mah, vabbè, visto che sto topic sta in piedi da sei pagine senza che nessuno ne abbia parlato, ci provo io.
Perché <i>Dopo mezzanotte</i> è un capolavoro; per quanto queste graduatorie lascino il tempo che trovano, sono d'accordo con chi lo poneva tra i primi 5 (vabbè, facciamo 6/7) albi di sempre.
Dopo mezzanotte è uno di quegli albi per cui è nato Dylan Dog, tanto geniale quanto probabilmente "facile" per Sclavi da buttare giù, visto che trasuda di "sclavismo" da ogni scena, da ogni tavola, da ogni vignetta. già nella seconda tavola infatti incontriamo una delle tematiche principali (forse il tema portante) di tutto l'albo: l'intolleranza, verso chi ci è socialmente distante. La distanza sociale è presentata, a seconda delle situazioni, come una sorta di valore a sè stante (il vicino di casa vuole solo dormire, non gliene frega nulla se "gli altri" si scannano sotto casa sua), come una sorta di contrattempo che crea equivoci e incomprensioni (il tassista che sembra un lord, i due poliziotti - quello nella metro e quello nel parco - che scambiano dylan per un criminale), o come una barriera, un ostacolo che dylan si sforza di superare (ad esempio col barbone nella cabina telefonica, ma non solo), immagine condensata superbamente in un'unica vignetta, neanche troppo complicata da realizzare ma colma di significati grazie alla costruzione dell'intera sequenza: parlo della scena in cui Dylan è in casa del gay (che si droga e si prostituisce), rientra l'altra inquilina dell'appartamento (la prostituta incontrata già in precedenza da dylan) e dice a dylan che non pensava che fosse omosessuale; dylan imbarazzato si pone sulla difensiva balbettando qualcosa del tipo "n-no... ti sbagli... io non...", al che il gay rimprovra "beh, dov'è finito il liberal di poco fa? non ti ha mica offeso, sai!". E il tutto si chiude con la vignetta in questione, in cui Dylan, in primo piano, con un'espressione di scusa, ammissione di colpa e comprensione incredibilmente azzeccata da Casertano, sfonda le barriere (o almeno ci prova) con un semplice "Toccato".
Casertano all'epoca era (insieme a Piccatto) il miglior traduttore grafico delle "visioni realistiche" sclaviane, e non è un caso se tra le migliori storie dei primi anni (e di sempre) ci siano, oltre a Dopo mezzanotte, anche Memorie dall'invisibile e La casa degli uomini perduti. In una storia del genere Dylan trasmette sensazioni a non finire, e Casertano riesce a trovare un tratto per ognuna, in una gamma di espressioni forse mai più toccata nella serie, inoltre infarcisce le tavole di personaggi che sembrano usciti direttamente da una fusione tra il mondo dei sogni e la cruda e triste realtà (per questo parlavo di "visioni realistiche" qualche rigo fa).
Peccato solo per l'assenza di Groucho, quello è uno scotto che si paga ben volentieri per capolavori simili (come anche Il lungo addio), rispetto a storiacce di ben altro conto come "I quattro elementi".
Unico.
-----------------------
"Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me" (Groucho Marx)
JE SUIS MARXISTE, TENDANCE GROUCHO.
|