Cravenroad7

Forum dylaniato
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MessaggioInviato: ven set 02, 2005 7:10 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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E a te chi ha detto che è giusta?
Il riferimento a mia nonna era per la rozzezza di tale predica e per l' "anticaglia" che si porta dietro. Questo tanto per restare in superficie.
Ma se Sclavi volveva che io non giudicassi in questo modo, gli bastava continuare il "suo" PROGETTO senza predicozzi. Che siano giusti o sbagliati mi è indifferente, che ci siano invece assolutamente NO.




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MessaggioInviato: sab set 03, 2005 9:48 pm 
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Iscritto il: sab mar 05, 2005 2:03 pm
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Se moralismo per voi significa dire le cose come uno le pensa, seppur a volte scontate, allora lo siamo tutti moralisti.


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MessaggioInviato: sab set 03, 2005 10:23 pm 
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Ma non siamo tutti scrittori di Dylan Dog.




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MessaggioInviato: sab set 03, 2005 11:22 pm 
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Iscritto il: sab mar 05, 2005 2:03 pm
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Infatti siamo lettori, è Tiziano Sclavi che scrive e dice le cose come le pensa, noi leggiamo, che ci piacciano o no, che condividiamo o no.


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 9:36 am 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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"Dagli interrogativi nasce la curiosità, dai punti esclamativi nascono le prediche ( che rischiano sempre di rompere le scatole, anche quando ne condividiamo il contenuto). "
Dal corso di sceneggiatura di Gianfranco Manfredi, il creatore della testata migliore della Bonelli, MV.
Leggi l'intervista a Sclavi e vedrai che anche lui se lo riconosce.
Quindi?



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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 10:45 am 
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Iscritto il: mer ago 20, 2003 5:14 pm
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comunque io sono d'accordo con rupert e ziomaro...e poi sembra che triss denunci la forma non la sostanza...o mi sbaglio:?

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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 11:15 am 
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Iscritto il: sab mar 05, 2005 2:03 pm
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ci sono albi con gli esclamativi e albi con gli interrogativi. "Il marchio rosso" è una storia di esclamativi, c'è la predica, non c'è un lieto fine (A me è piaciuta). "Storia di nessunO" è una storia di interrogativi, si capisce dopo altre riletture e neanche in pieno. (a me è piaciuto). Non si può pretendere una serie di soli interrogativi (o esclamativi), è giusto equilibrare le due cose. Anche io, nel mio piccolo, sperando che un giorno diventi grande, scrivo e quando mi sento arrabbiato uso gli esclamativi, e quando mi sento rilassato uso gli interrogativi. Insomma quanno ce vo' ce vo'![;)]


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 3:42 pm 
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Iscritto il: mar lug 22, 2003 10:40 pm
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ognuno e' libero di fare e scrivere cio' che vuole....e' vero anche pero' che "Storia di Nessuno" e' passata alla storia come una delle piu' grandi opere di Sclavi , "Il marchio rosso" forse un po' meno ;)


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 4:43 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by BiRuBiRu</i>
<br />comunque io sono d'accordo con rupert e ziomaro...e poi sembra che triss denunci la forma non la sostanza...o mi sbaglio:?

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<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
No, non ti sbagli. Denuncio il modo. E questo modo, non esiste su MV.
Manfredi sta bene attento a non "uscirsene" con predicozzi.




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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 4:44 pm 
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Iscritto il: mer ago 03, 2005 9:21 pm
Messaggi: 510
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">ognuno e' libero di fare e scrivere cio' che vuole....e' vero anche pero' che "Storia di Nessuno" e' passata alla storia come una delle piu' grandi opere di Sclavi , "Il marchio rosso" forse un po' meno ;)

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
uhm...non credo. "il marchio rosso" è tra i classici della serie


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 6:38 pm 
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Iscritto il: lun lug 07, 2003 6:56 pm
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??? davvero? [?]

cmq.... a me sinceramente piace molto come viene affrontato il tema "politico" e/o sociale in KP... di una delicatezza a volte assurda...

_____
I Quintorigo hanno perso John De Leo.... che vita di stenti e privazioni! [V]


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 6:41 pm 
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Iscritto il: dom lug 24, 2005 4:27 pm
Messaggi: 2784
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">"il marchio rosso" è tra i classici della serie<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Secondo me il marchio rosso non è tra i classici della serie

"Tu ti credi Dio"--"Dovrò pur prendere spunto da qualcuno"


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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 8:51 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Anche secondo me: vedi ad esempio le ristampe pressoché nulle sui Dylan-libri. Anche se questa non è una prova decisiva, non mi sembra che abbia ricevuto tutte le attenzioni di altre storie.




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MessaggioInviato: dom set 04, 2005 8:54 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dr. Hicks</i>
<br />??? davvero? [?]

cmq.... a me sinceramente piace molto come viene affrontato il tema "politico" e/o sociale in KP... di una delicatezza a volte assurda...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

A differenza di Julia in KP esiste alto mestiere, inossidabile bravura; Julia mantiene invece un'estetica molto più commerciale, più atemporale. Berdardi è un certosino che con quest'ultima e a volte diventa stucchevole.
KP credo invece che abbia una maturità che solo in tempi recenti le è stata riconosciuta.
Da notare che Dylan e KP sono però due personaggi impostati diversamente. Molto diversamente.




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MessaggioInviato: lun set 05, 2005 12:34 am 
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Iscritto il: mar ago 16, 2005 5:22 pm
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Ken Parker è poesia, anche per quel poco che ho letto.
Tempo fa fu dedicato un libro ai tre antieroi del fumetto Bonelli: Mister No, Dylan e Ken. In effetti è proprio vero. Loro tre sono antieroi nel vero senso della parola. Prima ci fu Mister No che in un periodo in cui il western andava di moda seppe affascinare migliaia di lettori con le atmosfere avventurose di un nuovo scenario, la foresta amazzonica. Un antieroe vero e proprio, visto che i guai di certo non se li va a cercare, ma anzi, gli capitano in continuazione. Poi c'è stato Ken nel 77, un fumetto d'autore in cui Berardi mostra tutta la sua grandiosa arte scrivendo storie così poetiche e belle da avere ottimi giudizi di critica. E poi Dylan nell'86. 3 antieroi. Tre persone in fondo normali ( abbastanza). Prendete Mister No ad esempio: è spesso perdente, è un pò pazzo e scorbutico, tutto il contrario di quello che accade al sempre vincente Zagor, un eroe nel vero senso della parola, come lo può essere anche Tex.
Sono 3 personaggi così umani da sorprendere: Dylan è stato caratterizzato col tempo con grande fascino e mistero, ma il suo passato da alcolista lo umanizza moltissimo. E così Ken e Jerry, che dopo trent'anni sembra quasi una persona vera. Sì, Jerry è diventato un uomo stanco. Ma chi non lo sarebbe? Dopo tutte le schifezza che ha dovuto vedere si rifiuta. Si stanca. Insomma, una persona vera. E la chiusura rappresenta l'ultima evoluzione di un personaggio: muore come una persona vera. Dopo 30 anni si riposa. Perchè è umano.
3 personaggi che amo quindi moltissimo, che hanno in comune questo essere antieroi, questa grande umanità. Concepiti in tempi diversi, da tre geniali autori che hanno provato ad andare controcorrente.

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Sangue di giuda!


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