<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dr. Hicks</i>
dici? bah.... ma come si fa a giudicare cosi nettamente uno sceneggiatore dopo quattro/cinque storie??? tra l'altro a parte Insonnia le altre le ho ritenute più che decorose... almeno nella media del periodo...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Sono d'accordo... quattro storie mi sembrano un po' pochine per valutare pienamente e con una certa irrevocabilità di giudizio un autore. Questo perché la tecnica e il "mestiere" possono essere migliorati con il tempo e perché nel breve periodo i giudizi possono essere contaminati dalla scarsa vena creativa attuale dell'autore, o viceversa da un exploit positivo isolato. Oltretutto, nel caso di Masiero, gli darei un po' di tempo per ambientarsi, in quanto penso che scrivere per Dylan Dog sia tecnicamente diverso dallo scrivere per Mister No o qualsiasi cosa abbia fatto in precedenza.
Detto questo, a me sinceramente il modo di sceneggiare di Masiero, vivace e leggero, non è dispiaciuto sin'ora. Trovo che, Sclavi a parte, sia quello che abbia colto meglio lo spirito un po' da commedia di Dylan e che sia entrato abbastanza in sintonia con l'universo dylaniato, gestendo particolarmente bene quelle situazioni "di contorno" (le battute di Groucho, il rapporto Dylan-Bloch, Jenkins...). Secondo me i suoi difetti maggiori li ha mostrati fin ora come soggettista (cosa che ha a che fare, credo, più con la tecnica che con il talento), sia a livello di "spunto iniziale" sia a livello di sviluppo della trama. L'ultimo albo mi sembra l'esempio più eclatante.
Dei 4 albi sin qui usciti il primo, "L'incubo dipinto", seppure niente di che, secondo me è il migliore, insieme al "Il tocco del diavolo", uscito nella serie regolare da un anno a questa parte. "Insonnia" e "Istinto omicida" mi sono sembrati sufficienti, nella media di questo periodo diciamo. L'ultimo presenta dei difetti di costruzione ancora più grossi, oltre che un finale deludente, e quindi forse non merita la sufficienza, ma tutto sommato, come ho detto nel topic specifico, si lascia leggere abbastanza agevolmente.
Concludendo, credo che Masiero abbia fatto cose tutt'altro che entusiasmanti in questo primo scorcio di carriera dylaniata, ma, per le ragioni spiegate, nutro una sorta di fiducia di fondo nei confronti di questo autore. Vedremo!
Marco.
"Midnight is where the day begins."
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