certo, ma nel momento in cui acquisto un volume IMO è signore e padrone della decisione.
V.
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