Cravenroad7

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#442 - Frammenti
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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: gio lug 06, 2023 3:08 pm 
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Di primo acchito voto 7-
Storia estremamente verbosa e, ahimè, meno morbosa del capitolo che la precede, ciononostante è riuscita a intrattenermi e incuriosirmi fino all'epilogo che mi sembra il punto più debole della narrazione.
Lacrimuccia per via del fatto che non ci sarà più Piccatto, presenza storica della testata che, seppure da tempo non mi affascinasse più come all'inizio, tuttavia aveva evoluzioni dai tratti sempre interessanti e a volte sgangherati, ma comunque dotati di forte personalità.
Copertina ben realizzata, ma non molto attraente.


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: gio lug 06, 2023 6:29 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Bob Cooper ha scritto:
cioè alcuni di voi rileggono gli albi di Dylan dog? io manco il primo numero ho riletto



Solo per ridere. Rarissimamente perché mi piace davvero.


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: gio lug 06, 2023 11:38 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Per ora non ho molto tempo a disposizione per un commento esteso...

... dico solo che tutto sommato non mi è dispiaciuta come storia, anche se ci sono una serie di falle inenarrabili (ed imperdonabili :x: ) su quello che vorrebbe essere un profilo da giallo-thriller mediamente solido... quando in realtà gran parte dei costrutti imbastiti da Lady Paola si squagliano sotto i colpi di sole presi nello sdrajare diverse menate ad cattsum.

Anticipo soltanto che...

_______S_P_O_I_L_E_R______

... le bottazze più inqualificabili - come già fatto notare da Keanu :wink: - sono quelle che riguardano l'età/ordine delle vittime del killer "empatico-spazzino", più volte cannati nell'arco dei riferimenti della narrazione, come il fatto dei capelli (d'epoca!) lasciati dal mono-firma, che invece lasciano brancolare nel buio le esimie forze dell'ordine indirizzate ai pluri-omicidi parruccomani.

Ci sono solo una manciata di punti su cui non concordo al 100% di quelle analisi minuziose:

Keanu Coen ha scritto:
Pagina 53: su questo caso ci hanno lavorato in duemila, ma ovviamente l'ideogramma cinese scritto col sangue a mano sul muro non è venuto in mente a nessuno!


Il sino-ideogramma è stato aggiunto in seconda istanza da Peter sul luogo del delitto. Come la piantina.
Anche Angelique è stupita dal trovarlo, essendo un outtake rispetto al dossier dei primi sopralluoghi della pula.

Keanu Coen ha scritto:
tutto questo senza considerare minimamente PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO LA CASSETTA DI SICUREZZA HA LE SCRITTE IN OSTROGOTO!


Vabbeh, le scritte in sanscrito nel caso servivano a ridestare/bloccare al 100% la personalità di Andrew, che era l'unico in grado dl leggerle per poi scoprire lo sciame di api dentro, e creparci.

Keanu Coen ha scritto:
infine un dubbio atroce: a pagina 96 Barbie va da Dylan e Angelique e dice che si è "ritrovata di sotto, sul corpo di Zio Rascal, il collega di papà". Ora, considerando che due vignette dopo si dice che il "papà" di Barbie è Peter, che di mestiere fa il primario di ospedale psichiatrico, mentre lo zio Rascal, zio di Angelique fa il poliziotto, qualcuno mi spiega che diamine sta succedendo, per favore? Sono confusissimo!


Nelle sue projezioni mentali da multi-identità, Rimbaud oltre a sé ed al setting integra anche le controfigure di chi lo circonda, per assunzione immaginaria da alter-ego, a catena. Quando si ritrova nei panni di Henrietta, Mike assume le fattezze/movenze di Melinda la badante; quando Andrew si sveglia, asserisce che il suo amico Mr Gus è andato a farsi un giro uscito dal cesso... mentre sappiamo che Mike è sparito, etc.
Per cui non mi stupirei se lo zio Rascal sia la contro-incarnazione di Mike quando Rimbaud impersona Barbie. E guardacaso nemesiano, anche qua sarà lui il (più) colpevole dell'albo, come in Sciarada :o :tc:

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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: ven lug 07, 2023 10:19 am 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Località: WENETO
wolkoff ha scritto:
... dico solo che tutto sommato non mi è dispiaciuta come storia, anche se ci sono una serie di falle inenarrabili (ed imperdonabili :x: ) su quello che vorrebbe essere un profilo da giallo-thriller mediamente solido... quando in realtà gran parte dei costrutti imbastiti da Lady Paola si squagliano sotto i colpi di sole presi nello sdrajare diverse menate ad cattsum.


