Cravenroad7

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
no, ti sbagli...ora siamo al 228.....
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Porcamiserie! Non c'avevo fatto caso...!



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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by BiRuBiRu</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
no, ti sbagli...ora siamo al 228.....
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Porcamiserie! Non c'avevo fatto caso...!



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ciò che intendo dire è che capisco se mi dici che una storia ti è piaciuta o no. sono gusti tuoi e non ci metto il naso. non capisco il discorso:" se fosse la sua ultima storia griderei al capolavoro, ma così non è..quindi....".
per questo ho messo in mezzo il numero 100 che è l'ultima storia dichiarata di dyd (o una delle possibili, così come questa potrebbe essere una delle possibili ultime storie dell'autore/autrice in questione), ma in realtà non lo è. quindi seguendo il tuo discorso non dovrebbe essere un capolavoro (non ho detto che lo sia, sto facendo un esempio).
voglio dire, non capisco il passaggio dal possibile capolavoro al totalmente inutile e privo di significato...non mi sembra sensato, ecco.
resta inteso che sono pensieri tuoi e sensazioni tue, non voglio metterle in discussione. volevo solo capire.

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E mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.

Se questo fosse stato l'addio alla serie di Paola Barbato l'avrei inteso come il classico canto del cigno, un saluto in grande stile da parte dell'autore, ma come ho detto nel mio intevento precedente, ringrazio il cielo che non sia così.
Paola Barbato è una grande, grandissima autrice ma "Oltre quella porta" non mi ha trasmesso nulla. E non lo dico per creare inutili polemiche ma è stata una lettura asettica senza particolari scossoni, mi è sembrato un albo autocelebrativo...nulla più.
In primis pensavo che il paziente fosse un autore generico di Dylan Dog ma l'ultima tavola mi ha fatto cadere le braccia. :>



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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />Cari amici, mi pare di aver sentito tutte critiche, per così dire, di ordine generale. Ossia: si critica l'autrice per ciò che si voleva questa storia fosse - scusate l'arzigogolo -, le aspettative della prima parte sul disvelamento del paziente, una svolta nella continuity du Dyd etc. etc. Pochi parlano di ciò che la storia realmente E', entrando nella sostanza: sarebbe come dire che OLTRE QUELLA PORTA è un brutto albo perché ha una sfumatura malinconica invece che allegra. Si critica quindi la Barbato perché si pone in mezzo all'albo, ne diventa quasi protagonista e parla di sé in un discorso metafumettistico; giusto, fa tutto questo, ma nessuno ha ancora detto che lo fa da dio. Gli scrittori veri sono quelli che, accantonata la mera storia vera e propria (da intendersi come preambolo - fatto - evoluzione - risoluzione) sono in grado di riflettere sul mezzo.
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Personalmente la mia critica è diversa. L'albo puo' essere tecnicamente perfetto (testi molto belli, disegni splendidi, la Barbato incuriosisce il lettore, gli regala uno pseudo-colpo di scena alla fine...)ma lo sento "freddo". Sembra una contraddizione, ma forse è una mia personale sensazione: se in molti altri albi che sono considerati dei capolavori ho provato emozioni, commozione, empatia con il personaggio, in questo non ho provato e non continuo a provare (perchè l'ho pure riletto) assolutamente niente.

"La felicità è un angelo dal volto severo"---Modì

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Personalmente la mia critica è diversa. L'albo puo' essere tecnicamente perfetto (testi molto belli, disegni splendidi, la Barbato incuriosisce il lettore, gli regala uno pseudo-colpo di scena alla fine...)ma lo sento "freddo". Sembra una contraddizione, ma forse è una mia personale sensazione: se in molti altri albi che sono considerati dei capolavori ho provato emozioni, commozione, empatia con il personaggio, in questo non ho provato e non continuo a provare (perchè l'ho pure riletto) assolutamente niente.
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Quoto e riquoto :>

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cmq io quoto kill! [:D]

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I Quintorigo hanno perso John De Leo.... che vita di stenti e privazioni! [V]

Per me una storia è o non è un capolavoro, indipendentemente dal numero che reca sulla costa o da dove si colloca nell'economia della serie. Sappiamo che, tranne casi rarissimi, su Dyd ogni storia è a sè... quindi anche questa è bella o brutta ADESSO, non se fosse stata l'ultima della serie etc. etc.
Tutto questo, ovvio, imho.

