Cravenroad7

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#228 Oltre quella porta
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MessaggioInviato: sab ago 27, 2005 8:56 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 8:53 pm
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stupendo...
Certi punti non mi tornano del tutto (come preannunciato...), ma è davvero stupendo.
E non sono di quelli con la lacrimina facile. Però, per aver senso, ora lei dovrebbe smettere...
E Xabaras? Da interpretare da un punto di vista metaforica (e qui ce ne sono di metafore...) o più letterale?

Mi piacciono gli albi come questo (che raramente escono, purtroppo) però condivido che la Barbato si prende il diritto di scrivere come se Dylan l'avesse creato lei. Il fatto è che, a dire il vero, non ci trovo niente di male. ANzi...


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MessaggioInviato: sab ago 27, 2005 9:43 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:07 pm
Messaggi: 2
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by BiRuBiRu</i>
<br />[quote]
Joe Frazier, ti sei dimenticato di dire una cosa nel tuo intervento
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Si è dimenticato più che altro di presentarsi....


Direi di no, visto che scrissi già decine di post l'anno scorso.
Il problema è che non ricordavo la password, e ho dovuto rifare una nuova sottscrizione.


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MessaggioInviato: sab ago 27, 2005 10:00 pm 
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Iscritto il: dom lug 24, 2005 4:27 pm
Messaggi: 2784
Anche se non la creato la Barbato Dylan Dog, è riuscita a capire fino in fondo la mentalità del personaggio, ma anche quella di Groucho e Bloch... credo inoltre che abbia tutto il diritto di fare storie come questa, che a mio avviso, rappresentano VERE storie di Dyd, intense ed emozionanti a differenza di storie come "24 ore per non morire" o altre ancora che non dicono assolutamente nulla... onore anche a Piccatto, che è riuscito magnificamente a rappresentare una delle storie più difficili che possano essere scritte...


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MessaggioInviato: sab ago 27, 2005 10:17 pm 
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Iscritto il: gio giu 16, 2005 7:28 pm
Messaggi: 159
Riquoto nuovamente alfa che ha detto una cosa giustissima.La Barbato è riuscita perfettamente ad entrare nella psicologia del personaggio,talmente bene che spesso è riuscita a mostrarci lati del carattere di Dylan profondamente diversi senza mai snaturare il personaggio.Credo che pochi sceneggiatori avrebbero la capacità ed anche il coraggio di creare una storia del genere (Ruju?De Nardo?ma dai...)."Oltre quella porta" è un omaggio bellissimo a Dylan,al suo autore,ed anche a noi lettori.Ma solo se se ne intuisce la grandezza e la profondità...


ciao a tutti[:D][:D][:D]


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 5:53 am 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
Messaggi: 338
N. 228 OLTRE QUELLA PORTA

Finalmente. Se la Barbato bara nettamente dal punto di vista narratologico (aprendo possibilità di identificazione del misterioso paziente che, di fatti, in ambito strettamente tramico non esistono), sono ammirato da un meccanismo di scrittura tanto coraggioso: raramente il fumetto era stato smontato con tanta spudoratezza per esaminarne il mezzo, essicato fino all'osso e presentato così com'è, nè più nè meno. Paradossalmente si osservano nel dettaglio le lancette dell'orologio ma non sappiamo che ore sono: infine alcuni nodi vengono al pettine, altri si perdono impercettibilmente nei meandri dell'intreccio, strade alternative sono sfiorate o appena suggerite con trovate di straordinaria eleganza (pag.96).
Ciò che davvero mi pare disturbante di quest'albo, e quindi sottoposto a critiche addirittura feroci, è che scavalca ogni possibile steccato: noi lettori, bestie drogate, abbiamo solitamente bisogno di una storia che ci dica semplicemente che la vita è bella o brutta, che i buoni alla fine trionfano o vengono sconfitti, che il 27 del prossimo mese esce il prossimo numero. Oltre quella porta, anzi quella gabbia in cui routine, noia, incapacità e malafede vogliono malvagiamente costringere Dyd (esempi non sono lontani: basti pensare all'ultimo pallosissimo ISTINTO OMICIDA), questo numero è davvero speciale perché dice qualcosa di più: l'Autore parla di sé. Suggerendo il suo rapporto conflittuale con Groucho, l'amore viscerale per Dylan (che non abbandonerà MAI, ci tiene a far sapere), la protettiva delicatezza verso Bloch (...) lo scrittore di fumetti mette da parte la storia, si ferma a riflettere e parlare di sé. Dinanzi a tante penne meccaniche che riempiono malamente le 100 pagine mensili, questa è tutt'altro che una colpa.
OLTRE QUELLA PORTA è infine decisamente superiore al n.200 il quale rimane una grande storia (se non altro per una penna generosissima di spunti che lascia ammirati per la capacità di creare un incastro perfetto - la vita di Dyd come un puzzle, altri non avrebbero potuto) ma di meno di questo numero ha proprio il fatto di essere una "storia". Al contrario OLTRE QUELLA PORTA è Paola Barbato.
Di fronte all'agonia della serie in atto ormai da molti anni (con le dovute eccezioni) mai mi sarei aspettato un numero tanto d'avanguardia proprio firmato Dyd; una carta azzeccata per rivitalizzare il prodotto che, rompendo schemi e certezze, si rivela un piacere da tenere tra le mani.

