Salve a tutti, trovo per caso, questa bella discussione su John Doe e siccome sono succube della polemica, provo ad intervenire. Dato che vivo all'estero, non posso esprimere un giudizio sull'albo (il numero 25) in questione, ma volevo esprimere la mia su questo personaggio, ho letto i numeri fino al dieci, e poi i numeri 21,22,23 e non ho visto queste grandi cose di cui parlate.... cioe' l'idea iniziale era geniale (anche se il numero 1 non mi e' sembrato gran che) poi trovo la storia con quella specie di Terminator che era Samuel Colt (terribile, ma cos'era il Santo degli assassini, senza un briciolo del carisma del Santo stesso) poi finalmente c'e' la prima bella storia, la storia che non si puo' sbagliare: Legami.... e poi il nulla.... la storia di Moby Dick che non voglio commentare.... il numero Io conosco John Doe, in cui la sceneggiatura aveva un errore di bilanciamento.... cioe' quattro storie in cui si raccontava di John Doe, ma la prima era lunghissima, e le altre tre tirate vie e scritte solo per arrivare alla fine dell'albo, il numero 6 interessante fino a pag. 90 quando lui dice questo e' il mio mondo, se lo volete e' cosi' altrimenti.... poi c'e' il numero 7, il piu' brutto, la macchina che uccide... davvero terribile....non commento...quello su hollywood anche su quello stendo un velo pietoso...ancora colpo di testa, la storia va avanti e c'e' Autumn, interessante... e poi il numero che mi ha dato il colpo di grazia.... quello del comico, perche' non fa ridere in nemmeno una vignetta, certo cercava di ricalcare quel tipo di comicita' americano, ma perche' se l'albo e' rivolto ad autori italiani, le battute devono essere fatte per qualcuno che non leggera' mai l'albo??? bah misteri... qui mollo e riprendo con il numero "morte in diretta"... troppo autoreferenziale, divertente per alcune cose,("caro roberto non abbiamo fatto in tempo a costruirti la piramide") ma niente altro.... la doppia con Dago mi e' sembrata troppo facile perche' approfitta di un personaggio gia' esistente e gia' troppo famoso che mi ha fatto sorgere dei dubbi, alla fine della prossima stagione cosa accadra' ci sara' il cross-over con Martin Hell????
Capisco cosa dicono gli autori nella loro intervista, sorprendere e stravolgere, per farci continuare a leggere, ma nel complesso mi e' sembrata una serie troppo leggera, con delle buone idee soffocate da sceneggiature troppo retoriche (quelle di Bartoli), e dall' adesione ad un modello troppo tarantiniano (nell'accezione sia positiva che negativa) quelle di Recchioni, il quale mi sembra leggermente piu' bravo, benche' sia troppo succube della citazione per forza.... sono inoltre convinto della possibilita' che la seconda stagione debba essere meglio della prima, dato che i due (benche' scrivano da parecchio tempo) hanno fatto ben due anni di esperienza con la serialita' mensile (cosa mai fatta prima).... passo e chiudo
|