Cravenroad7

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#447 - Hazel la morta
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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: sab dic 09, 2023 1:18 am 
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wolkoff ha scritto:
Dies ha scritto:
Dylan Dog, nel 2023. Non si riesce a fare quel passo in più per uscire dal cortocircuito pesantemente moralistico e figlio di una cultura fortemente - lo dico? - patriarcale.


Forse era meglio non dirlo, perché valuti la cosa da un'accezione errata.
Il moralismo contro il nudo ed il sesso libero esiste anche nella cultura matriarcale, spesso più restrittiva ed attenta alle nuove generazioni da condizionare.

Come molto ricorrente di questi tempi, si fa confusione tra "patriarcale" e "maschilista", come termini sociologici.
Non tutti gli esponenti/fautori del patriarcato (lasciando perdere la chiesa bizantina :D ) esercitano una forma di autorità morale sulla disinibizione dei costumi sessuali, con diktat ricattatori/vessatori da caccia alla streghe all'interno del proprio ambito d'influenza. Viceversa un maschilista a qualsiasi livello (quindi privo generalmente di autorità o influenza) ha molto interesse nello spacciare le donne libere per volgari meretrici ed il ganzo farfallone per nobile cacciatore.

Stai semplificando e trivializzando - al solito partendo per la tangente - il contenuto del mio post, che andrebbe letto e interpretato nel suo insieme e non solo nelle due righe che hai quotato per uscirtene con dietrologie e supposizioni a senso unico. Premesso che il discorso è complesso e non può essere posto nei termini da te proposti; io non parlo di moralismo contro il nudo (all'acqua di rose) e tantomeno contro il sesso libero. Io parlo del modo e significato con cui l'accezione morale guarda al ruolo e corpo femminile in rapporto a sesso+nudità e annesso peccato/contrappasso nell'aspetto ludico o allegorico come da stilema interno allo slasher. Che sarebbe sembrato pertinente trent'anni fa (anche se così non accadeva affatto e quando capitava subiva ben altro trattamento giocoso, ICERRR ha colto nel segno), mentre oggi figura solo greve e anacronistico quando posto con queste determinate modalità di scrittura.
Non puoi tirare in mezzo il matriarcato come se non esistessero dei significativi distinguo sia nell'applicazione che nella base ideologica, ma l'hai letta la storia o mi stai rifacendo la supercazzola della ninna nanna dell'ultima notte (altra baraldata, sarà un caso..)?! Poniamo poi che non tutti i partecipi sostenitori del patriarcato siano dei satanassi... e con ciò? Non tutti i razzisti e omofobi vanno a dispensare pillole di cianuro in calce agli articoli di cronaca ma restano pur sempre razzisti e omofobi, non vedo come il concetto possa essere rilevante.. ma di cosa stiamo parlando? Atteniamoci alla scrittura dell'albo e di chi ne è stato l'artefice.
Personalmente ritengo che Baraldi (escludiamo il duo col beneficio del dubbio) sia figlia di una cultura horror priva di finezza, stucchevolmente ridondante in chiave prosaicamente romantica, ma anche dispensatrice di messaggi che nulla hanno a che vedere col maschilismo e tanto invece col patriarcato. Non da oggi ma da quando ha iniziato a scrivere Dylan Dog. Ok? Poi, per carità, sarò probabilmente viziato dalla "ricorrente confusione di questi tempi" e forse anche da un insospettabile lato femminile che necessita del mansplaining di wolkoff. :lol: :dito:

rimatt ha scritto:
Dies ha scritto:
l'ideale retrogrado e bacchettone per il quale la sessualità deve sempre avere una valenza negativa. Soprattutto solo quando coinvolge dei personaggi femminili sessualmente emancipati, quindi per contrappasso inevitabilmente deprecabili/problematici e umanamente orrendi. Su Dylan Dog, nel 2023. Non si riesce a fare quel passo in più per uscire dal cortocircuito pesantemente moralistico e figlio di una cultura fortemente - lo dico? - patriarcale.


Cultura patriarcale su Dylan? :o Curioso, per una storia che è stata scritta (e revisionata) da donne. :D
A parte la confusione già segnalata sull'uso del termine, mi limito a far notare che è la storia stessa dell'horror, e quindi del genere a cui Dylan si abbevera, a considerare il sesso come veicolo di morte: non sto neanche a citare i millemila film che ne parlano, in termini più o meno seri e/o teorici; anzi, sì, due titoli li cito lo stesso, e sono The Cabin in the Woods e It Follows.

