Cravenroad7

Negli albi di Dylan Dog spesso si verificano morti violente, splatter o inaspettate che restano nell'immaginario!

Per esempio dopo il primo albo non ci si può dimenticare della forbiciata nell'occhio, nel secondo del vecchio decapitato e messo (meritatamente, se era un cacciatore) al posto del trofeo della tigre. Nel terzo numero c'è la strega che esplode, in Storia di Nessuno la donna mangiata viva. In Abyss la collana che strangola fino alla decapitazione, momento forse sottovalutato.

Quali sono per voi le morti più impressionanti?

Io in un ipotetico podio metterei

1. La ragazza che brucia tra le braccia di Dylan Dog, a pari merito con quella che esplode, nella "Dama in Nero" (da non dormire la notte, non solo per lo splatter, ma anche per il fatto che sono inaspettate)
2. L'uomo sventrato dai gabbiani in "Sinfonia Mortale" (albo terrificante, nel senso che è illeggibile)
3. La donna mangiata in Storia di Nessuno

Buonasera,
per quanto mi riguarda la morte più impressionante è in Phobia, dove l'uomo delle pulizie con la fobia per la folla si fa travolgere appositamente, mi ha sempre messo molta angoscia, come in generale tutto quell'albo.
Baron Karza

Così senza pensarci troppo

1) Il prete bruciato ne L'uomo che visse due volte
2) la moglie di Nessuno cannibalizzata nel n. 43
3) Il dottore con il petto squarciato ne La Casa infestata (ennesima citazione di Alien, ma spettacolare)

il finale di IL LAGO NERO è imbattibile...

aggiungo anche il finale di IL GRAN BASTARDO

A me da ragazzo disturbò la sequenza in cui vengono descritte alcune morti causate dagli uomini in bombetta di Golconda, il tutto per rubare dei soldi.
Un tripudio di fantasia e splatter, trai quali se non non ricordo male una persona sbucciata viva. Subito dopo c'era un bambino con una manciata di penny in mano (o forse erano un paiodi gomme da masticare?). La morte non veniva mostrata, ma si lasciava intuire fosse della stessa crudeltà e sadismo delle precedenti.
Ecco, quella mi disturbò un pochino.

Le morti di Golconda sono violenza gratuita e fastidiosa, concordo.
Il giro di chiglia, seppur non mostrato nel battito del tempo, è per me da aggiungere a questa discussione

Ma Golconda è il mio numero preferito

Un'altra scena che mi inquietò moltissimo era, non ricordo in quale numero, quella del tipo che leggendo un libro mentre scendeva le scale, si accorge di stare scendendo da ore, e non vede nè l'inizio nè la fine dell'edificio. Non ricordo come finisse, non ricordo se morisse alla fine. Non ricordo un cavolo. So solo che mi inquietò moltissimo da ragazzo.

Era Sclavi o Chiaverotti sicuro.
Pensandoci, devo ammettere che solo loro sono mai riusciti a inquietarmi su Dylan. Molti altri sceneggiatori mi hanno divertito, intrattenuto, intrigato, incuriosito, ma il senso di orrore vero e proprio, soltanto con Sclavi e Chiaverotti.
(...anche la Barbato dai...)

Quella scena è in Totentanz. Assolutamente epocale!

Anche all'inizio de Il Male viene ammazzato gratuitamente un bambino, e l'albo veniva in generale apertamente dichiarato come "il più splatter di tutti"

Comunque anche altri albi di quell'epoca non scherzano eh; Tipo in Scritto con il sangue il tipo segato lentamente in due, il cane sbudellato, etc...

Nei numeri tra i 40/50 c'è stato l'apice in quel senso

Lo strangolamento così potente da far schizzare gli occhi dalle orbite in "l'assassino è tra noi"

Qua si parla di morti orrende, ma per me la cosa più disgustosa di sempre è quando Killex con l'ascia stacca di netto quel pezzo di spalla di Dylan! Anzi, peggio, rimane attaccato da un pezzettino...

Keanu, grazie che non sono l'unico a cui quel dischetto di spalla in "Il cervello di Killex" ha fatto venire il voltastomaco!
A livello di stomaco anche per me è imbattibile lo zombie che lecca le budella in "Storia di nessuno (Nessuno?)".

Non particolarmente impressionante ma un bel tocco estroso quella in "L'assassino è tra noi", con il tubo piantato in pancia che zampilla sangue.

Ho un limite, importante per il contesto di questo topic: perché possa apprezzare una bella scena violenta, di solito deve piacermi anche la storia in generale, o non mi rimane impressa. Il che purtroppo taglia fuori quasi tutti gli albi di Chiaverotti!

A me per esempio le morti violente fini a sè stesse non impressionano: divertono se ben coreografate, annoiano se buttate là tanto per (come il 90 per cento delle morti negli albi pubblicati oggi).
Per impressionarmi, devo immedesimarmi con la vittima, sentire la sua disperazione, il suo senso di terrore e panico, la speranza che se ne va e l'inevitabile che si avvicina.
In questo Sclavi, tra le tante sue qualità, era maestro assoluto.