<b>-Da dove arriva l?esclamazione-tormento di Dylan, ?Giuda Ballerino??</b>
Era l?imprecazione, molto casta, di uno dei miei migliori amici da trent?anni a questa parte. Si chiama Gianluigi Gonano, giornalista (?Brava?, ?L?Europeo?), fra i fondatori di Gamma, la prima rivista italiana di fantascienza italiana, fumettaro (Il commissario Spada per ?il Giornalino?). Da parecchi anni è nello staff di Dylan come sceneggiatore. Non dice più ?Giuda Ballerino?.
In realtà le esclamazioni degli eroi a fumetti sono un problema, fanno molto anni?50. Non li si puù far bestemmiare, e nemmeno dire ?Cazzo!?, come ormai sarebbe d?obbligo. ?Giuda Ballerino? è tra le cose che mi piacciono meno di Dylan, personalmente glielo faccio pronunciare il meno possibile.
<b>-E il nome Dylan dog? Avete subito puntato su quello o avevate nomi alternativi?</b>
Dylan viene da Dylan Thomas. Dog dal titolo di un romanzo di Spillane (che non ho mai letto), Dog figlio di. Era il nome provvisorio che usavo sempre per i miei personaggi, e che poi veniva cambiato. Quella volta lì non è stato cambiato. Si, ricordo vagamente di aver fatto una lista di nomi alternativi, ma nessuno piaceva. Quando il primo numero stava quasi per andare in stampa ci siamo detti che facciamo? Lasciamo Dylan Dog? Ma si.
<b>-Come si pronuncia ?Groucho? Marx?</b>
In americano ?Graucio?, ma noi abbiamo sempre detto ?Grucio?. Anche perché non è Groucho Marx, è un suo sosia.
<b>-Tra le tante donne di Dylan, quali sono quelle di cui ti sei innamorato di più?</b>
Nessuna. Anche perché hanno sempre preferito quel bellone di Dylan a me.
<b>-E i mostri a cui ti sei affezionato?</b>
I miei preferiti sono Ghor, protagonista di una storia breve, e Johnny Freak. Ma in generale tutti. A quelli che mi chiedevano se mi identificavo con Dylan o con Groucho io rispondevo sempre ?Né l?uno ne l?altro. Io sono i mostri?.
<font color="red">Politica e società</font id="red">
<b>Tu ti sei sempre detto ?di sinistra?, e una delle tue rare uscite pubbliche è stata a fianco del segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Oggi come vedi la situazione politica italiana? Ti senti ancora di sinistra? Più di prima, meno di prima, come prima?</b>
Sono sempre stato anarchico. E ho sempre votato comunista. Una contraddizione in termini. Ma come dice Henri Gaudier-Brzeska in Messia Selvaggio di Ken Russel: ?Mi contraddico? E va bene, mi contraddico!? ho sempre tenuto nascosta la faccenda del voto al mio amico Pietro Valpreda, altrimenti mi avrebbe tolto il saluto e mi avrebbe chiamato ?fascista rosso?. Ho smesso di votare PCI quando il partito si è sciolto, e per molti anni non sono andato alle urne. Poi ho conosciuto Fausto Bertinotti: aveva dichiarato al ?Corriere? che il suo libro preferito era il mio Dellamorte Dellamore. Gli ho scritto per ringraziarlo. Ci siamo incontrati, siamo diventati amici. E? un uomo simpaticissimo, onesto, sincero, idealista. Ho ricominciato a votare, naturalmente per rifondazione.
Una parentesi, visto che ho detto ?idealista?. Se c?è una cosa che mi fa incazzare è quando dicono che le ideologie sono morte, che i valori non ci sono più. Niente di più falso: le une e gli altri sono lì, a portata di mano. Basta solo allungarla, la mano.
Quanto alla situazione di oggi, non avrei il diritto di dire niente. Da anni non leggo più i giornali e non guardo la tivù. Non so praticamente niente di quello che succede. Fin da ragazzo ho comunque sempre seguito il sentimento, non le dottrine. Credo che mai come adesso si debba essere di sinistra, molto più di prima.
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E mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.
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