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#37/S- Una storia d'orrore
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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: mar ott 03, 2023 12:55 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Forse sta sfuggendo uno dei temi principali dell'albo.

SPOILER

Questo speciale, oltre che una storia d'amore e d'orrore, è anche una storia sul paradosso del libero arbitrio.
Siamo noi con le nostre scelte a determinare il corso degli eventi oppure è il contrario?
E' possibile essere onniscienti e contemporaneamente conservare il libero arbitrio?
Bilotta gioca con questi interrogativi filosofici, intrecciandoli con riflessioni sulle relazioni di coppia e sui processi creativi.

Se ipotizziamo che il libero arbitrio sia solo una nostra illusione, allora un osservatore esterno onnisciente (es. Dio o un computer superpotente), conoscendo qualsiasi cosa e qualsiasi evento del nostro universo, sarebbe capace di prevedere ogni nostro singolo pensiero e azione.
Cosa accadrebbe, però, se quell'osservatore esterno entrasse in contatto con noi e ci dicesse quale scelta stiamo per compiere?
Una prima possibilità è che andremmo in crash, come un PC che incontra un errore di sistema, perché proveremmo a fare una scelta diversa per contraddire l'osservatore esterno, ma ci accorgeremmo che anche quel nostro tentativo di disobbedienza è stato previsto dall'osservatore.
E' quello che nella storia accade al cliente filosofo. Il cliente, personaggio di un fumetto, quando incontra il suo osservatore esterno onnisciente (il creatore del fumetto) e legge il fumetto, vi resta intrappolato in un loop infinito.

Un'altra possibilità è che l'osservatore esterno, una volta entrato a contatto con noi, cessa di essere "esterno" ed entra anche lui a far parte del nostro universo, venendone condizionato e perdendo il suo libero arbitrio e la sua onniscienza.
E' quello che succede a Crandall Reed. Crandall crea il fumetto, ma ne è a sua volta influenzato. Il suo libero arbitrio, quindi, è solo apparente, esattamente come quello dei personaggi delle sue storie.
Se scrive la storia in un certo modo, è solo perché influenzato dall'insieme di fattori che sono entrati in contatto con lui nel corso della sua vita. E nel momento in cui scrive la storia, anche quella diventa un fattore che inciderà sulle sue scelte.
E se né l'autore né i personaggi da lui creati hanno libero arbitrio, se entrambi si influenzano reciprocamente, allora in fondo che differenza c'è fra la realtà e le storie inventate?

Anche il finale della storia si collega all'illusorietà del libero arbitrio.
Dylan a malincuore chiede al suo autore (Crandall) di cancellare la sua storia d'amore con Opal, perché quella storia è destinata a generare un'inevitabile concatenazione di eventi funesti.
L'autore lo lascia fare, ma non è chiaro se possa concedergli una vera scelta o soltanto l'illusione di scegliere. Del resto lo stesso Crandall, pur avendo creato l'universo di Dylan, non ne ha il pieno controllo e ne viene influenzato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: mar ott 03, 2023 3:02 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
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Sarà che trovo la questione del libero arbitrio veramente poco interessante, in quanto la ritengo nei fatti un non problema, residuo di un periodo culturale dominato da una metafisica principalmente cristiana. Eliminata l'idea di un Dio onnipotente, il libero arbitrio rimane solo una metafora vuota e priva di contenuto.
Nessuno è davvero libero di scelta, in quanto costantemente condizionato nelle sue scelte da ambiente, cultura, genetica e caso.
Allo stesso tempo, chiunque compie qualsiasi scelta decide autonomamente, nei fatti, come e se modificare la realtà intorno a sè, lui e nessun altro.
Basta scendere a patti con queste due evidenze e decidere che, passata una certa età, si è responsabili di quello che si fa, a prescindere dalle condizioni di partenza, e si risolve la questione del libero arbitrio.