Non colgo l'innesco che ti suscita tanta ilarità; ritieni forse che la cultura patriarcale sia stata promossa nel tempo - generazione dopo generazione - solo ed esclusivamente dagli uomini e non da mogli e figlie nate e cresciute (vessate, indottrinate dal fatto che "così vanno le cose") in un contesto tale da renderle vittime complici nell'assecondare quella determinata condotta? Perchè se così fosse: ho concluso, vostro onore. Per il resto, tutto il discorso non verte sul motore della considerazione sesso=morte bensì sull'uso che viene fatto in rapporto a... ma l'ho scritto sopra. Dico solo che sei riuscito a prendere come esempio i due film più sbagliati ai quali avresti potuto pensare, tant'è che in entrambi è presente una protagonista femminile forte che dalla conclusione esce vincente e padrone del proprio destino (oltre che dell'intera umanità, nel caso di Goddard). Potresti sostenere lo stesso di Hazel la morta? Ma non fraintendiamoci.. io mica pretendo che sia epurato lo stereotipo della ragazzetta scema o di quella disinibita che fungono da bodycount orrorifico. Però mi aspetto, nel 2023 e da una sceneggiatrice che si ritiene moderna e sofisticata, quantomeno il tentativo di parlarne in modo originale e arguto, intellettualmente stimolante. O anche solo meno disgraziatamente pressapochista, non sono particolarmente esigente (non è vero!).


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: sab dic 09, 2023 2:23 am 
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@Dies Ilaræ :lol:
Eccone nantro che straparla rosicando da tempo immemore perché non sapendo comprendere quanto scritto da altri rilancia a casaccio su discorsi fuori luogo, o riesuma argomentazioni passate (come sull'innocentismo dei bambini di quel vecchio albo della Baraldi) buttandola sulla "supercazzola" perché non ha altro pelo pelvico a cui appigliarsi :? .

Non dovrei commentare nulla delle bojate che scrivi, soprattutto visto il finale paonazzo dove sostieni che la Baraldi porti avanti e sponsorizzi una visione "patriarcale" (ma "non maschilista, eh") perché ti copri di ridicolo da solo, e pure Rimatt te l'ha fatto notare :lol: :lol: :lol: .

Però prima di mettermi in bocca cose che non ho detto per il gusto di buttarla in caciara di straforo nella posa dello sciarpato oltranzista di turno, ci tengo solo specificare che io non ho mai sostenuto che i fautori/gestori del patriarcato siano degli stinchi di santo o dei benefattori disinteressati.
Ammesso che tu sappia cosa sia una società culturalmente impostata sulla struttura patriarcale - nel loro lapalissiano succedersi nei secoli e continenti vari, fino ad estinguersi in molti contesti - io ho solo specificato che chi ha ancora interesse nell'imporre subdolamente quel tipo di status quo, a parte i paesi dal regime semi-tribale collegato al fondamentalismo religioso, tende ormai a disinteressarsi delle imposizioni etiche sul corpo femminile, perché ha altre priorità per arrivare al proprio fine prevaricatore. Non certo criminalizzare una minigonna, istituzionalizzare il revenge porn, o pretendere che una badante preveda una palpeggiata nel tariffario.

Diverso è il discorso per le menti piegate al maschilismo (latente o dichiarato, comunque pervasivo), che invece hanno bisogno fisiologico di ricondursi a certe forme di sopraffazione e pregiudizio contro l'altro sesso che partono proprio dalla corporeità femminile da controllare e discriminare, spesso usando una doppia morale piuttosto becera. Ma non ho intenzione di approfondire questo genere di OT perché non ne vale la pena, dato che sembri vivere dei luoghi-peggio-che-comuni imposti dalle recenti ondate trendy di sociologi improvvisati a reti unificate, a digiuno del benché minimo retroterra antropologico e psicologico, ma ansiosi di applicare binarismi sessisti ovunque - essendo loro di fatto sessisti fino all'ultima molecola del midollo, assuefatti da preconcetti di gender condizionanti a tappeto, non riuscendo a considerare la "persona" nel suo intero ontologico scevra dai genitali di cui è dotata :(