Post scriptum: ho riso profondamente dinanzi a chi sostiene che questa scrittrice "non dovrebbe" trattare il personaggio come se fosse "suo". E di chi è, allora? Nel momento in cui lo scrive può, anzi deve, rivendicarne il possesso; magari facessero così anche altri (Ruju...) che mi pare approccino Dyd come un lavoro da impiegato statale in cui si timbra appena il cartellino. Se il possesso genera un coraggio da leone - quello che ci vuole per scrivere questa storia - allora ben venga. D'altronde io lo dico da tempi non sospetti: senza incatenarci ai singoli nomi, saltando il discorso sulla profonda diversità degli autori, una grande storia della Barbato per qualità e spessore vale esattamente una grande storia di Sclavi di 10 anni fa.
Un albo che consumeremo.

Voto: 9


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 8:16 am 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
Messaggi: 2154
Ho letto l'albo. Uno di quelli che ti lasciano qualcosa dentro (e non un senso di noia). Veramente bello.
[:)]

Finalmente..


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 11:15 am 
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Iscritto il: gio mar 24, 2005 3:06 pm
Messaggi: 2559
ragazzia me questa storia non mi ha lasciato nulla, all'inizio ero come il dottore, non sapevo se mi piaceva o no, ma se è veramente un capolavoro mi sarebbe dovuta piacere fin dall'inizio. quest'albo è troppo egocentrico, praticamente è tutto concentrato su paola, e in parole povere descrive i vari aspetti di dylan secondo suoi giudizi. bah... se non era per l'intermezzo con xabaras l'avrei considerato uno dei peggiori. la scelta e il "senza nome" mi erano piaciuti perchè almeno erano "storie", ma qui penso che paola abbia osato un pò troppo

mirco ho accorciato la firma


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 12:00 pm 
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Iscritto il: mer ago 20, 2003 5:14 pm
Messaggi: 5544
Capolavoro?
Siamo sicuri di aver letto lo stesso albo?
Questa storia è una grossa delusione e condivido il pensiero di chi, prima di me, ha parlato di "esercizio di stile".
Se quest'albo fosse stato l'addio alla serie di Paola allora griderei anche io al capolavoro, ma poichè (ringraziando il cielo) non è cosi lo considero toltamente inutile e privo di significato.
Dylan Dog deve essere l'attore protagonista non avere un ruolo "marginale"....e voglio tralasciare alcuni "pensieri poetici" (vedi pagina 8) che mi sono sembrati patetici.
Sublimi i disegni. Un Piccatto in straordinaria forma che dimostra di essere in sintonia con l'autore.

Giudizio finale dell'albo più che negativo....


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 12:43 pm 
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Iscritto il: ven ago 19, 2005 5:23 pm
Messaggi: 552
Il numero 200 l'albo peggiore di tutti i tempi?! mah...preferisco UNA madre adottiva(Paola Barbato) a TANTI patrigni snaturati (gli autori delle peggiori storie di sempre, tutte, guarda caso, negli ultimi anni) Paola non ha snaturato il personaggio e se "l ha fatto suo" è perchè qualcuno (sappiamo benissimo chi) glielo ha consentito. E se lo ha fatto, vuole dire che sapeva che lasciava la sua "creatura" in ottime mani. A tal proposito, cito Troisi nel film il Postino "la poesia non è di chi la scrive, ma di chi la usa" e direi che da anni a questa parte, tranne qualche RARISSIMA eccezione, l'unica che ha tirato fuori qualcosa è stata lei. Spiace a tutti, me compreso, che Sclavi non scriva più. E sapete una cosa, penso che non tornerà mai. tuttavia, credo che con Paola questo personaggio sia in ottime mani e riguardo a Groucho, non è mai stato svelato nulla del suo passato. Se leggete bene, dinanzi alle provocazioni Groucho resta Groucho. Non si scompone. Non dice assolutamente nulla di inedito sulla sua vita. La libertà di pensiero è sacrosanta, chiunque dica cosa pensa, ma se pensate che questo fumetto non abbia più nulla da dire allora smettete di comprarlo. Se avessero solo continuato a scrivere i "pomi della discordi" ruju e faraci, avrei già smesso. Ma fino a quando rimarrà l'unica in grado di scuotere noi lettori sia in un senso che in un altro, allora continuerò a spendere questi 2 euro e 50 al mese anche quando a scrivere sarà qualcun altro (e credo che quando Accatino inizierà a scrivere per la serie regolare allora il livello si alzerà ulteriormente). Per concludere:
Soggetto e sceneggiatura: 10 e lode
Disegni:10 e lode (grandissima empatia da parte di Piccatto)
Horror post della bonelli: voto zero. (perchè non hanno nemmeno accennato allo speciale)