È come chiedersi se viviamo in una simulazione... una formichina su un filo infinito vive in un mondo monodimensionale, una formichina su un foglio infinito vive in uno bidimensionale. Entrambe non sono in grado di astrarsi, percepire le dimensione superiori e conoscere quello che succede sopra. Fanno avanti e indietro rispettivamente nel suo filo e nel suo foglio senza domandarsi se esista un'ulteriore dimensione.

Trovo molto più affascinante e misterioso il tema dell'amore, visto che è difficile trovarci una logica e che sbomballa i sensi e la ragione come poche cose nella vita.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: gio ott 05, 2023 9:56 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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anche quest'anno l'lbo di Bilotta si conferma il meglio che si può trovare tra i vari albi di DD. Abbandonato il PdM per riscrivere i famosi "primi 69 albi", stavolta ritroviamo Opal e Crandall Reed che sarà il protagonista del prossimo albo. Dico subito che non siamo al livello dell'albo dello scorso anno, che ho trovato migliore di questo, ma, come detto inizialmente, le storie di Bilotta hanno sempre quella marcia in più che su altre testate difficilmente trovo (tranne qualche rara eccezione). Ovviamente tutto il riferimento metatestuale è preso da Morgana, rivisto, revisionato e reimmaginato come l'autore stesso aveva anticipato avrebbe fatto con questi speciali (partendo dallo scorso). Sul finale mi è venuto in mente l'ultimo film di Spiderman, in cui Peter (nel nostro caso Dylan) per sistemare i casini fatti va da Strange (Crandall) chiedendogli di far dimenticare a tutti quello che è successo, perdendo quindi l'amata MJ (Opal).
Sui disegni, nonostante non sia il mio stile preferito, soprattutto sulle espressioni facciali, molto bene Gerasi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: gio ott 05, 2023 11:33 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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baubau ha scritto:
la questione del libero arbitrio veramente poco interessante, in quanto la ritengo nei fatti un non problema, residuo di un periodo culturale dominato da una metafisica principalmente cristiana .


Esatto, l'ottica della non-secolare quaestio sul libero arbitrio riguarda prevalentemente la teologia cristiana, e non implica particolare riflessi su altri ambiti, come quello retorico, etico, estetico, epistemologico o politico. Non per nulla è una delle scintille distintive su cui si basavano le riforme religiose che hanno portato al Protestantesimo nel '500.

In sintesi per i cattolici/ortodossi, ancora adesso, la "salvezza" dell'anima non dipende solo dalla volontà divina, ma anche dalle scelte che compie il singolo uomo stesso... che paga le conseguenze (o i meriti) di quello che fa, non potendo delegare tutto all'arbitrio di Dio. In pratica si è liberi per principio e diritto di scegliere come "operare" per il bene/male, da che parte stare, e non bisogna cercare un alibi nell'onnipotenza di Dio in ciò che facciamo, come se la nostra volontà non potesse influire su quanto operato, senza assumercene le responsabilità.
Per la Riforma protestante invece la salvezza dell'anima dipende soltanto dalla volontà imperscrutabile di Dio (v. concetto di predestinazione), ed alla sua grazia che ci viene concessa esclusivamente tramite fede, su cui non influiscono le nostre scelte/operato.

Detto ciò, in questo albo non ci vedo nulla che si ricollega a questi precetti... se non la solita solfa semifuffosa sul meta-demiurgo smarrito che si riscrive addosso le pagine di quello che non sa concludere o portare avanti (v. confessione di Reed) in senso narrativo attraverso le tavole di un fumetto, fino a confondersi con gli strati della sua stessa finzione che gli vengono a chiederne conto, a partire dai personaggi creatisi, e che prendono il sopravvento verso un'ennesima non-direzione per volta, ramificando spirali centrifughe.

Un demiurgo inconcludente che non si prende la responsabilità di quello che intavola. Tipico di Bilotta per cui non esiste un determinismo consequenziale vigente sulle sue innumerevoli parentesi intraprese :( .