Tornando all'albo
, vivendo tu nell'ansia di applicare una ridda di schematismi imposti dal nozionismo dei manualetti di cinematografia in autogrill, non hai compreso che la Baraldi non impone in questa storia nessun contrappasso metaforico di condanna per le sue vittime che sia strettamente correlato alla gestione del proprio corpo untantoarkilo, come da presunto filmetto slasher dal pedigree conformato.
Semplicemente le mette a nudo, una nelle sue fragilità diffuse (anche alla lettera), e cioè Sarah... e l'altra si denuda da sé per il mestiere da arrotondamento paghetta che ha scelto sul web, ossia Karleen. Risultano "sconfitte" alla fine (nel senso di vittime che ci rimettono la pellaccia) NON PER PUNIRE IL MODO IN CUI GESTISCONO LA PROPRIA SESSUALITA', ma per come confondono sé stesse/fanno confondere altri sul lato affettivo, che tra adulti è normale passi anche dalle lenzuola... ma nel loro caso trapassa anche alcuni su "device" più recenti (v. OnlyFans o le chat d'appuntamenti). Senza contare che muoiono entrambe più che abbigliate.
Sarah alla fine difetta di stabilità sentimentale nella ricerca continua di nuovi partner (e di quello che desidera nei partner) su quelle piattaforme di rimorchio, preferendo naufragare stordita in una distorsione della ninfomania coadiuvata da sensi di colpa più che banali ma non per questo meno incarnati.
Karleen poi illude un idiota talmente fesso ed estraneo ai rapporti umani, nonché a digiuno di amorevolezza, che avrebbe potuto intortarlo con qualche moina di (finta) comprensione empatica e intima confidenza anche perfettamente vestita con una corazza medievale.

Secondo i tuoi corollari manichei invece se la Baraldi dipinge una donna fragile, a sua deterrenza lingerie-less, lo fa a favore del patriarcato castigatore lanciato come "messaggio"? :lol: :lol: :lol:
Sono proprio i lettori come te quelli che moralizzano (a favore di qualche campagna di posa? urka :o ) abusivamente di dietrologie biasimevoli alcuni passaggi per arrivare ad esegesi da operetta... passaggi che l'autrice in realtà voleva disporre prevalentemente per caratterizzare soltanto l'animo ed i trascorsi dei suoi personaggi... e non di certo per la loro risultante marchiatura etica non richiesta da nessuno, tipo vacche griffate, se non da altri personaggi interni alla narrazione ancora più ottusi e balordi, quindi fuori da ogni refrain di esemplarità condivisibile od autorevole :roll: .

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


Ultima modifica di wolkoff il dom dic 10, 2023 9:14 pm, modificato 5 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: sab dic 09, 2023 11:31 am 
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leonearmato ha scritto:
Terroredallinfinito ha scritto:
L'albo non l'ho ancora letto, lo faro' durante le feste al mio ritorno in Italia, ma già che sta generando un po' di discussione in più rispetto alla media é un buon segno, credo.

Bah, non sarà forse che ancora una volta la storia è talmente mediocre da non lasciare slazio a discussioni, quindi si fa a discutere del sottotesto? :D

Non, saprei, non l'ho ancora letta neanche io, ma la dinamica si è già vista, eccome. O forse sono solo pessimista :g:


Che già ci siano dei sottotesti che generano discussioni, non lo trovo cosi' scontato.

Piuttosto che un errore di lettering, un "Fine dell'episodio" invece di un "Continua", il maggiolone che doveva esser sgangherato per 6 mesi e invece riappare magicamente intonso, ecc...

E' già tanto, se un'opera inizia a generare in noi riflessioni che non sarebbero nate altrimenti. Per come la vedo io, almeno. Anche solo per qualche minuto, mica stiamo leggendo Erasmo da Rotterdam...


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: sab dic 09, 2023 8:10 pm 
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Dopo le prime trenta pagine, mi sono detto: "Cè un disperato tentativo di attualizzare Dyd che non trova vie d'uscita"
Dopo altre trentacinque mi sono invece detto: "No, è davvero molto apprezzabile questa attualizzazione"
Alla fine della stroia mi è scappato l'applauso... una mazzata sulla falsariga di ciò che il buon Tiz ipotizzava ai tempi de "Il progetto" (unica storia che non mi fece dormire!)... e vivendo quotidianamente a contatto con i "gggiovani" non ho potuto notare quanto la fantasia di questo albo sia molto vicina alla realtà... Dio c'è? Dipende se risponde alla videochiamata o meno... ma direi che ora sì, ora c'è...