"Ma perchè dovrei fare una cosa così. Io ho scelto di non scegliere"

"Come descriveresti la tua vita?" "Come un treno alla deriva"


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 1:33 pm 
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Iscritto il: dom ago 28, 2005 1:25 pm
Messaggi: 2
secondo me e' da considerarsi uno dei migliori..
finalmente!!!!
complimenti a paola.
approfitto per salutare tutti...sono fresco d'iscrizione
ma dylandogghiano da sempre..


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 2:05 pm 
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Iscritto il: gio mar 24, 2005 3:06 pm
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ehi dino ancora co sto speciale! esce il mese prossimo ergo daranno la notizia il mese prossimo [:D][:D][:D]

mirco ho accorciato la firma


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 2:27 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
Messaggi: 338
Tanto per chiarire: ho letto da poco LA SCELTA, quello mi è parso un esempio di storia debole della Barbato. Malgrado la consueta abilità scrittoria che salva baracca e burattini, lì ci si limita ad un catalogo di "if", semplici possibilità, pensate più per corteggiare l'appassionato che altro (il n.200 come omaggio ai fedelissimi poteva bastare.) Se da una parte è apprezzabile il tentativo di non fare il solito speciale "normale" (e non spiego cosa vuol dire che lo sapete tutti), allo stesso tempo si spaccia un'idea unica e piuttosto tremolante, che non regge sino in fondo; in OLTRE QUELLA PORTA accade il contrario, l'autrice non lusinga affatto i fan ma anzi si farà caterve di nemici. Questo anticonformismo non può che trovarmi entuasiasta.


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 3:05 pm 
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Iscritto il: sab nov 08, 2003 9:52 pm
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A me questa storia è piaciuta e non poco ma capisco le critiche, in fondo può essere compresa solo se si conosce l'autrice stessa, un lettore occasionale cosa ne capirebbe? Io che adoro ogni storia della Barbato mi sono divertito a leggerla (anzi a rileggerla perché onestamente alla prima lettura non mi aspettavo che osasse così tanto) anche se più che emozionarmi mi ha stimolato cerebralmente...Comunque a me, più che un addio, sembra che la Barbato comunichi invece una accettazione di ciò che aveva sempre evitato nelle sue storie precedenti: l'impossibilità di dare un passato a Groucho, e la necessarietà della componente femminile nelle storie. Non una morte ma un nuovo inizio quindi, ma se ho compreso ciò che voleva comunicare solo le storie future potranno dirmelo...
Al di là di questa storia, io trovo corretto che un autore parli di se stesso nelle sue storie (anche se questa non deve diventare la regola fissa, ovviamente) perché qualsiasi espressione dell'intelletto non può essere apprezzata e compresa fino in fondo se non si conosce ciò che la genera; ben vengano quindi storie come questa che magari modificano anche il mio modo di vedere i suoi albi precedenti e condizioneranno la lettura di quelli futuri. Ormai lei, e in misura minore Medda, sembrano gli unici ad amare veramente il personaggio e a non timbrare semplicemente il cartellino come è stato detto in qualche post precedente al mio.
Piccatto stratosferico.

"Io non guardo il tramonto sentendo le voci, penso solo che dio ha un bell'impianto luci..." (Afterhours)


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 3:32 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
Interessante l'osservazione finale di Scisma83: chi, tra gli autori che si occupano a tutt'oggi di Dylan, può dire di amare veramente il personaggio? La Barbato sì, Medda forse. E gli altri?

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: dom ago 28, 2005 3:43 pm 
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Iscritto il: dom lug 24, 2005 4:27 pm
Messaggi: 2784
A me "la scelta" è piaciuta molto.Una storia veramente fluida ed emozionante, che, secondo me, proprio perchè è molto scorrevole dovrebbe andare riletta più di una volta...credo inoltre che la Barbato, pian piano ci farà scoprire il passato di Groucho, che fino ad ora è sempre stato semi-sconosciuto, una altro motivo per apprezzarla di più...


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