Allora, Rupert: Dylan una reazione ce l'ha. Si sente male, confuso, debole, incerto di sè, sente più acute le realtà della sua natura, e le sente tutte insieme. E un po' gli fanno male, ovvio. Ma il punto è che Dylan non si racconta MAI balle, non finge di essere un uomo che non è, non fa quello sicuro, quello scafato o simili. E' il guardiano stesso che glielo dice: chi è coerente con sè stesso, come Murray e Amber, che cambiano solo l'immagine o l'atteggiamento, ma in fondo restano sè stessi, come Anna, incapace di recitare una parte che non sia... Anna e priva di sovrastrutture, e come Dylan stesso, con cui il guardiano si complimenta, non devono aver paura di guardare in faccia la verità. Anche Xabaras è quello che è, guarda la verità negli occhi e non batte ciglio. Mentre altri non sono che ipocriti, oppure persone che si vogliono ridimensionale (il cameriere, la donna che subisce il mobbing) ma che sono elevati rispetto agli altri. Una delle critiche che mi muovono sempre più spesso è di andare a ravanare nell'animo di Dylan, ed è vero, lo faccio. E mi piace, mi piacciono le sue debolezze, che sono proprio ciò che lo avvicina alla gente. Ci sarà un albo (di lontanissima uscita) dove Dylan si innamorerà di una ragazza "normale" dal carattere forte e questo lo intimidirà al punto che finirà, pieno di rimorsi, a letto con la bonazza di turno, standoci pure male. Perchè capita anche agli uomini più affascinanti: quando ti trovi davanti una donna senza sovrastrutture, candida e VERA vengono presi quasi da un timor revernziale... Basta, ho detto fin troppo! I miei prossimi albi usciranno alle calende greche, quindi sappi che la matmatica E' un'opinione...
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