Sulla freddezza non sono d'accordo; anche se la trama tradizionalmente intesa va a farsi benedire, è una storia di intensità disarmante, talvolta quasi insopportabile, con tutte quelle sequenze in sala d'aspetto tirate fino all'estremo. Inoltre mi piace molto il fatto che abbia un fiume di contenuti da trasmettere tanto da svelare nuovi particolari ed interpretazioni ad ogni nuova lettura, di quanti possiamo dirlo?

Nemmeno io ritengo che questa storia sia fredda. Insomma, non mi pare proprio. Inoltre, provo un attimo a pensare alle recenti uscite di Dylan: abbiamo avuto i "compitini" corretti ma impersonali dell'ormai dilagante Masiero, le solite "rujate" prive del minimo pathos, le sceneggiature nickraideriane di De Nardo... mi sembra azzardato tacciare di freddezza proprio la Barbato, l'autrice più "emozionale" che abbia mai scritto Dylan (forse più dello stesso Sclavi)!

Ciao

Teo

EHM, RAGAZZI è POSSIBILE CHE IL MIO EDICOLANTE MI DICE CHE QUI L'ALBO NON è ANCORA USCITO?

DA QUANTO è USCITO UFFICIALMENTE?

SE MI DITE CHE è MOLTO CORRO A COMPRARLO ALTROVE... MAGARI è SOLO IL MIO EDICOLANTE CHE NON LO HA PRESO!

HELP ME!

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L'unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci.

ma infatti rsipetto alle masierate, rujate ecc ecc che ci hanno rifilato negli ultimi tempi siamo molto più in alto. Se non altro qst storia ha avuto il pregio di farci discutere, e poi, l'ho detto, è tecnicamente perfetta. Ma che ci posso fare se quest'albo non mi ha lasciato niente? Vi ha commosso? Bene, beati voi...Nulla voglio togliere alla Barbato che è davvero brava, però questo albo non mi ha dato nulla e non mi ha tolto nulla e non riesco ad annoverarlo tra i capolavori.

"La felicità è un angelo dal volto severo"---Modì

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />Per me una storia è o non è un capolavoro, indipendentemente dal numero che reca sulla costa o da dove si colloca nell'economia della serie. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> <i>Dark Knight returns </i> acquista forza in ragione di un cinquantennio di storie di Batman, così come <i>D.U.C.K.</i> rafforza il proprio senso alla luce del corpus barksiano. Una buona storia probabilmente resta tale a prescindere dalla sua collocazione (e così una cattiva); ciò non vuol dire automaticamente che sia anche giustificata o necessaria. Può persino essere ottima e deleteria.

V.

L ho riletto..ha me è piaciuto i dialoghi sono perfetti,i disegni pure,mi trovo daccordo però con qualche critica[:)].Comunque bella ed originale:
Sogg:7
SCENEGG:7,5
Disegni:8


"Io sono il foglio di carta sulla strada che a ogni soffio di macchina o di camion si erge e grida credendosi una spada:io sono quel foglio di carta e niente più"(Tiziano Sclavi)

NIENTE ANCORA DEVE ARRIVARE QUI.......

Ho riletto "Oltre quella porta" poco fa (e dire che in genere aspetto circa un anno per rileggere un bonelliano), e continuo a ritenere quest'albo una lettura ESTREMAMENTE stimolante, che richiede un ruolo attivo anche al lettore.

Ciao

Teo