Cravenroad7

beh, fino ad ora ho letto che le vendite si sono alzate di 15000 copie che a mio avviso non credo siano poche.

..che non vuol dire ( a parte i piccioli che arrivano in tasca alla Bonelli..) assolutamente nulla.

Storia non male,che si lascia leggere senza particolari pretesi.Corretto parlare di un Dylan vintage per molti,moltissimi aspetti.La trasferta e' un classico,quasi sempre felicemente riproposta e che tende a fare "atmosfera" da sola.Poi c'e' chi la sa gestire meglio e valorizzarla,e chi invece arranca.In questo caso forse siamo a meta' strada.Personalmente mi ha abbastanza convinto,in particolare nella parte iniziale del racconto.Piuttosto vivace,rapido.Con personaggi interessanti il giusto,senza mai brillare veramente ma...vabbe',ci accontentiamo.
Poi cala.Senza mai abbattere le mura dell'accettabile,ma marciando pericolosamente sui binari del gia' visto e sentito...con alcune perle al contrario che non hanno aiutato la lettura e l'entusiasmo,si veda lo scontro finale a suon di note comiche e la risoluzione del caso affidata a principi di lavanderia alternativa.
Un albo cosi' cosi',senza infamia e senza lode.

Confesso che mi ha fatto molto piacere rivedere il buon vecchio Beppe De Nardo su Dylan Dog. "Brucia, strega... brucia!" già dal titolo parte bene (e pure la copertina non scherza). Le tavole di Ornigotti mi han fatto tornare alla mente Napoleone e Jan Dix e tanti deja vu mi hanno attreversato la mente durante la lettura.
Storia buona, non tra le migliori di De Nardo ma che ha un suo perché. Qualche interrogativo a fine storia resta e forse una spiegazione migliore la si sarebbe potuta tirar fuori. Il personaggio della strega incompresa dai bifolchi è ripetitivo, così come quello del vecchio sacerdote guida del paese. Dylan senza Groucho si presta bene alla "ridente" Greenhaven e tutto sommato la storia rispecchia l'universo dell'indagatore dell'incubo.
Storie che rompevano certa tradizione in passato mi erano davvero piaciute, parlo di sceneggiature di De Nardo. Non a tutti, è risaputo. Qui abbiamo avuto un piacevole compromesso.

brucia, strega... brucia!
francamente non mi è piaciuta, una chiaverottata con streghe e manichini (incubo di una notte di mezza estate)
invece il duello finale mi ha ricordato il pessimo esordio di de nardo con "la città perduta"
indagine asciutta fin troppo, si salva il barbagianni e dylan che, pur malandato, riesce comunque a rimorchiare
anche i disegni di ornigotti non mi hanno detto granchè, sinceramente...
copertina intelocutoria, però piacevole

voto 5

Recuperata, tra le pochissime che ormai mi mancavano per coprire tutta "l'era" Recchioni.

Che dire, inizio anche asciutto, veloce, già visto ma che scende giù bene. Il finale terribile, rovina tutto, e non serve dirsi mentalmente "Ah pero' il numero 3". Altri tempi, altra modalità di scrittura, altra stoffa generale. Acqua ne é passata sotto i ponti.

Sospetto comunque una fortissima revisione e stravolgimento di Recchioni, vedi il ritmo iniziale e lo scontro finale buttato sul trash ("Harry Potter"). Forse é un ridere per non piangere/morire di noia, l'unico modo quasi di salvare la baracca.

Buonasera,
questo è un albo "da Domenica sera", cioè molto semplice e leggero, che scorre piacevolmente.
1.Per quanto concerne i pregi il ritmo serrato e l'ambientazione suggestiva.
2.Per quanto concerne i difetti l'eccesso di ironia di Dylan che a volte estranea dalla vicenda e la passività del suo ruolo in generale; il duello finale tra streghe non mi ha invece disturbato.
In generale valuto comunque Accettabile.
Baron Karza