Comincerò proprio dalla copertina, come è giusto che sia. Trovo che sia veramente bella, un adorabile ed elegante omaggio alla letteratura gialla.
Per quanto riguarda l'albo, finalmente un impianto narrativo che regge solidamente senza troppe voragini logiche e senza indulgere in intricati compiacimenti. Anche se, come dice Skeletor, alcuni passaggi nei dialoghi, peccano di qualche nota naif. Qualche sequenza di eventi lascia un po' la sensazione di un'eccessiva semplificazione (es. I motivi per cui si mette in moto l'indagine sono piuttosto labili, l'indagine stessa viene portata avanti sull'assunto che ci sia qualcosa di "strano", quando in realtà qualcosa di strano non c'è).
SPOILER Se vogliamo dirla tutta, è molto più strano entrare in casa di una persona a curiosare, perché l' amica dice che non è più la stessa persona e ha lasciato morire i pesci, piuttosto che ipotizzare problemi di salute, famiglia, uno scazzo qualsiasi.
Alessandro Russo però, mi ha indotto simpatia immediatamente, il mio quinto senso e mezzo ha formicolato e mi ha fatto intuire che è qualcuno che ci tiene. Qualcuno che voleva fare del suo meglio.
Si è rimboccato le maniche, voglio persino credere che abbia fatto tesoro delle critiche alla testata e si è studiato una buona storia, genuinamente classica. È riuscito persino a inserire degli ottimi personaggi, che ha saputo arricchire di spessore e personalità (il killer ad esempio, ma anche l'aggiustatutto). Anche se lo scambio di battute fra i due protagonisti non suggerisce che siano due menti particolarmente sveglie, tutte le loro interazioni hanno il pregio di funzionare ed essere gradevoli (scemotte ma gradevoli). L'inserimento di Groucho è contestualmente dosato in modo sapiente, friendly e non indispone con strani atteggiamenti sgarbati. Detto questo, è un po' "assurdo" iniziare un indagine perché la persona in questione è diventata distaccata e distratta. Diciamo di sI. È appiccicata un pochino con lo sputo l'incursione a casa della presunta vittima, causa moria di pesci? Eh si, lo è. É anche un pochino ridondante, didattico e pedagogico nei confronti del lettore, continuare a insistere sulla parola "viva" (orchidea viva, Carol viva, Lila viva, anima di Dylan)? Si anche a questo. Però ragazzi, io ci passo ampiamente e agilmente sopra, perché Russo ha saputo fare un bel lavoro e questo ripaga. I disegni sono ottimi (qualche strabuzzamento di troppo, ma sarò agile a soprassedere anche in questo caso).
Io gli do un bell'8 a questo albo, ai Cestaro, a Russo e anche a Gerasi.
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