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 1:35 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
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Anche perchè alla fine, gira che ti rigira, il demiurgo finirà sempre inevitabilmente per essere anch'esso nient'altro che il personaggio di un fumetto.
Puoi andare a fondo quanto vuoi a complicare questo inception di scatole cinesi o matrioske metafumettistiche, ma alla fine sempre di scatole o di bambole (o di fumetti) stiamo parlando.
Il demiurgo finirà sempre per rendersi conto di essere esso stesso un fumetto, e il lettore finirà sempre a chiudere l'albo del mese, pulirsi le chiappe con la carta igenica e sospirare un profondo mah...
Pensando a quanto deve essersi sentito figo lo sceneggiatore a mettere di fatto sé stesso dentro la sua opera.

Spero che nel prossimo numero Bilotta possa farmi rimangiare tutto. Sono fiducioso che lo farà.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 4:40 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
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Che poi stavo pensando, visto che metafumetto doveva essere, ci voleva tanto a inserire una scena dove si vedeva una sequenza inedita di qualche pagina de il pianeta dei morti, per poi mostrare Crandall Reed che pensa qualcosa tipo "mmm, non ne posso più di questa roba, voglio fare altro " oppure tipo "dylan dog anziano, no, non può funzionare al giorno d'oggi", così da riallacciarsi al PdM e mettere almeno una sorta di chiusura, per rispetto degli affezionati, almeno per far capire che sì, per ora è sospeso ma non è sparito nell'oblio?

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 5:19 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Io sono invece molto curioso di come Bilotta avrebbe riallacciato la frase presente nell'episodio iniziale/finale, ossia il color fest 2, in cui si parla di immemori, e Dylan dice "Ne ho sentito parlare", come se fosse qualcosa di fumoso, quando nella serie del PDM Dylan diventa un immemore (speciale 30).

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 8:43 pm 
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Io questa cosa l'ho sempre interpretata con il fatto che le sostanze che gli hanno annebbiato la mente per tutto quel tempo devono avergli rimosso molti ricordi, anche di quello che è avvenuto nell'oasi, per cui probabilmente lui stesso confonde ricordi e immaginazione di quello che è successo in quel periodo.
O magari il suo era solo un "non dire", tutto sommato ci può stare...

Uff, già mi manca il PdM...

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 9:20 pm 
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Buonasera,
c'è un dubbio che ho da quando è iniziata questa discussione sull'albo: quali sono gli elementi che fanno pensare a un collegamento al Pianeta dei Morti? Mi sarà sfuggito qualcosa ma io non vedo assolutamente nessun legame, come si collegherebbe?
Baron Karza


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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: ven ott 06, 2023 10:18 pm 
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Baron Karza ha scritto:
c'è un dubbio che ho da quando è iniziata questa discussione sull'albo: quali sono gli elementi che fanno pensare a un collegamento al Pianeta dei Morti?


La storia (quasi tutti) pensiamo sia stata riadattata dall'ennesimo excursus del PdM, anche se nel formato pubblicato di fatto non pare farne più parte, con qualche difficoltà pure ad agganciarla alla saga degli Hicks, ma tra un anno circa meta-approfondiremo, chissà... :roll:

Il trait d'union principale, a parte qualche zombetto nel setting ed una sospetta facilità di Groucho a svenire, comunque è:
Spoiler!
Dalila, la protagonista fattucchiera del fumetto The Witch che inframmezza meta-imperversando su questa storia d'ammmmoure da non-si-sa-quale-dimensione-cotangente, la quale strega Dalila guarda caso assume il potere di vendicare gli amanti traditi scagliando jatture sui traditori, essendo lei stessa ancora col dente ultra-avvelenato contro il fedifrago doppiogiochista Waldo (S#35), che passò alla ribalta per aver visto uno dei primi zombi nel suo quartiere agli albori del PdM :x:

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: sab ott 07, 2023 1:26 am 
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A me per esempio anche la scena
Spoiler!
di Dylan e Opal che vanno a fare la "vacanza zombie"
mi è sembrata molto più giustificata in un contesto post-apocalittico che in uno classico, o meglio il gioco di ribaltare la prospettiva e sorprendere il lettore funziona solo se la sequenza è ambientata in un mondo dove quelle cose possono essere la normalità. Nel mondo del Dylan attuale perde molto di senso.
Ambientata nel mondo del Pianeta dei Morti la storia non cambierebbe di una virgola, anzi, acquisterebbe valore.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: sab ott 07, 2023 5:38 pm 
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Grazie a entrambi; anche a me lo svenimento di Groucho e la scena degli zombie qualche dubbio me lo avevano fatto venire, non avevo invece fatto il collegamento con Dalila.
Non riesco però a essere entusiasta di una continuità così criptica, preferirei qualcosa di più semplice e piacevole, con rimandi espliciti come veniva fatto ai vecchi tempi ("vedi albo X")... e resta il problema di Opal che non è coerente con le altre versioni del personaggio.
Baron Karza


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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: mar ott 10, 2023 12:22 pm 
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Iscritto il: mer set 22, 2021 9:46 pm
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Se questa storia sia o meno ciò che resta di un precedente soggetto pensato per PdM è una questione, per quanto interessante, insolubile. Non credo che Bilotta confermerà mai questa tesi. Comunque, poiché si sta chiacchierando tra appassionati "pur parler" uso baretto, dico anche io la mia: se la storia precedente aveva degli elementi forti di connessione con il Pianeta dei Morti, questa per me non ne ha nessuno e gli elementi portati a sostegno della tesi sono poco rilevanti.
La visione bilottiana del mondo di DYD coincide con un mondo nel quale il soprannaturale esiste e fa parte della quotidianità di Dylan. Il modo in cui Bilotta sceglie di portare il soprannaturale nella vita quotidiana dei suoi protagonisti ha molto di surreale e di teatrale. Già nell'albo precedente Dylan affrontava dei vampiri in modo totalmente scevro da qualunque possibile scetticismo, come elemento normale per quanto straniante. Allo stesso modo, non avrebbe avuto senso in questa storia, la cui protagonista femminile è un clone di Hicks che ha vissuto nell'albo dell'anno scorso tutta una serie di esperienze preternaturali, mettere in campo il classico scetticismo dylaniato. Questa storia parte dal presupposto che "il mostro" come entità esiste per il semplice fatto che, da un punto di vista dyandoghiano, Opal stessa è "un mostro". Opal fa riferimento in diversi momenti alla professione di Dylan come "acchiappamostri" perché questo è un mondo in cui gli zombie possono esistere, ma al tempo stesso non può essere un mondo in cui gli zombie sono ovunque (come nell'universo di PdM) perché altrimenti Dylan e Opal non avrebbero bisogno di fare un viaggio per trovarne: basterebbe incamminarsi verso il tale quartiere di Londra per trovarsi immediatamente circondati dai mostri. Così come Opal considera come possibile l'incontro con degli zombie, al tempo stesso non sospetta che i finti zombie possano essere veri zombie e accetta la spiegazione dell'impresario: è l'esperienza di Dylan a permettere al protagonista di scoprire l'inganno.
A titolo personale aggiungo due altre considerazioni:
- che Opal sia diversa dal personaggio sclaviano è spiegato nell'albo dell'anno scorso; è un altro clone di Hicks, quindi per definizione un'altra persona
- se nei piani di PdM ci fosse stato un ritorno di fiamma con la Opal originaria, sarebbe stata una ripetizione di quanto già accaduto con Sybil e, andando ancora più indietro con la memoria, con la poliziotta identica a Bree Daniels vista nel primo Color dedicato al Pianeta dei Morti. Non mi sembra che Bilotta sia così povero di idee da aver bisogno di riproporre lo stesso schema 3 volte all'interno della stessa Saga.
Certamente la Opal di questo albo potrebbe pure chiamarsi Maria Giovanna per quanto poco è rilevante per la storia la sua parentela con Hicks ma va bene così perché quel filone è stato già risolto nello Speciale dell'anno scorso.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: mar ott 10, 2023 12:52 pm 
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@Manuel
Il filone dello scorso Speciale è tutt'altro che risolto. Quindi questa Opal è un manufatto posteriore posticcio che toppa pure col collegamento infra-narrativo alla recente saga degli Hicks, che era a sua volta l'ennesimo nuovo input lanciato non più di un anno fa dall'amante dell'inconcludenza digressiva, aka Bilotta. Sclavi ed il suo concetto di Opal c'entrano poco.

