Cravenroad7

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#449 - La misura del mondo
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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: mer feb 14, 2024 9:31 am 
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Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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Ma qualcuno ha dato un senso al trip allucinato post pippata di gas al locale? Non so, magari è una citazione da "I Viaggi di Gulliver" che non ho mai letto, ma a me sembra un po' gratuita come sequenza, o perlomeno io non sono riuscito a trovare connessioni fra uno scenario e il successivo. Che mi dite?


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: gio feb 15, 2024 12:42 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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JMZ ha scritto:
Ma qualcuno ha dato un senso al trip allucinato post pippata di gas al locale? Non so, magari è una citazione da "I Viaggi di Gulliver" che non ho mai letto, ma a me sembra un po' gratuita come sequenza, o perlomeno io non sono riuscito a trovare connessioni fra uno scenario e il successivo. Che mi dite?


Secondo me è una via di mezzo: all'inizio (pp.54-56) comincia il trip pandemonico con Arlecchino che danza e sbeffeggia (post fumi del gas) per irridere la morte imminente di Dylan e Lu dopo il suo scherzetto... col Nostro che si scazzotta con demonazzi simbolici da taverna, senza risolvere nulla con Groucho (vicino ai demoni spesso, secondo molti autori :o )...
... poi, vuoi il contesto della storia, vuoi le suggestioni telepatiche di Lu, si sprofonda nel meta-incubo allucinato collegato ai Viaggi di Gulliver (pp.57-59) con Dylan in tour prima prigioniero dei lillipuziani, poi studiato dai giganti di Brobdingnag, indottrinato dai sapienti di Laputa, fino alla cavalcata coi saggi equini di Houyhnhnm.
Pagina 60 è una sintesi da questi trip, dove Arlecchino sballa le dimensioni in scala, e diviene lui il gigante che fa saltare il banco delle sue vittime, anche se non ho colto - ammesso che ci sia - la citazione da questo passaggio molto bello [cit.] Ma se tutto questo è reale... spero di addormentarmi presto


Adesso anche se s'è fattanacerta, direi che sono ancora abbastanza sveglio per ricordarmi di chiamarmi Michele e non Davide.
Lo dico per i ® da interpretazione, nel caso, non per problemi di anagrafe o battesimo sconfessato.

Spoiler!
... lo dico perché un tizio di nome Davide, su un sito specialistico piuttosto in vista, ha praticamente estorto a scrocco gran parte della mia interpretazione sul senso della misantropia in questa storia feat.Swift, verbatim, come sulla figura de lo dimonio Arlecchino made in Ambro tramite collegamenti a Dante, Alichino, etc.

E no Conte, non ho un gemello disconosciuto dietro il sipario :wink:

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: gio feb 15, 2024 6:18 pm 
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Buona storia, anche se abbastanza nella media, all'interno della produzione di Ambrosini per Dylan Dog.
Più che altro, a differenza di altre prove, anche recenti, una trama abbastanza risicata (per i suoi standard, si intende, neanche vale la pena paragonarlo a quel che esce gli altri mesi).
Storia che odora di commiato, specialmente nel finale.

E' stato bello, anzi bellissimo. Questi ultimi dieci anni pieni di presenze su Dylan Dog non verranno dimenticati; gran parte della qualità è venuta dalle storie del Conte nel post #325.

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: ven feb 16, 2024 9:51 am 
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Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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wolkoff ha scritto:
JMZ ha scritto:
Ma qualcuno ha dato un senso al trip allucinato post pippata di gas al locale? Non so, magari è una citazione da "I Viaggi di Gulliver" che non ho mai letto, ma a me sembra un po' gratuita come sequenza, o perlomeno io non sono riuscito a trovare connessioni fra uno scenario e il successivo. Che mi dite?