Innanzitutto questo è puro vangelo.

SPOILER
SPOILER
SPOILER

wolkoff ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:
Pagina 53: su questo caso ci hanno lavorato in duemila, ma ovviamente l'ideogramma cinese scritto col sangue a mano sul muro non è venuto in mente a nessuno!


Il sino-ideogramma è stato aggiunto in seconda istanza da Peter sul luogo del delitto. Come la piantina.
Anche Angelique è stupita dal trovarlo, essendo un outtake rispetto al dossier dei primi sopralluoghi della pula.




Per quanto riguarda l'ideogramma, invece, non lo disegna Peter, ma Mike (p. 92), che è quello che compie materialmente gli omicidi, quindi la polizia avrebbe avuto tutto l'agio di vederlo. Non solo: Dylan, che per la Barbato è notoriamente un imbecille, GUARDA l'ideogramma e capisce SUBITO che è stato fatto dall'assassino con le dita intinte nel sangue e non è uno schizzo casuale. Se Dylan arriva a capire questo, figuriamoci gli scienziati!

Il problema è anche che per come è stata presentata Angelique in "Sciarada", l'ideogramma avrebbe dovuto trovarlo LEI, interpretarlo LEI, capire tutto LEI ad un primo sguardo con un occhio solo, e invece in questo albo c'è bisogno di Rimbaud con le sue ultraparossistiche personalità a DEPOTENZIARE del tutto Angelique.


wolkoff ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:
tutto questo senza considerare minimamente PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO LA CASSETTA DI SICUREZZA HA LE SCRITTE IN OSTROGOTO!


Vabbeh, le scritte in sanscrito nel caso servivano a ridestare/bloccare al 100% la personalità di Andrew, che era l'unico in grado dl leggerle per poi scoprire lo sciame di api dentro, e creparci.



Per quanto riguarda il sanscrito/ostrogoto sulla cassetta antincendio, certamente la lingua misteriosa è collegata con l'onniscente Howard, che l'unica cosa che non conosce è come si fa lo spelling del suo cognome!, ma la mia domanda è CHE BISOGNO C'ERA, di fare la scritta in sanscrito? Uno che sta prendendo fuoco DAVVERO non ha già SUFFICIENTI MOTIVAZIONI per aprire una cassetta antincendio con SOPRA il DISEGNO di una cassetta antincendio?!? Se la scritta fosse stata in INGLESE (o in italiano, come il sacco italofono del nitrato d'ammonio!) Howard NON L'AVREBBE APERTA perché scritta in una lingua troppo accessibile?
La cosa sarebbe più spiegabile se sulla cassetta NON CI FOSSE il disegno già esplicativo dell'idrante, e allora avrebbe senso. Una scelta inopinata di Piccatto, passata indenne dalle strettissime maglie della curatela? SOLO la scritta in sanscrito, SENZA disegno, forse avrebbe senso. Ma l'onnipotente Angelique non si sarebbe INSOSPETTITA vedendo una cassetta con sopra una scritta in sanscrito in casa dell'impronunciabile "ragazzo" sir Gomer Wetmore-Phillips?!?

Insomma, come la metti la metti, non ha comunque senso!

wolkoff ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:
infine un dubbio atroce: a pagina 96 Barbie va da Dylan e Angelique e dice che si è "ritrovata di sotto, sul corpo di Zio Rascal, il collega di papà". Ora, considerando che due vignette dopo si dice che il "papà" di Barbie è Peter, che di mestiere fa il primario di ospedale psichiatrico, mentre lo zio Rascal, zio di Angelique fa il poliziotto, qualcuno mi spiega che diamine sta succedendo, per favore? Sono confusissimo!


