<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Alias</i>
<br />Juan, io non so se ti odio o ti adoro. Intanto stavo facendo un elenco di frasi fatte, e mi mancava di dire "che non esiste più la mezza stagione" poi avevo detto tutto. E poi vuoi mettere "Conan, il ragazzo del futuro" con i Pokemon? O Sailor Moon??? Non si parla di lungometraggi ma di cartoni animati in tv. Tu che qui sei l'espertone (e non è sarcastico) converrai che, come è successo a MM, che pure Castelli non ha mai abbandonato, ma che non è certo fresco come all'inizio, proprio perchè Castelli stesso non è più QUEL Castelli là, ma un signore un po' più anziano, se anche Tiz fosse rimsto sempre, la serie non sarebbe rimasta uguale a sè stessa comunque. Perchè sono le persone a scrivere, e le persone cambiano. Magari cambiava in MEGLIO, magari Tiziano superava sè stesso e tutti ora starebbero a dire "Pfui, quelle caccole dei primi 100 numeri!". Ma nulla, per quanto a conoscenza della mia miserrima persona, perdura anni e anni mantenendo la qualità delle prime puntate. Ne' i telefilm, ne' le soap opera, ne' -ahimè- i libri. Il logorio interviene, prima o poi, forse impatta in maniera differente, ma impatta. E aggiungo che non è che una mente giovane perchè è giovane e fresca debba avere per forza idee fresche. Insomma, nel mio piccolo ricevo boiate immani da aspiranti soggettisti che hanno 10 anni meno di me, e non parliamo di quello che deve subire Mauro. Una buona idea non è questione di età. Guardate Camilleri.
<i>("Troverà Juan Galvez il modo di smontare punto per punto le tesi della Barbato anche questa volta, possibilmente piazzandoci dentro qualche citazione di cui lei è ignorantissima e facendola passare per mentecatta? Lo sapremo nella prossima puntata."</i>)
[:)]
(Aggiungo la faccina -ben sapendo che le odio- perchè si scherza, Juan, davvero.)
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">E infatti scherzavo pure io, soprattutto visto come chiudevo il mio post [8D]
Però, provo ad andare un po' più in là dello scherzo, e abbandonare i luoghi comuni.
Effetto nostalgia a parte (e la sua incidenza su alcuni luoghi comuni è molto alta), non ci sono più le serie di una volta? Anche intendendo la stessa serie - ovvero facendo il confronto tra il DD o il MM di una volta e quelli di oggi, la decadenza non è _mai_ una regola. Certo, gli autori si stancano: a quel che si legge sulle pagine di MM, Castelli più che stanco si è proprio strarotto l'anima di scrivere MM; epperò sono anni che Morales scrive un Martin Mystère fantastico. Il che non vuol dire che la testata non vada male: va malissimo
. Vuol dire solo che i personaggi è molto difficile che si esauriscano, è molto più probabile che siano i loro autori ad esaurirsi (Chi ha detto Max Bunker? [:D]; però Alberto Breccia non ha praticamente mai smesso di migliorare e migliorarsi; Will Eisner, quasi novantenne, continuava a scrivere e disegnare con immutati creatività, vigore, inventiva). Nel caso del fumetto seriale possono essere sostituiti, e a volte con successo, eludendo l'inevitabile logorio dell'autore: Boselli e Burattini scrivono un ottimo Zagor; Boselli scrive anche un Tex ottimo, soprattutto quando gli viene permesso di scriverlo come sa fare [:D]. Sostituire Sclavi è molto più difficile - lo sarebbe per chiunque, anche per Alan Moore - lo è stato pure per Sclavi stesso, che nel secondo centinaio di DD non ha brillato come in precedenza; eppure Michele Medda spesso scrive ottime storie di Dylan, e tu spesso ne scrivi degli ottimi elseworld [:D]. Ma gli autori crescono anche: quando leggo che Rat-Man "non è più quello di una volta", io onestamente mi metto a ridere. Certo, non fa più ridere come una volta, perchè Ortolani è passato della farsa spettacolare ad un'ironia ed un umorismo molto più sottili e complessi, migliorando costantemente. Berardi non ha disamparato a scrivere con Julia (se mai è ormai prossimo alla perfezione come sceneggiatore), ha però deciso di scrivere una soap-opera invece di un grande romanzo di formazione. Una scelta per cui posso arrivare ad odiarlo [8D][8D], e tuttavia una scelta, non un declino. Sono esempi, limitati all'Italia e quasi solo al campo bonelliano, se ne potrebbero fare altri. Questo, creativamente parlando, perchè il declino editoriale del fumetto italiano è un dato di fatto, e le tirature davvero non sono più quelle di una volta.
Sui cartoni televisivi di oggi non sono molto ferrato in effetti: non sono più a casa negli orari in cui li fanno [:D] (però i Simpson si collocano nella modernità?).
Il declino del cinema italiano mi sembra difficile da negare, invece. Dal dopoguerra, i risultati ottenuti nel secondo trentennio non credo siano paragonabili a quelli del primo trentennio. Ma questo è un qualcosa che mi sembra riguardare il cinema _italiano_. Di film buoni, ottimi e di capolavori continuo a vederne.
Insomma, una volta fatta la tara all'effetto nostalgia credo si possa andare a verificare caso per caso.
In fondo non credo che siamo troppo distanti come concetti. E spero di non averci <i>"piazzato dentro qualche citazione di cui lei è ignorantissima e facendola passare per mentecatta"</i> [:D][;)][;)][;)][:D]
V.