Terroredallinfinito ha scritto:
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Ma stare a cavillare su minuzie logiche, sfumature di dialoghi, collegamenti a numeri di 7 anni fa, vuol dire non aver centrato il punto e non aver goduto della storia in modo "emotivo". Sopratutto se si parla di amore, dove la logica é all'ultimo posto.
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Criticare il momento - senza un vero senso - dove Dylan/Opal si recano nei 'rispettivi' negozi a vuoto, mi fa chiedere perché leggere Dylan Dog, a questo punto, e se qualcosa, in adolescenza, é filtrato da "Il lungo addio", oppure se vi ha riassunto e rappresentato.
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Stessa cosa il momento "non sapevo fossi vegetariano". Visto il ping pong con un momento speculare successivo, non si tratta sicuramente di svista.
Io l'ho visto come un momento quotidiano, che leva la poesia ad un momento già vissuto mille volte (e che ogni coppia crede di vivere in un modo unico, incredibile, assoluto), ovvero l'innamoramento, il sentirsi veramente in accordo con qualcuno. Un rendere prosaico, banale, "meschino", semplice quello che agli innamorati sembra eccezionale. Bilotta ti dice "guarda che Opal non é poi questa grande storia o persona per Dylan, non é eccezionale solo perché ti sto raccontando questa storia". A Dylan sembra di più perché ne é coinvolto, noi ne siamo fuori e la vediamo per quella che é, una persona che non spicca nella massa, che manco sa che il suo grande amore é vegetariano o no. L'altra ragazza lo sa, ma non é speciale nemmeno lei.
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E' questo Dylan e Sclavi: raccontare il niente, più "come" che "cosa", il respiro totale del racconto. La continuity logica sta all'ultimo posto.
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Legittimo non piaccia questo tipo di racconto o dia fastidio la svolta vista come "scorretta", ma diciamoci la verità. La storia non é da 10, da quel che ricordo i primi due speciali che ho letto sono superiori, ma il tono, lo stile, la capacità di scrittura, la regia complessiva, la portata... non ha pari in tutto il resto del Dylan attuale.
Lamentarsi di questo, é lamentarsi del brodo grasso, come si dice a Bologna.
Niente da aggiungere, se non che concordo in tutto. Anch'io vorrei che perlomeno si cercasse di chiudere la trama principale, però se questo è quello che ci viene dato in alternativa, non è che me la sento più di tanto di stare a lamentarmi.
Le critiche sulle situazioni romantiche "ti cerco qua, mi cerchi là", "non sapevo fossi vegetariano" le ho trovate anch'io assurde... è chiaro che fa parte del carattere del personaggio di Opal che, come dici giustamente, è tutto tranne che perfetto.
Che poi, come dicevo in qualche post fa, è quello che si capisce Dylan desidererebbe da sempre, ma è condannato a non raggiungere mai: normalità. Una famiglia normale, con dei figli normali, un lavoro normale, un amore normale.
Eppure, se mai la raggiungesse, Sclavi (e se ricordo bene anche la Barbato) ci hanno fatto più volte vedere che alla lunga lo renderebbe infelice e insoddisfatto. La maledizione del personaggio è questa e per questo motivo in verità è sfortunatissimo in amore, nonostante le infinite conquiste e le gran doti di seduttore (che non lo rendono mai lo scopatore seriale che si immaginava Recchioni).