Nelle sue projezioni mentali da multi-identità, Rimbaud oltre a sé ed al setting integra anche le controfigure di chi lo circonda, per assunzione immaginaria da alter-ego, a catena. Quando si ritrova nei panni di Henrietta, Mike assume le fattezze/movenze di Melinda la badante; quando Andrew si sveglia, asserisce che il suo amico Mr Gus è andato a farsi un giro uscito dal cesso... mentre sappiamo che Mike è sparito, etc.
Per cui non mi stupirei se lo zio Rascal sia la contro-incarnazione di Mike quando Rimbaud impersona Barbie. E guardacaso nemesiano, anche qua sarà lui il (più) colpevole dell'albo, come in Sciarada :o :tc:



Per quanto riguarda la scena di Barbie/zio Rascal, effettivamente Peter dice a Rimbaud "Diventa Angelique e io diventerò suo padre", quindi quella frase si può spiegare. Se non fosse che subito dopo Angelique continua a chiamarla Barbie, quindi rimane comunque una scena un po' strana.




Cambiando argomento, faccio anche notare che mentre la morte di Henrietta, di Frank, di Andrew sono di una complicatezza assoluta, Peter decide di liberarsi della personalità di Harold, il genio tossicodipendente, semplicemente iniettandogli una qualche sostanza nelle vene!

Per uccidere Andrew c'è stato bisogno della reazione del nitrato con l'altra sostanza che gli fa prendere fuoco per farlo pungere dalle api sanscrite;
per uccidere Frank è stato necessario che l'odore del nitrato d'ammonio gli ricordasse dell'episodio del suo commilitone lasciato indietro ritornato per vendicarsi e allora mi suicido (?!?!?!?);

e per Harold? Una pera! Mi sembra logico. Forse erano finite le idee geniali? O soltanto le pagine a disposizione, gestite malissimo?

Vogliamo parlare del totale accesso di Peter ai luoghi del delitto? Totale accesso che non lascia alcuna traccia e non scatena in alcun modo i superpoteri di Angelique? Peter entra in una scena del crimine vestito da apicultore (che cose trash, mamma mia!) e questa cosa noi la accettiamo così?!?

E per l'amor di Dio: "Chiama Harold al mio TRE, Barbie...". Perché al TRE?!? Perché? Ma per dare tempo a Mike di fare l'ingresso a sorpresa, ovvio!!!! Perché dobbiamo onorare proprio TUTTI, TUTTI, TUTTI i cliché più straritriti?

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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: sab lug 08, 2023 12:49 pm 
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Iscritto il: sab mar 29, 2014 12:17 pm
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Indigeribile mattonata. Che sia della Barbato non lo rende più digeribile, anzi.
Mi rattrista che sia l'ultima opera di Piccatto che leggeremo su Dylan Dog. Davvero una terribile perdita.


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: sab lug 08, 2023 4:03 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Ramingo, non è l'ultimo albo di Piccatto che leggeremo. È l'ultimo che ha realizzato in ordine di tempo, ma ce ne sono altri già pronti che usciranno.

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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: sab lug 08, 2023 7:30 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
Messaggi: 2874
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frammenti
dopo alcuni passaggi a vuoto la barbato torna con una storia visceralmente barbatiana, nei pregi e nei presunti difetti
una storia verbosissima come le sue prime storie ("il sonno della ragione" piuttosto che la mitica SCIARADA)
o come, ahimè, la più recente e sciagurata "la variabile", una storia stancante, che va forse riletta per essere compresa
su questo forum la barbato non era capita nemmeno ai tempi di sciarada (la migliore autrice dopo sclavi, animali!)
bisognerebbe invece comprendere al volo che, al di là dei difetti, una storia del genere è una botta di vita su dylan dog
ricca com'è di passione più che di mestiere, ricca di dettagli e situazioni: i delitti, le personalità, le trappole
mai avuta la passione del cercatore di incongruenze, perciò mi godo quest'ultima divertente e, a suo modo, commovente
collaborazione tra due autori che hanno fatto la STORIA di dylan ("il seme della follia", "la scelta", "oltre quella porta")
bel finale in stile barbatiano, copertina fin troppo classica

voto 7+


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: dom lug 09, 2023 9:02 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
Ero indeciso sul da farsi, ma questo è il commento che mi farà comprare l'albo, Kramer! Anche perché ricordo alcune storie barbatiane (anche recenti) che sul forum sono piaciute solo a me, quindi vale la pena che faccia un tentativo.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: dom lug 09, 2023 1:27 pm 
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Iscritto il: mar ott 28, 2014 11:21 am
Messaggi: 148
Votato mediocre perchè i 50 anni in arrivo mi stanno rendendo più buono e incline alla nostralgia, Piccatto ci mancherà, fa parte della mia storia di lettore...sigh...ricordo ancora l'esaltazione quando lessi per la prima volta Il ritorno del Mostro o Tra la vita e la morte oramai 30 e più anni fa...

