Spero di chiuderla una volta per tutte, perché la cosa sembra non esser ancora chiara:
votarxy ha scritto:
OT sulla sedia metropolitana:
Riguardo il concetto alla base che quel manifesto non coglie appieno è evidente che uno può scegliere di suicidarsi in un modo o in un altro in base a estro, dolorosità, possibilità, eccetera [...]
Se io volessi farmi fuori e scegliessi la metro quel cartello non mi servirebbe a nulla, o addirittura sarebbe un maggiore incentivo per me ad usare la metro, .
Ma quel manifesto è una pura provocazione, fingendosi l'autorità di Londra
Non intima/suggerisce a nessuno di fatto né teoricamente una metodologia corretta del suicidio (ammesso che possa esistere): vuole solo ironizzare in modo macabro sul fatto di come spesso l'egotismo autoreferente di un atto del genere comporta effetti collaterali a catena presso illustri sconosciuti a latere, in grandi numero, non considerati dal soggetto in questione, come possono esserlo gli altri passeggeri della metro, e le loro vite intrecciate da ritardi, allarmi, mitomani, posti di blocco, incasinamenti, etc.
L'unico incentivo è a non prendersi sul serio... ma sembra che non l'abbiate capito. Seriamente.
Oltre a Luttazzi servirebbe una tripla dose di Medda.
No, no, capire si era capito.
Io spero che si capisca che il senso del mio discorso è che quel manifesto sia una freccia che non colpisce il bersaglio.
Può piacere, può non piacere, può turbare, può non turbare, può essere considerato arte oppure no, ma non colpisce il bersaglio.