Secondo me è una via di mezzo: all'inizio (pp.54-56) comincia il trip pandemonico con Arlecchino che danza e sbeffeggia (post fumi del gas) per irridere la morte imminente di Dylan e Lu dopo il suo scherzetto... col Nostro che si scazzotta con demonazzi simbolici da taverna, senza risolvere nulla con Groucho (vicino ai demoni spesso, secondo molti autori :o )...
... poi, vuoi il contesto della storia, vuoi le suggestioni telepatiche di Lu, si sprofonda nel meta-incubo allucinato collegato ai Viaggi di Gulliver (pp.57-59) con Dylan in tour prima prigioniero dei lillipuziani, poi studiato dai giganti di Brobdingnag, indottrinato dai sapienti di Laputa, fino alla cavalcata coi saggi equini di Houyhnhnm.
Pagina 60 è una sintesi da questi trip, dove Arlecchino sballa le dimensioni in scala, e diviene lui il gigante che fa saltare il banco delle sue vittime, anche se non ho colto - ammesso che ci sia - la citazione da questo passaggio molto bello [cit.] Ma se tutto questo è reale... spero di addormentarmi presto


Grazie mille Wolk, immaginavo fossero rimandi al romanzo in questione; è un peccato per chi, come me, è all'asciutto in materia non poter godere a pieno (o in parte) di tali citazioni perché le immagini, seppur suggestive, non lasciano trasparire un significato né preciso e nemmeno vago (cosa che non è mai mancato nei momenti più onirici di Ambrosini). Vorrà dire che dovrò leggere 'sto Gulliver prima o poi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: ven feb 16, 2024 12:42 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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La Copertina di "La misura del mondo" è eccezionale, un omaggio ad Ambrosini, probabilmente realizzata dopo la sua scomparsa, un bell'omaggio a uno dei più originali autori della storia della Bonelli Editore.
Napoleone non c'entra con l'albo, come pure Arlecchino, però Ambrosini ce lo mise in diverse tavole, anche se qui siamo dalle parti dello Swift dei Viaggi di Gulliver e non del Carnevale di Venezia.
La storia non è delle migliori del compianto sceneggiatore e disegnatore, molto in linea con i suoi canoni noir.
Abbiamo una storia di degrado sociale, che risale agli anni '50 e personaggi che si incrociano tra i quali un particolarmente attivo Dylan Dog. Il contatto psichico tra l'assistente sociale Lu e il piccolo Donald aiuta a sbrogliare la matassa, per quanto non sia descritto come meriterebbe.
Spoiler!
Bloch parla di 4 cadaveri: la moglie, la cameriera nera, la prostituta e il quarto dovrebbe essere la madre adottiva? Non venne seppellita normalmente? altrimenti non si capisce a chi appartenga il quarto cadavere

Il personaggio di Slim è il classico psicopatico da storia di Ambrosini, un criminale verso cui è difficile avere pietas umana. Dylan lo lancia come un pupazzo e lì oggettivamente fa ridere (più delle battute un po' fiacche di Groucho).
Mancherà Ambrosini, ha dato tanto a Dylan Dog e alla Bonelli e i suoi lavori, anche quelli di routine come questo, valgono sempre la lettura.


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: dom mar 03, 2024 5:33 pm 
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Iscritto il: mar gen 21, 2014 12:03 pm
Messaggi: 109
Località: Inverary
Con tutto il rispetto per il compianto Ambrosini, anzi, forse proprio per rispetto nei confronti dei suoi precedenti (capo)lavori, sono rimasta molto delusa da una storia dalla trama inaspettatamente troppo, troppo semplice... Ho atteso fino alla fine qualche elemento di sorpresa che risollevasse la linearità estrema della storia (l'unico "colpo di scena"
Spoiler!
dello scoprire la parentela tra Donald e Slim
mi ha lasciata del tutto indifferente... abituata allo stile di Ambrosini mi sarei aspettata qualcosa di molto più complesso, come ad esempio l'intreccio tra piani temporali differenti per cui i due erano in realtà la stessa persona). Belle le incursioni nel mondo di Jonathan Swift che però a mio avviso non bastano per risollevare l'albo... L'idea di fondo era anche buona, ma non sviluppata a dovere, soprattutto considerando le trame con letture a più livelli a cui ci aveva abituati il Conte...
Disegni anche questi "involuti" rispetto al suo stile originario, ma la cosa non mi avrebbe nemmeno colpito più di tanto se solo la trama fosse stata all'altezza...
Titolo e copertina da 10.
Spiace quindi forse ancor di più che questo sia stato uno dei suoi ultimi albi... :(


