rimatt ha scritto:
Geralt di Rivia ha scritto:
come ho detto mi sembra un personaggio vecchio e superato da molti decenni ormai.
È una tipologia di personaggio ben precisa, quella dell'eroe classico, che esiste da sempre e che certamente è la più "vecchia" (Ulisse), ma che non si può definire superata; semmai, con il tempo si sono affermate anche altre tipologie di personaggio: quello perdente, o quello sfumato, ambiguo, o quello volubile o che so io. Non si può però dire che questi "nuovi" eroi abbiano soppiantato quelli vecchi: semplicemente, si sono loro affiancati. Alcuni sembrano più moderni perché più vicini alla sensibilità odierna, ma in fin dei conti è una questione di epoche e relative mode.
Si questo lo capisco, non è che gli eroi duri e puri devono scomparire con Tex Willer, ovviamente i personaggi sono vari, ed è normale che debbano essere tutti diversi, non si possono scrivere sempre nello stesso modo, eroi o anti-eroi che siano, però anche come eroi tutti d'un pezzo ce ne sono stati tanti dopo Tex Willer, e sono scritti secondo me in modo più moderno, o anche complesso, non è che devono essere tutti fotocopie, però ad es. la caratterizzazione di quelli venuti dopo è più variegata, senza dovere per forza ripetere sempre le stesse battute all'infinito (peste, corna, satanasso, voglio bistecche alte due dite con contorno di patatine fritte).
Ci sono personaggi creati prima tipo Sherlock Holmes, che si sono evoluti mantenendo le loro caratteristiche, e altri venuti dopo tipo James Bond, che hanno pure altri interessi oltre il lavoro, e sono più simpatici anche essendo patrioti e servitori della giustizia.
Geralt di Rivia ha scritto:
rimatt ha scritto:
Ci sono personaggi più complessi di lui, ma questi sono solo gusti personali, di Tex non mi piace la caratteristica che ho detto, io ricordo che nelle storie lo Tex Willer, dice più volte che la vita nella riserva gli piace molto, e gli dispiace quando deve lasciarla per colpa del suo lavoro, e ogni volta che sconfigge i cattivi lui ha sempre fretta di tornare a casa perchè la civiltà non gli piace, e rifiuta sempre l'ospitalità della gente che protegge, addirittura una volta nel secondo centinaio fece pure arrabbiare Montales, proprio perchè rifiuta alla fine di stare con lui, per questo dico che il suo lavoro gli viene un po' stretto, stando a come si comporta lui nelle storie, se poi è cambiato non lo so.
Senza offesa, ma mi pare che tu abbia una conoscenza abbastanza parziale di Tex. Vero che la vita nella riserva gli piace, e in effetti è quella la sua quotidianità quando non è in giro per l'America a fare giustizia, ma non ha mai rinnegato la civiltà (alla Mister No); se rifiuta l'ospitalità è perché ha come tutti una casa, e quella casa è tra i suoi navajos. Montales poi è messicano, troppo fuori mano per lui.
Beh, insomma, io ricordo benissimo che nelle sue storie molte volte accusa la civiltà di essere fonte di guerre e di stermini come nel caso dei pellerossa, questo può anche essere vero, però i popoli nella terra si sono sempre fatti guerre, anche gli indiani erano divisi in tribù che si massacravano tra di loro, poi Tex lo dice spesso che è dispiaciuto di dovere stare molto tempo lontano dalla riserva, probabilmente perchè la vuole proteggere, ma è appunto a questo che gli serve il suo lavoro, cercare sempre nuovi amici nella legge e nel governo che lo aiutano, perchè se fosse un civile alla Zagor non riuscirebbe a proteggere la sua riserva indiana dai molti nemici che la attaccano, legittimo per carità, ma appunto è un dovere che gli tocca, se potesse fare una vita tranquilla se ne starebbe volentieri a casa sua.
Poi se ha cambiato alcune caratteristiche principali dopo che ho smesso di leggerlo non lo so questo.