<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Un Allegro Ragazzo Morto</i>
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Apprezzo la schiettezza (poi magari mi dirai perchè ho un carattere di merda, cosa che so benissio di avere), e già che ci troviamo in vena di cose sincere, ammetto di aver perso un pò di quella stima che iniziava a crearsi nei tuoi confronti, dopo aver letto di sfuggita che guardi la Talpa... (si scherza eh, abbiam capito tutti che oggi sei un pò indisposta)
Approfitto dell'osservazione per chiederti qual'è il tuo rapporto con la tv, se vai cercando programmi culturalmente formativi, o preferibilmente cose più disimpegnate... mi auguro che la domanda non ti sia già stata posta, ammetto che non entro qui da un pò e non ho il tempo materiale per rileggere il riassuntone, speriamo di non centrato in pieno il buco nell'acqua.[:o)]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Beh, tra simili ci si riconosce. Sei permaloso come me e un po' brutale nel rispondere alle cose che non ti vanno, come me. Scodinzoli poco e quando lo fai guai se te lo fanno notare (come me). Non proseguo o facciamo notte.
La tv... cos'è la tv per me? Molte cose.
1) Punto di riferimento. Esempio (orrendamente in terza persona): Paola è in videoteca. Spulcia tra le videocassette. Sente il gestore che dice: "Ma non lo so, non si è capito, hanno demolito delle torri...". Paola torna a casa e accende la tv. E' l'11 settembre. Paola sa cos'è successo. Ho detto riferimento, non informazione. Mi limito ad assorbire i fatti nudi e crudi. I ricami opinionistici sono fuffa, un'opinione me la so fare anche da sola.
2) Fonte di affetto e di sentimenti (sempre nell'orrida terza persona): Paola si affeziona ai personaggi seriali. Anni fa guardava una soap opera e voleva bene a una certa Harley Davidson Cooper (doppiata da Veronica Pivetti). Paola si commuove quando si raccontano belle storie (vere, false, film, film tv, non importa, basta che siano raccontate bene). Quindi per il tempo che guarda la tv Paola prova affetto per i personaggi e si dimentica di essere sola come un cane. Come i vecchi d'estate, uguale.
3) Fonte didattica: grazie alla tv ho saputo cosa fosse l'infibulazione, che i piccoli degli squali hanno il cordone ombelicale, quali sono gli usi e costumi di alcune popolazioni dell'Africa, che Vittorio Gassman era un uomo molto infelice, che il figlio di Paolo Villaggio è stato tossicodipendente, come si mettono le protesi di silicone al seno ecc. Cose che avrei potuto leggere su giornali o riviste o libri, ma che ho imparato casualmente lì.
4) Rifugio ludico: qualche volta vengo a sapere che verrà trasmesso qualcosa che mi farà ridere e lo guardo. Mi piace ridere.
In sostanza alla tv non chiedo niente, ne' cerco niente di preciso. La accendo e se c'è qualcosa che voglio vedere la guardo. Mi piacciono molto i reality (sempre meno reali col passare degli anni, ma tutto si usura) perchè mi piace vedere le evoluzioni e involuzioni della gente, l'uomo in cattività (stra-detto e ripetuto), anche solo come muta l'uomo se sotto l'occhio attento della telecamera. Non credo affatto che se io stessa, come pure ho tentato di fare, partecipassi a un reality mi comporterei in maniera migliore rispetto a nessun concorrente di nessuna trasmissione. Si capisce molto di come sono fatti gli uomini, e soprattutto che restiamo bestie, solo in branchi molto grandi.
Ti ho risposto, ARM, perchè tu sei tu, ma resto ferma sull'idea che è bene tornare sul professionale. Altrimenti rischio di andarmene pure da qui...
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