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: mar apr 30, 2024 4:41 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Immagine

la misura del mondo
albo che non va oltre una sufficienza politica, probabilmente il peggiore di ambrosini insieme a "la stanza del guerriero"
non tanto per i testi ermetici (ma mica poi tanto), non tanto per i disegni se possibile ancora più ermetici, scorbutici e anticommerciali
quanto per la trama prettamente dylaniana che è ancora più striminzita del solito (ma lui ha sempre voluto raccontare altro)
fa comunque riflettere questa sorta di testamento misantropo, a conferma del quasi inevitabile trait d'union tra ambrosini e sclavi
tipici personaggi e situazioni ambrosiniani (il nano, le donne versione horror di botero, il degrado triste e poetico dei flashback)
buona copertina nostalgica, addio conte

voto 6-


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 Oggetto del messaggio: Re: #449 - La misura del mondo
MessaggioInviato: mar nov 19, 2024 12:58 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
Messaggi: 241
Numero davvero difficile da giudicare: ci sono tutte le classiche caratteristiche de (l'ultimo in particolare) Ambrosini, ma allo stesso tempo manca del tutto qualsiasi tipo non dico di caratterizzazione dei personaggi, ma anche di abbozzo: la storia é secca, grezza ed essenziale proprio come lo sono i disegni.
Disegni, quelli espressionisti dell'ultimo Ambrosini, per i quali mi sono sempre espresso a favore e che ho sempre difeso, ma che qui finiscono nel banco degli imputati. Non per loro mancanze, ma perchè li ho trovati inadatti alla storia, una storia che per lunghi tratti é "action" e che avrebbe quindi richiesto un tipo di disegno più prestato all'azione, al dinamismo, al dettaglio, e risulta quindi un po' svilita da questo tipo di disegno molto autoriale e più adatti a storie cervellotiche e atmosfere sulfuree...
Per il resto la storia é buona, specie nella seconda parte dove si accelera e si spinge un po' più sul thriller.
L'investigazione é davvero lineare e blanda (visioni e connessioni mentali con la vittima, davvero il grado zero dell'indagine) ma tutte le situazioni a latere che il Conte mette in scena la rendono più accattivante, specie quelle più metafisiche, specie come detto nella parte finale.
Le motivazioni (se così possiamo chiamarle) del cattivo sono molto affascinanti, così come la sua genesi. Niente moralismi, niente giusto o non giusto, solo una
Spoiler!
(in)sana misantropia e sociopatia, aggravata dalle condizioni particolari dell'assassino e dalla classica presenza del demonio arlecchino, presenza sempre gradita nel macrocosmo dylaniato e che spero venga ripresa (con stile ed eleganza) anche da altri autori - ehm ehm Bilotta... -
.
Sono un grande fan dei personaggi/ cattivi ricorrenti nella serie, credo che se ben dosati aiutino molto a farla avvertire come qualcosa di coerente, realistico, credibile.

In sostanza un buon numero Ambrosiniano,forse un po' più stanco e meno ispirato del solito, e un pelo penalizzato da dei disegni non adatti alla storia, e che non avrei usato come ultimo numero sulla regolare del nostro amato Conte (avrei messo, per la cronaca, quel gioiello de "i supplizianti").

Mi rendo conto che sono stato di manica larga votando Buono, perché é comunque una storia molto grezza, poco rifinita e con molte problematiche, ma una volta su mille mi sento di farlo e di cedere alla nostalgia e alla stima e affetto per questo autore che ha dato tantissimo a Dylan.

_________________
Oggettivo è ciò che richiede dimostrazioni.
Soggettivo è ciò che richiede argomentazioni.

"Di ciò di cui non si può argomentare, si deve narrare" (semicit. di semicit.)


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