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Qui non entrate, ipocriti bigotti,
Ginocchia fruste, sepolcri imbiancati,
(F. Rabelais)


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 11, 2023 1:24 pm 
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Dies ha scritto:
Dico solo che sei riuscito a prendere come esempio i due film più sbagliati ai quali avresti potuto pensare, tant'è che in entrambi è presente una protagonista femminile forte che dalla conclusione esce vincente e padrone del proprio destino (oltre che dell'intera umanità, nel caso di Goddard).


Sto sottolineando l'ovvio e non dovrei nemmeno farlo, ma ho citato due film che ragionano (da un punto di vista teorico, specie Cabin in the Woods, ma in maniera meno diretta lo fa anche It Follows) sul genere horror e sui suoi stilemi, tra cui il legame tra sessualità e mortalità. Per carità, mi sono limitato a commentare il tuo post e non ho ancora letto l'albo, quindi ci sta che mi sia sfuggito qualcosa, ma il discorso sulla valenza negativa della sessualità l'hai scritto tu, nero su bianco, quindi mi pare appropriato citare un film in cui facendo sesso si trasmette una maledizione mortale e un altro in cui si dice apertamente che nell'horror la vergine ha un ruolo predefinito, che è quello di sopravvivere ( = se non fai sesso, sei al sicuro).

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Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 11, 2023 4:44 pm 
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hazel la morta
un chiaverotti aggiornato ai tempi di onlyfans e dell'ai? sulla carta encomiabile il tentativo di baraldi di tornare ai vecchi tempi
con culi e tette a tutto spiano e anche un pò di splatter, mi aspetto quindi commenti benevoli dei chiaverottani, vero? vero?
probabilmente un albo che potrà essere apprezzato ancora di più dai lettori più giovani, perché io fatico ad abituarmi a certe cose
forse l'albo più scurrile di sempre: pag.29 "e tu chi cazzo sei", "quanto ti piace fare la troia" pag.40, e poi "fanculo" e altri "cazzi"
aggiungerei un finale, apparentemente beffardo, che in realtà è un nulla di fatto che manco ai tempi di recchioni...o di chiaverotti...
a me marinetti è piaciuto, non ho visto tutta questa confusione, ma anzi un tentativo riuscito di arricchire continuamente l'albo
le prime 11 pagine psichedeliche, splatter a pag.10, mi è piaciuto anche l'incidente con il filo spinato e il suicidio a pag.66
pag.72-73 in cui hazel mi ha ricordato cora ("il lago nero"), da notare anche i dettagli della camera da letto di dylan a pag.36
divertenti anche la vignetta a pag.75 con il vetro battuto dalla pioggia e dylan in controluce con l'inquietante soffitto a pag.95
da rivedere solo un dylan eccessivamente effeminato, copertina invece buona in tutto e per tutto

voto 5/6


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 11, 2023 5:23 pm 
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Ragazzi sono terrorizzata,
In quest'ultima settimana ho riflettuto così tanto su quest'albo che stanotte ho sognato Karleen, credo di star perdendo la testa.

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I will risk my life over being insulted.
I believe that God forgives even murder.


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 11, 2023 7:36 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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"Hazel la morta" vede tre sceneggiatrici all'opera: Rita Porretto, Silvia Mericone e Barbara Baraldi (solo soggettista). Il trio lavora bene, perché la storia scorre, con un Dylan mai così in sintonia con il mondo del web (i tempi cambiano). Il tratto di Antonio Marinetti ricorda quello del primo Siniscalchi o Brindisi (molto anni '90, per una storia ambientata in pieni anni '20). Alcuni personaggi risultano un po' stereotipati, altri davvero profondi (Sarah e Jordan). Brillante Groucho. Possiamo dire che pur avendo elementi nuovi dell'universo dylandoghiano (dai social alle perversioni sessuali) la storia è classica con un canovaccio tradizionale: morti misteriose, Dylan che indaga e scopre una verità, elementi sovrannaturali che poi si rivelano diversi da come ce li si aspettava, l'orrore (forse) continua.
Non male per una storia di routine.


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 11, 2023 9:54 pm 
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Iscritto il: mer gen 02, 2013 12:47 am
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rimatt ha scritto:
Dies ha scritto:
Dico solo che sei riuscito a prendere come esempio i due film più sbagliati ai quali avresti potuto pensare, tant'è che in entrambi è presente una protagonista femminile forte che dalla conclusione esce vincente e padrone del proprio destino (oltre che dell'intera umanità, nel caso di Goddard).