Se per te la presenza di Dalila che rivanga su Waldo non conta nulla, allora buona permanenza nella tua dimensione parallela di esegesi autoreferenziali per arrivare alla tesina del giorno.
La (presunta :?: :!: ) visione Bilottiana del sovrannaturale non collima con nessuna teoria per cui questo albo fosse stato inizialmente concepito al di fuori del PdM, Waldo, l'epidemia, etc. Dylan e Opal qui fanno una gitarella (in teoria) verso un luna park di androidi putrefatti da abbattere nelle fattezze di zombie, che poi si riveleranno tali. Altro non vedo: il fatto che Dylan ci creda per deontologia o expertise non mi sembra uno spunto degno di qualsiasi nota di distinzione né interpretazione significativa nel ricostruire l'origine dell'albo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #37/S- Una storia d'orrore
MessaggioInviato: mar ott 10, 2023 1:23 pm 
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Iscritto il: mer set 22, 2021 9:46 pm
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wolkoff ha scritto:
@Manuel
Il filone dello scorso Speciale è tutt'altro che risolto. Quindi questa Opal è una manufatto posteriore posticcio che toppa pure col collegamento infra-narrativo alla recente saga degli Hicks, che era a sua volta l'ennesimo nuovo input lanciato non più di un anno fa. Sclavi c'entra poco.

Se per te la presenza di Dalila che rivanga su Waldo non conta nulla, allora buona permanenza nella tua dimensione parallela di esegesi autoreferenziali per arrivare alla tesina del giorno.
La (presunta) visione Bilottiana del sovrannaturale non collima con nessuna teoria per cui questo albo fosse stato inizialmente concepito al di fuori del PdM, Waldo, gli immemori, etc. Dylan e Opal qui fanno una gitarella (in teoria) verso un luna park di androidi putrefatti da abbattere nelle fattezze di zombie, che poi si riveleranno tali. Altro non vedo: il fatto che Dylan ci creda per deontologia o expertise non mi sembra uno spunto degno di qualsiasi nota di distinzione né interpretazione significativa nel ricostruire l'origine dell'albo.


Mah, da come scrivi sembra che Bilotta si sia dimenticato di averla inserita nella storia. Per come la vedo io, lui ha costruito entrambe le saghe intorno a una serie di punti fissi comuni, tra cui c'è anche Dalila che in questa continuity può avere (come non avere) lo stesso ruolo visto in "Una risata vi resusciterà". Può essere una citazione, un inside joke o il preludio a qualcosa di diverso ma sicuramente non è la prova che questo soggetto sia lo "scarto" di una precedente storia del Pianeta dei Morti (cosa che magari poteva essere più probabile nella sotia dell'anno scorso). Al momento attuale per me il Pianeta dei Morti e la Saga degli Hicks non sono combinabili insieme perché ci sono differenze troppo grandi fra i due filoni, e questo mi porta a pensare che Bilotta stia strutturando la "Saga degli Hicks" come qualcosa ambientato in una realtà parallela. Come in tutte le narrazioni basati sulle dimensioni alternative ci sono degli elementi comuni, nel "Progetto Hicks" era Wisdom, qui è Dalila. Magari Bilotta intende usare quest'altra saga per raccontare i retroscena rimasti in sospeso, come il passato di Groucho.

Poi per quanto riguarda Hicks, lui alla fine dell'albo scorso ha avviato il progetto di perfezionamento degli zombie insieme a Wisdom. Che deve raccontarci più?

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