Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Il moralismo sclaviano
MessaggioInviato: mer ago 24, 2005 7:15 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Dov'è secondo voi e in quali storie che Sclavi si abbandona a del moralismo gratuito e distonico con l'opera?
Date un minimo di argomentazione al perché non ci sta bene, se possibile.




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MessaggioInviato: mer ago 24, 2005 9:01 pm 
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Iscritto il: lun lug 07, 2003 6:56 pm
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mm.... facciamo notte? [:D]

no dai, quando ho tempo stilo una mia classifica personale, cioè i numeri dove mi è sembrato di leggere un moralismo esagerato che mi ha dato fastidio... per adesso sicuramente cito IL GIGANTE e MARCHIO ROSSO...

_____
I Quintorigo hanno perso John De Leo.... che vita di stenti e privazioni! [V]


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MessaggioInviato: mer ago 24, 2005 11:17 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Mah, non c'è bisogno di stilare una classifica. Partiamo da un numero qualsiasi. E ne parliamo.

IMHO, come ti dicevo altrove, IL MARCHIO ROSSO non presenta del moralismo. Quello che tu intravvedi qui è un "moralismo" di forma, non un pistolotto. Sclavi non ha mai avuto mezze misure nell'esprimersi e questo è palese da Johnny Freak e da Ghor le storie più rappresentative della serie. Quello NON è moralismo, al di là del melodramma che avverti nelle storie.
Il moralismo è quello del nanetto del Gigante e il qualunquismo sui cellulari del Progetto.
Entrambe queste storie sono escluse, soprattutto la prima, da un moralismo di forma (letteraria ).
Non so se hai capito cosa intendo. Naturalmente il de gustibus qui è terribilmente influente.
Per es. io il moralismo del GIGANTE lo vedo come una favoletta, tu invece come una stonatura perché , di fatto, si verifica in una sola vignetta e senza il filtro letterario.




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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 7:50 am 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
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Ho la ferma sensazione che le storie sclaviane come tutto dyd siano pervase da un moralismo a volte persino un po' bacchettone anche se in un malcelato radical chic. Detto questo, al momento non mi vengono storie perticolari, se non anche a me i poveri cell del "progetto".. Ad ogni modo per me ormai da un bel po' dyd non ha che da andare sulle sue gambe. Diverso dal dyd sclaviano dei primi 20 numeri ma comunque stupendo.


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 9:59 am 
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Iscritto il: mer ago 20, 2003 5:14 pm
Messaggi: 5544
ci devo pensare su...

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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 10:48 am 
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Iscritto il: mer lug 16, 2003 2:10 pm
Messaggi: 6604
ALT! molti dimenticano che delle storie più rappresentative della serie l'autore del soggetto è Marcheselli, Sclavi sceneggia solo. quindi prima di parlare di certe storie è bene controllare.

-------------------------
"Non importa che tu vinca o perda.... purchè tu vinca!!" Vince Lombardi, coach dei Green Bay Packers, campioni NFL 1967 e 1968


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 10:54 am 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
Messaggi: 2154
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by JohnnyDark</i>
<br />ALT! molti dimenticano che delle storie più rappresentative della serie l'autore del soggetto è Marcheselli, Sclavi sceneggia solo. quindi prima di parlare di certe storie è bene controllare.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Proprio per questo preferisco fare un discorso generale sull'impostazione di dylan e non sul singolo autore, su cui preferisco non esprimermi per non spostare la mia attenzione dell'opera all'autore


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 11:24 am 
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Iscritto il: ven ago 05, 2005 11:56 am
Messaggi: 162
aa me sembra che si parta troppo dal presupposto
"tu autore non puoi scrivere qualcosa che nn mi aspetto, fare i pistolotti moralistici perche li non è piu letteratura ma il tuo fumetto diventa un mezzo di propaganda qualunquista che si infiltra subliminalmente nei pensieri di un lettore che vuole solo leggere la storia"
è questa la critica che viene mossa..correggetemi se sbaglio..
quel moralismo secondo me non è distonico con l'opera perche è un'altra faccia del suo autore...tutto qua..credo che sclavi sia quello, lunatico, pessimista e comunista come dice lui..una contraddizione che alcune volte si esprime in questi pistolotti che possono sembrare qualunquisti ma che magari l'autore sente propri..
non dicono che siano belli..ne necessari...il progetto è vero è un po troppo moralisteggiuante..ma fanno parte dell'autore, quindi dell'opera e del personaggio...


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 12:37 pm 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
Messaggi: 2154
Si, grossomodo è anche la mia opinione. Io non sopporto l'idea di spacciare per arte o libertà artistica i propri pistolotti ma mi sta benissimo quando parla il personaggio che ha una sua impostazione consolidata negli anni, possibilmente senza lasciar trasparire il pensiero dell'autore. Magari dyd poteva pure essere la trasposizione di sclavi al'inizio ma ormai si è delineato come un qualcosa di pù articolato ed il corpo delle storie che si sono susseguite ha creato un profilo abbastanza staccato da quello delle origini.
Non meglio o peggio. Diverso, almeno in parte.