Incipit delirante e idiota con dylan "agente speciale" de sto ca...., descrizione delle personalità da Topolino, quando ho letto del personaggio che LEGGE, SCRIVE e PARLA TUTTE (TUTTEHHHHHHHH ) LE LINGUE DEL MONDO, VIVE O MORTE...ho letteralemte lanciato l'albo nel corridoio di casa...ma dai ma basta con ste puttanate da ragazzini di 10 anni...o il tizio che sente gli odori che manco un lupo addestrato dei ROS...che pena, dio che pena.

Poi, concordo, il solito Dylan idiota\pupazzo che passa da una figura da idiota ad una da incompetente (eh, ma ora ha il tesserino da "agente speciale" della task-force più idiota mai vista in azione) e ritorno in una sequela ininterrotta di situazioni da sbadiglio.

Io non so più cosa fare, ogni volta che compro DD, lo leggo e lo ripongo MI SENTO UN 50enne IDIOTA e questa cosa comincia ad imbarazzarmi sempre più.


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: dom lug 09, 2023 2:08 pm 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
Messaggi: 869
Letta, dopo una doverosa rilettura di Sciarada, e ho votato buono.
Al netto di alcune situazioni di cui avrei fatto volentieri a meno (una su tutte il Dylan pseudo poliziotto a tempo determinato), la storia mi è piaciuta. E nonostante la prolissità dei dialoghi son arrivato in fondo in un battibaleno (e non è scontato, solo qualche mese fa con L'invasione silenziosa ho fatto una fatica immane).

Il ritorno di Angelique dopo tanti anni mi ha fatto piacere, così come vedere le tavole di Piccatto... Sicuramente l'effetto nostalgia può aver contribuito ad alzare un po' il voto :)


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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: mar lug 11, 2023 11:15 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Keanu Coen ha scritto:

wolkoff ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:
Pagina 53: su questo caso ci hanno lavorato in duemila, ma ovviamente l'ideogramma cinese scritto col sangue a mano sul muro non è venuto in mente a nessuno!


Il sino-ideogramma è stato aggiunto in seconda istanza da Peter sul luogo del delitto. Come la piantina.
Anche Angelique è stupita dal trovarlo, essendo un outtake rispetto al dossier dei primi sopralluoghi della pula.




Per quanto riguarda l'ideogramma, invece, non lo disegna Peter, ma Mike (p. 92), che è quello che compie materialmente gli omicidi, quindi la polizia avrebbe avuto tutto l'agio di vederlo.


Mi sono sbagliato, hai ragione. A p.92 si vede concretamente Mike dipingere l'ideogramma col sangue :wink:

[...]

Ne approfitto per aggiungere qualcosa alle tue osservazioni, prima di passare alla mia opinione estesa sulla storia:

Keanu Coen ha scritto:
pagine 29/30: ci sono diciotto persone morte a terra, tutte accoltellate. Lasciamo da parte il fatto che un singolo essere umano ha ammazzato CON UN COLTELLO diciotto persone suddivise in più piani dello stesso palazzo, e già solo questo è durissimo da ingoiare


A me Rimbaud in quella sequenza (e anche oltre) ha fatto l'impressione di un Charles Manson de noartri.
Come se fosse a capo di una setta di aspiranti omicidi-suicidi o qualcosa di simile. Sta di fatto che la polizia non è neanche riuscita a risalire alla sue identità, figuriamoci cosa/come sia successo in quella carneficina... :roll: :tc:


Keanu Coen ha scritto:
Pagina 63: perché, dio mio, perché, perché, perché la personalità di Barbie è VESTITA COME UNA MIGNOTTONA?!?!?!?!?!!?!?!?!?!?!!?!?!!?!?!!?!!?!? Minchia, toppino minuscolo, minigonna ascellare e stivaloni tacco quindici ma perchééééééééééééééééééééééééééééééééééééééééééééè! E ricordiamoci che è pure minorenne!!!!!!


