<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by TYLER DURDEN</i>
<br />L'"orrore" protagonista di quell'albo, è quello quotidiano del ripetersi dei giorni e quindi della vita, sempre uguali e insopportabilmente noiosi, con relativa voglia di fuga ben evidenziata in certi personaggi(l'aspirante attrice e il marito frustrato) e ribadita nell'ultima pagina. In questo caso il disegno di Roi è vermante funzionale alla storia.
La spiegazione della causa del ripetersi uguale dei giorni è data citando un film con William Hurt (visto: niente di speciale e non ricordo il titolo).
E' la sceneggiatura che preferisco di Chiaverotti anche se sono convinto che i testi a quei tempi glieli scriveva Sclavi e questo fa la differenza.
Ricordo che era dopo Ritorno al Crepuscolo e prima di Gente che scompare formando la bellissima trilogia spazio-tempo.
Mi rendo conto che non affronta i classici temi horror e che quindi non è molto apprezzato dai più, ma non sono un dylaniano classico. Tanto per dire preferisco lo Slcavi di Tre per zero a quello di Grand Guignol, non per la storia in se ma per il genere (TRE PER ZERO è praticamente un commedia sofisticata)<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non è che non ho capito "la morale" della storia... E' che il finale è assurdo... Il mostro alato è il marito succube della moglie, non la ragazza che si presta all'esperimento d'allucinazione... Che poi invoca inconsciamente Dylan, e quindi essendo stata salvata, non dovrebbe ricominciare tutto daccapo... invece diventa lei il mostro...
Sì, in effetti per essere di Chiaverotti è una storia anomala: Chiaverotti è d'uso spiegare tutto nel finale...[:D]
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Racconti gratuiti dell'orrore! [:o]