Cravenroad7

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Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Ma è l'Armando Traverso di "È domenica papà"?

Oddio ci siamo è uscito davvero, quest'albo mi fa una paura enorme spero non accada la tragedia.

Letta.
Nessuna tragedia.
Bella.

Se lo dice novemila, è vero.

Della Contro ricordo solo un ottimo numero del Le Storie, molto ispirato, gotico, ricco di atmosfera... Non so perché ma sono ottimista, misª che me lo prendo (complice un siniscalchi che m'é sempre piaciuto molto)

il link alla mia recensione "doppia":
https://www.youtube.com/watch?v=DAHs5AWzf3o

Mi spiegate come fa a piovere in una casa a schiera, sulla testa dell' abitante al pianterreno?

Bè...non è stata malaccio...ma solo per capire dove andavano a parare...

direi storia molto buona


disegni molto belli , con un dylan che non sembra un ragazzino come ultimamente viene spesso disegnato , ma un adulto finalmente. come deve essere.

Io lo ricordo perchè curò la versione radiofonica di Dylan Dog

Tralasiando l'albetto, che trovo inutile e insensato, la storia del mese mi è piaciuta.
Copertina molto coerente con l'albo e disegnata davvero bene. Trasmette quel senso di solitudine, inquietudine e tristezza.
SPOILER SPOILER SPOILER
Mi è sembrata quasi una storia di Ambrosini, con parallelismi tra passato e presente.
Cè Dylan Dog, che si capisce sin da subito con: penna d'oca, clarinetto, disco di musica metal e diario.
Atmosfera triste, cupa e surreale: vedi infermiera zombie che si muove per le strade deserte. Si capisce subito che si varca un confine, una sottile linea nera.
Donna del mese che rimanda al passato e sembra fatto molto bene il collegamento.
Cliente del mese, che sembra proiettato nella miseria come punizione per ciò che ha fatto in passato. (bella la canzoncina che mi riporta a Il mistero del Tamigi)
L'insensatezza, la miseria e l'orrore della guerra che, anche se in modo riduttivo, vengono resi bene.
Il tutto che resta tra sogno e realtà.
PS: l'inutile cellulare. Ma non avevano resettato l'era Recchioni?
FINE SPOLER.

Insomma, una storia almeno sufficiente e visti gli ultimi tre mesi, direi che non è poco.

"La sottile linea nera", Gianmaria Contro cita quasi un classico del cinema bellico (antibellicista) per una storia struggente dal soggetto piuttosto debole ma non per questo deludente.

Ottima copertina dei fratelli Cestaro e un Siniscalchi che ha preso qualcosa del maestro Tacconi, specie nelle scene splatter.

La sofferenza di chi ha vissuto la guerra, dalla parte di quelli che uccidono, contrapposta a quella di chi viene violentato e ucciso. Sotto la pioggia inglese ci si può commuovere.

Dylan Dog nacque poco dopo la guerra delle Malvinas, qui a distanza di quasi quarantanni lui e Bloch parlano di quell'evento come un qualcosa di lontanissimo.

Non un capolavoro (personaggi abbozzati o stereotipati, vedi Easystrigger; 94 pagine sono forse troppe per questo tipo di storia), ma di questi tempi una storia che sicuramente fa bene alla serie regolare.

Di Contro avevo apprezzato i suoi tre pregevoli albi usciti per Le Storie, soprattutto i primi due, con atmosfere gotiche (classiche) l'uno e noir l'altro. Tali atmosfere me le aspettavo in questo Dylan, senza trovarle, ma vi ho colto una certa dose di malinconia, in linea col personaggio.
Il finale e alcune vicende appaiono un po' scontate, per questo il mio voto (un 7) non è più alto, ma è scritto bene, dylaniato, in alcuni passaggi anche a me ha ricordato Ambrosini.
Molto bene Siniscalchi.
Spero di rileggere presto un altro Dylan di Contro. Se le uscite sulla regolare fossero di questo livello tornerei ad acquistarle più spesso.

Cominciamo dalle cose più sottili...

SOTTILE SPOILER

... e cioè l'allegato sottiletta Voci dall'Incubo
La cosa migliore copertina+disegni. Non posso dire che A.Traverso mi sia andato di traverso - sempre stato molto simpa! - ma sinceramente qui più che l'autore radiofonico degli adattamenti di Blade Runner, Diabolik e dello stesso Dylan Dog, ho re-intravisto lo sceneggiatore di gran parte delle puntate della Melevisione.

Poteva sfruttare il fattore albetto-in-omaggio-stile-fiera, con Dylan impegnato in una trasferta occulta a sfondo torinese... ma nulla di questo. Un giardinetto come un altro a chiusura. Una nonna radiofonizzata, una Trelko invasata, ma nulla di sostanza. Sembra che manchino alcune pagine di sceneggiatura (tipo il tizio con l'accetta che sbuca così all'improvviso) e la conclusione la trovo inutilmente smielata, senza che venga motivato alcunché di quello che succede a Londra.

A dirla tutta lo trovavo più inquietante nella sua conduzione di Patatrac (Rai 2 fine '80s)