Sto sottolineando l'ovvio e non dovrei nemmeno farlo, ma ho citato due film che ragionano (da un punto di vista teorico, specie Cabin in the Woods, ma in maniera meno diretta lo fa anche It Follows) sul genere horror e sui suoi stilemi, tra cui il legame tra sessualità e mortalità. Per carità, mi sono limitato a commentare il tuo post e non ho ancora letto l'albo, quindi ci sta che mi sia sfuggito qualcosa, ma il discorso sulla valenza negativa della sessualità l'hai scritto tu, nero su bianco, quindi mi pare appropriato citare un film in cui facendo sesso si trasmette una maledizione mortale e un altro in cui si dice apertamente che nell'horror la vergine ha un ruolo predefinito, che è quello di sopravvivere ( = se non fai sesso, sei al sicuro).

Concordo sull'ovvietà, però io il connubio sesso/morte lo riconduco all'uso interno alla storia e non nasco ieri... so bene che è una caratteristica ben salda al genere. Non è quello il problema e l'ho perfino scritto in tua risposta:

Dies ha scritto:
...mica pretendo che sia epurato lo stereotipo della ragazzetta scema o di quella disinibita che fungono da bodycount orrorifico. Però mi aspetto, nel 2023 e da una sceneggiatrice che si ritiene moderna e sofisticata, quantomeno il tentativo di parlarne in modo originale e arguto, intellettualmente stimolante. O anche solo meno disgraziatamente pressapochista, non sono particolarmente esigente (non è vero!).


Puoi usare il cliché per determinare una regola fondativa (Scream), per sovvertirne la funzione in nuce (It Follows), per prendertene gioco in parabola parodico-citazionista (Quella casa nel bosco) oppure per rilanciare la più trita e scontata rappresentazione del corpo femminile che oggi a me suona stanca, anacronistica e fortemente discutibile (Hazel la morta). Mi piacerebbe se, come avvenuto nel cinema, Dylan Dog maturasse e riflettesse su se stesso e sulla comunicazione con i lettori in qualità di veicolo orrorifico; probabilmente perderebbe in spontaneità e divertimento ma forse guadagnerebbe qualcosa in forma e contenuto. Poi oh.. sarò severo io e il beneficio del dubbio lo si concede a chiunque, in fondo la gestione Baraldi è appena iniziata e magari fra un annetto sarà manifesto l'intento per il quale potrò rileggere anche Hazel sotto un'ottica diversa.


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: mar dic 12, 2023 9:36 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Avevo capito l'appunto, infatti ho "giustificato" solo la scelta come mio esempio di quei due film, non dell'utilizzo del connubio sesso/morte nella storia. Ribadisco che su quello non posso ancora dire nulla, non avendo letto l'albo (e, ahimè, avendone anche poca voglia).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun dic 18, 2023 9:58 pm 
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Iscritto il: ven ago 18, 2023 9:49 pm
Messaggi: 213
Buonasera,
è lecito sperare che nel prossimo numero vengano ripresi il numero 446 e 447 riannodando qualche filo? Finora questa trilogia è molto deludente e fa rivalutare molto Morte in sedici noni e Xenon, che comunque contenevano un'avventura compiuta e coerente.
Baron Karza


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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: mer dic 27, 2023 11:00 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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forse perchè scritto su commissione, Hazel la morta è uno degli episodi meno riusciti del duo, se non il peggiore. Il tocco della Baraldi è presente e purtroppo si sente, ad esempio con l'ennesima vignetta con la ragazza che dice "forse sono io che sono sbagliata" (ormai bisognerebbe iniziare a contare quante volte è presente nei suoi albi). Il finale ci poteva stare, ma alzando un po' l'età del ragazzino, così mi pare veramente improbabile.
Morale: meglio lasciar lavorare il duo in pace, che gli albi a 6 mani funzionavano solo con Medda-Serra-Vigna.
Buoni invece i disegni di Marinetti.

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 Oggetto del messaggio: Re: #447 - Hazel la morta
MessaggioInviato: lun gen 15, 2024 5:30 pm 
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Località: Macondo
Come detto quasi da tutti, albo che, a partire dai disegni, che strizza tantissimo l'occhio al "Dylan che fu".
Però c'è poco altro. P&M ancora una volta non sfondano, la storia si fa leggere, non si grida alla porcata, non si ha neanche l'impressione di essere stati presi in giro a fine albo. Ma non basta questo per farne una storia sufficiente, per me.
Letto ieri sera e già fatico a dare commenti sulla storia in sé. Ahimè.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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