Per ora ho letto solo la seconda storia, per cercare un po' d'ispirazione natalizia...
... ma alla fine dei conti mi ha fatto quasi rimpiangere il digiuno di quaresima, col fioretto di non legger oltre
Considerando che la prima è opera del semprelesso Simeoni pro-13enni inesistenti... prevedo che la manovra per allineare (al ribasso) la qualità dell'OB all'inedito stia pienamente riuscendo
Incubo di Natale
Partiamo da quanto scritto da tale
Fantelli. Non ho maneggiato concretamente i suoi precedenti, ma vedo che si è impegnato in un certo horror estremo, e la cosa sulla carta stuzzicherebbe. Peccato che qui canni gran parte della sceneggiatura partendo da uno spunto non male... per quanto stravisto - di storie di barboni, emarginati, sette borderline, etc ce ne sono già parecchie.
Punti positivi quindi? Pochi: il ritmo abbastanza buono (per quanto sbrodolato, e si nota spesso) e la figura/discorsi fanatizzanti del Predicatore eretico nel crearsi un nuovo dio su misura, gettando molti dubbi sul conformismo religioso come sulla possibilità di redimersi con le buone azioni, quando si può passare alla viuuulenza auto-assolutoria di rivalsa
.
Tutto il resto non ci siamo
Tenuta del giallo accozzata contro ogni parvenza di serietà: in pratica in tutto l'albo la pula non sa nulla delle stragi ricorrenti (+cannibalismi) messe in atto dai senzatetto sfigurati, anche presso gente di rango, né interviene se non in pompa magna (
) last minute per merito di Groucho. Tutta l'indagine è un insopportabile balletto delle finte-reticenze dilungate, con i vari comprimari che fingono di non-sapere/sapere, centellinando indizi ed indicazioni a Dylan come nella caccia al tesoro - si comincia con il caporale Newell, si passa per le due prostitute, il tizio con barba & cappuccio, l'altro clochard muto, etc).
Anche il presunto lato sovrannaturale non verte su nulla in particolare: vediamo ogni tanto il "dio dei rejetti" prender forma (simbolica?) dalla vampate nei bidoni in fiamme (con un volto/fauci) ma poco altro, né è chiaro a cosa serva il primo incontro rimosso chissà quanti anni fa tra Dylan ed il Predicatore, con Bloch a riportarlo sulla retta via.
Pessima la colluttazione tra prostitute-Dylan-delinquentelli a metà storia, di una goffaggine chemmanco Mignacco, tremenda la risoluzione di tutto a colpi d'estintore+reparti speciali all'arrembaggio, ancora peggio la retorica stucchevole del "diverso" fatto di (cit. pp.154-56)
"carne impazzita e sogni infranti" per Andie in versione puzzle damascato, come la paginetta finale anti-militarista. Non mancano citazionismi forzati ed idioti (v. IT o Beethoven pittore)
Caro Fantelli, da un esordiente ci si aspetterebbe qualcosa di più coeso e credibile, almeno alla prima. Se devi ritentarci prova a renderci più fortunati
Capitolo a parte i disegni.
A me
Dall'Agnol con un certo style essenziale à la Pennacchioli (v.
Maschera del Demonio) piace parecchio. Ma solo se rimane fedele a se stesso, e non ritoccato/ibridato come qui a Pontrelli con l'aggiunta pure del grigio iper-gratuito che soffoca tutto intristendo ogni tavola e togliendole "carattere". Con Siniscalchi è un discorso diverso, in positivo, e si è visto pure su altri OB.
Per cui posso dire che nella prima metà della storia tutto ciò mi stava anche bene, poi mi è venuto anche a noja, sembrando quasi involuto e legnoso ai limiti del sopportabile, con un vuoto negli sfondi al risparmio sfacciato (tipo pp.124-25), ed altre tavole che sembrano bozze per un libro per l'infanzia
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Abbastanza male le scene d'azione (per cui non erano indicati questi autori), malissimo lo scontro finale, dove non si capisce nulla nel miscuglio di neve, rifiuti, schiuma, fiamme, macerie, ectoplasmi, etc disegnati alla Dog's Dick.
Non poteva mancare l'anacronismo anti-OB (a p.152 compare un moderno schermo tv ultra-piatto), come la solita fesseria anti-logica a livello figurativo, col tizio malandato iniziale che dice che la bottiglia è vuota, e poi quando la schianta contro un muro (p.102) lascia tutto bagnato.
Piove sul bagnato, nevica sulla forfora, e grattarsi serve a poco