ma fatemi capire, a voi quale dylan va bene? quello buonista, dalle frasi vaghe ma "condivisibili",(cioè il dylan già "malato")?, oppure il dylan che si espone, anche rischiando la banalità, quello che prende posizione, che riflette sulla sua condizione sociale (e quindi "politica", non ci sono santi!)?
anzi, forse sarebbe meglio(se non è già stato fatto in un altro topic) dire personalmente qual'è stato il primo dyd letto, cioè come è avvenuto l'imprinting con questo fumetto, perchè questo "moralismo" che molti di voi ritengono indigeribile ha "costruito" il successo di dyd, a mio parere. un' opera non deve essere presa come manuale di vita, e un'opera non è la bibbia (d'altronde neanche la bibbia è la bibbia!).
questa è una mia richiesta, perchè il dyd a cui faccio riferimento per personaggio e ottima qualità di storie, si riferisce, così alla larga, alla prima centinaia, quella che ha dato capolavori e molte buone storie; mentre invece non ho capito bene che tipo di "personaggio"-dyd avete voi come modello.
io, ad es., ho iniziato a leggerlo nel'92, una ristampa de "la dama in nero" (ve lo ricordate quel bellissimo personaggio, Desmond, maggiordomo anarchico che aveva il poster di Bakunin appeso nella sua stanza?). poi, a caso, "il signore del silenzio", e gli inediti di quel periodo, credo fossero quelli del chiaverotti dell'"età d'oro".
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