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 2:26 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
"Cattivi pensieri" (Sclavi/Cossu), pagg. 62/63.

Lee: "Bene, allora che crepi pure in galera! Non credo affatto che tutti abbiano diritto a un processo equo! E comunque non certo questa FECCIA NEGRA che contamina il nostro paese!"

Più tardi, sempre Lee (che aveva pronunciato la frase precedente con intento provovatorio, per scuotere un testimone): "GESù, COME MI ODIO!... IO CHE SONO PIù A SINISTRA DI LUI! Come sono riuscita a dire tutte quelle stronzate, solo per strappargli quel maleetto cinque per cento di dubbio?!..."

L'equazione implicita secondo cui, per Sclavi, essere "di destra" equivale a essere razzista, mi fece storcere non poco il naso, all'epoca dell'uscita dell'albo (marzo 1998).

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 3:08 pm 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
Messaggi: 2154
Anche a me.. Bah! [:(]


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 5:28 pm 
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Iscritto il: ven ago 05, 2005 11:56 am
Messaggi: 162
dove sta scritto che chi è di destra è razzista? al massimo ci sta scritto che chi è di sinistra non puo essere razzista..punto..sclavi la politica l'ha sempre tenuta fuori..nn proviamo a dire che nn è cosi...


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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 10:15 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />"Cattivi pensieri" (Sclavi/Cossu), pagg. 62/63.

Lee: "Bene, allora che crepi pure in galera! Non credo affatto che tutti abbiano diritto a un processo equo! E comunque non certo questa FECCIA NEGRA che contamina il nostro paese!"

Più tardi, sempre Lee (che aveva pronunciato la frase precedente con intento provovatorio, per scuotere un testimone): "GESù, COME MI ODIO!... IO CHE SONO PIù A SINISTRA DI LUI! Come sono riuscita a dire tutte quelle stronzate, solo per strappargli quel maleetto cinque per cento di dubbio?!..."

L'equazione implicita secondo cui, per Sclavi, essere "di destra" equivale a essere razzista, mi fece storcere non poco il naso, all'epoca dell'uscita dell'albo (marzo 1998).

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non me ne ero mai accorto. Cmq è su questa linea che Sclavi pistoleggiava troppo: nel dirlo esplicitamente.
Forse ne avrò letti a bizzeffe di dialoghi di questo genere, ma prima non ponevo attenzione a nulla fuorché alla storia.
Non è per questo che si cresce?
Comq la sparata politica in questo caso è grave perché è politicissima altro che sociale: evidentemente per Sclavi la politica dell'opposizione è un tema sociale di cui occuparsi.
Eppure nell'intervista egli ha esplicitamente affermato che Dylan è un personaggio sociale, che affronta temi sociali, per nulla politico. Forse dovrebbe rileggersi le sue stesse storie.

Se qualcuno identifica un altro pistolotto del genere lo posti pure così ne parliamo. Magari ci facciamo un'idea meno superficiale di Dylan Dog.




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MessaggioInviato: gio ago 25, 2005 10:18 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by frangel83</i>
<br />dove sta scritto che chi è di destra è razzista? al massimo ci sta scritto che chi è di sinistra non puo essere razzista..punto..sclavi la politica l'ha sempre tenuta fuori..nn proviamo a dire che nn è cosi...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Mi pare sia abbastanza chiaro. Dopo il Bossi in Doktor Terror che afferma quel che afferma, questo, quello sul Gigante, equivocare diventa molto difficile. Anzi, impossibile.
Il tutto, inoltre, senza fronzoli è avallato da Sclavi stesso nell'intervista: "L'arte dev'essere di sinistra".

Ehm... però non aveva detto che l'arte dev'essere razzista.

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MessaggioInviato: ven ago 26, 2005 8:09 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 11:17 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by triss</i>
(...)
Comq la sparata politica in questo caso è grave perché è politicissima altro che sociale: evidentemente per Sclavi la politica dell'opposizione è un tema sociale di cui occuparsi.
Eppure nell'intervista egli ha esplicitamente affermato che Dylan è un personaggio sociale, che affronta temi sociali, per nulla politico. Forse dovrebbe rileggersi le sue stesse storie.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non c'è nulla di più inerentemente politico di ciò che ha risvolti sociali: c'è una sostanziale, qualificante coincidenza, direi. Affermando Sclavi che Dylan Dog affronta temi sociali, egli afferma e rivendica - e con vigore - che si tratta di un personaggio dalla profonda caratterizzazione politica. E sono sicuro che Sclavi ne abbia piena coscienza (viceversa sarebbe un ingenuo), ma che pro forma o per vezzo si schermisca. Oggi si ha un distorto pudore nell'attribuire valore politico ad atti e pensieri; forse per la confusione che regna tra ciò che è politica e ciò che è bassa cucina partitica, fenomeni non solo non coincidenti, ma in genere estremamente distanti; questo quanto alle motivazioni ed alla progettualità, perchè è ovvio che l'operare quotidiano della bassa cucina abbia poi riflessi sull'azione politica.

V.


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