Cravenroad7

CERCANDO UN BAMBINO SCOMPARSO, DYLAN VIENE CONDOTTO DA UNA TELEPATE SU UN’ISOLA VOLANTE DOVE SI PUÒ FISSARE “LA MISURA DEL MONDO”.




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Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Copertina stupenda.

Fantastica!

Ambrosini ha sempre un tono nel raccontare le storie che le rende magiche, e questa non fa eccezione, la narrazione è suggestiva e delicata.
Però la trama in sé mi lascia molto perplesso, la vicenda è molto esile, il personaggio al centro della vicenda alla fine si rivela più semplice di quanto sembrasse all'inizio.
Non mi convince molto la scelta di dare alcuni retroscena a vicenda ormai conclusa, quando ormai significano poco.
Complessivamente, non so nemmeno che voto dare, immagino di doverci rimuginare un poco

bellissima copertina e bellissimo omaggio al Conte, ci mancherà

storia difficile da commentare , all'apparenza sembra una storia semplice , ma ha degli aspetti oscuri, non capisco se si tratta solo di un omaggio a Gulliver e basta oppure ci sono riferimenti ad altro che non conosco. Pero' il personaggio io ad esempio non lo trovo semplice , tutto quel odio ...
da rileggere almeno due volte per cogliere qualcosa in piu' . una storia amara e triste
anch'io non so che voto dare, sicuramente positivo , ma non so quantificare

Ci mancherai carlo.
Come dite? L'albo? Bella copertina.

Si, ci siamo capiti.

Eh si.

Ambrosini mancherà tanto.

Quest'albo non è un capolavoro, ma una buona storia che, come tutte quelle dell'autore, sa mescolare suggestioni letterarie e surreali.
La trama alla fine è più semplice di quel che si sarebbe detta all'inizio, ma su tutto incombe la presenza potente e inquietante dell'Arlecchino.
Non tutto convince, ad esempio

bah....io alal fine non ho capito Arlecchino cosa ci azzeccava con Gulliver

il link della mia recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=ykxIX3xthW4

Voto buono, inteso come un otto pieno. E' quel tipo di storia che tendo ad apprezzare, in cui la verità assume connotati fantastici senza perdere la propria dimensione realistica. Tant'è che l'unico elemento stridente è l'assurda e inspiegabile connessione mentale che Lu instaura con Donald, davvero gratuitamente innecessaria. Per il resto, wow.. fila liscia dall'inizio alla fine con chiusura da manuale. Arlecchino si conferma una fra presenze più inquietanti nella storia della serie. Molto bello poi il dialogo sul traghetto, reso mirabile dal disegno quasi abbozzato ma sempre forte di una sua grazia e leggibilità votata al conturbante (con una nota di tristezza che solo i grandi riuscirebbero a infondere). Forse non tocca le vette di eccellenza di Dietro il sipario, Una nuova vita o Lacrime di pietra, però caspita.. nell'economia qualitativa di Dylan Dog, Ambrosini mancherà come una boccata di ossigeno dopo una lunga apnea.

Arlecchino è la morte. È stata rappresentata così più volte da ambrosini.

Arlecchino nell'immaginario di Ambrosini... anche se in versione nanesca e muta...
... rappresenta LO DIMONIO o un demone tentatore/dispettoso in generale (vedasi lo "shcurnacchiato", nominato così da Pulcinella nell'albo #413 I padroni del nulla).
Nulla di nuovo tra l'altro, perché in questo caso il Conte padroneggia una mitologia correlata all'origine di Arlecchino-maschera che deriva da Harlequin/Alichino, demone ben più antico, nato nelle rappresentazioni religiose medievali in Francia/Fiandre, e citato pure da Dante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Alichino
https://en.wikipedia.org/wiki/Harlequin

A parte questo, per tornare alla misura del nostro mondo (dylaniato) pensavo in vista del lancio della Zattera 2023, come questo anno sia stato particolarmente funesto per DD, con la dypartita di colonne fondanti quali Montanari, Piccatto ed infine Ambrosini.
Facendo due conti sul loro peso numerico nella misura della produzione di DD, dei primi 50 albi pubblicati ben 25 sono loro

Il clamore della perdita si espande nello spazio oltre che nel tempo, vero nostro caro Conte?