<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />"Cattivi pensieri" (Sclavi/Cossu), pagg. 62/63.
Lee: "Bene, allora che crepi pure in galera! Non credo affatto che tutti abbiano diritto a un processo equo! E comunque non certo questa FECCIA NEGRA che contamina il nostro paese!"
Più tardi, sempre Lee (che aveva pronunciato la frase precedente con intento provovatorio, per scuotere un testimone): "GESù, COME MI ODIO!... IO CHE SONO PIù A SINISTRA DI LUI! Come sono riuscita a dire tutte quelle stronzate, solo per strappargli quel maleetto cinque per cento di dubbio?!..."
L'equazione implicita secondo cui, per Sclavi, essere "di destra" equivale a essere razzista, mi fece storcere non poco il naso, all'epoca dell'uscita dell'albo (marzo 1998).
Ciao
Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non me ne ero mai accorto. Cmq è su questa linea che Sclavi pistoleggiava troppo: nel dirlo esplicitamente.
Forse ne avrò letti a bizzeffe di dialoghi di questo genere, ma prima non ponevo attenzione a nulla fuorché alla storia.
Non è per questo che si cresce?
Comq la sparata politica in questo caso è grave perché è politicissima altro che sociale: evidentemente per Sclavi la politica dell'opposizione è un tema sociale di cui occuparsi.
Eppure nell'intervista egli ha esplicitamente affermato che Dylan è un personaggio sociale, che affronta temi sociali, per nulla politico. Forse dovrebbe rileggersi le sue stesse storie.
Se qualcuno identifica un altro pistolotto del genere lo posti pure così ne parliamo. Magari ci facciamo un'idea meno superficiale di Dylan Dog.
Solo tu puoi cambiarmi
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