Perché l'outfit "immaginato" di Barbie è prodotto delle sessioni di projezioni ipno-virtuali di Peter con Rimbaud.
Quindi non mi stupirei se nell'immaginario di due maniaci sadici bavosi e feticisti in connubbio alla loro stregua, le fanciulle minorenni si concino così anche per andare a gettare la spazzatura. O pensavi avrebbero confezionato una castigata Velma da ScoobyDoo, potendo sfrenarsi liberamente nelle loro fantasie su misura? :oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: mer lug 12, 2023 1:11 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Non mi consolerà molto pensarlo, ma alla fine dei conti questo è il miglior inedito dell'anno finora (su sette pubblicati).
Spoiler!
Niente a che vedere con l'OB#18 comunque, che è di gran lunga la miglior pubblicazione 2023, per distacco... netto. Quindi accorrete a recuperarlo, lorquando sia disponibile.

Pensate come semo messi...

Paola sa comunque scrivere (ancora?) meglio dell'80% degli autori rimasti in scuderia, anche quando non sforna una prestazione particolarmente in palla come questa, o rifrulla sull'impostazione del sequel non richiesto da nessuno... e giocoforza inferiore al prequel, più ispirato e smagliante. Per me, nonostante la iper-verbosità e le solite acrobazie cervellotiche, è una storia che intrattiene bene, che non banalizza troppo i dialoghi, e che presenta qualche spunto degno di nota.

Ben accompagnata da un valido Piccatto ben ripulito con criterio dai suoi assistenti, e di cui avvertiremo gravemente la mancanza ( :( ). Mi sono piaciute particolarmente le scenette immaginarie nella mente di Rimbaud: forse è la prima volta che apprezzo la mezzatinta su certi lidi, e ho trovato molto divertenti le capigliature da belle époque dei Signori Keller (pp.34-37).


Alla fine, come Alek, oscillo pure io come voto tra il 7 -- ed il 6 1/2...
...anche se c'è da dire, sulla valutazione al ribasso, che mi pesano molto tutte le falle squassate nella tenuta rattoppata del giallo/thriller... ma temo che in questo caso la Barbato più che ai suoi romanzi... si sia adagiata sulla falsariga di quelli della Baraldi a sfavore di DD. Ed il nuovo marchio di fabbrica adattato incombe :o



S 火 P 火 O 火 I 火 L 火 E 火 R


Dei disegni ho già parlato, sulla copertina posso constatare che la realizzazione è molto buona, il concept no. Nullo, vuoto, di pura circostanza, slegato anche dal titolo, non intriga su nulla né comunica nulla oltre che la banalità di un normalissimo incontro all'indirizzo di CR7, cannando pure quella "pura circostanza", dato che i figuranti nell'albo non si troveranno di fatto mai a casa di Dylan per ragioni specificate e non casuali. Ma d'altronde non sono i Cestaros a volerle così... è la redazione che le impone... :|


L'inizio della matusa-recluta Dylan (da nonnizzare?) non mi è dispiaciuto, mentre il pretesto per avviare il duo d'indagatori composto da lui ed Angelique mi fa cagliare il latte sotto le ginocchia, da provolame: ma come è possibile credere che la polizia si faccia ricattare (Sovraintendente compreso :!: ) braghe in terra da una tizia del genere per risolvere un caso simile, aggiungendo al duo un maniaco schizoide+scorta per arrivare al quartetto di squilibrati in gita per crime scenes senza arte né parte, figuriamoci un qualsiasi metodo :?: :?: :?:

Purtroppo su questo genere d'impianto la Barbato colleziona una serie di svarionate logiche abbastanza clamorose per cercare di far quagliare il suo soggetto arziGogol-esco. Per cui più che ad una suspension of disbelief, o suspension of judgement... tappatevi il naso e preparatevi ad una suspension deep inside idiocy per immergervi cap&ppiedi nelle semi-fessate da tracannar giù onde farsi combaciare (senza lingua, poi vedrete) tutti gli elementi dello pseudo-giallo altrimenti già impan(t)anatisi verso metà albo. Una cotoletta taroccamente indigesta è dir poco. :?

Senza contare che possiamo capire il fesso Dylan, ma un sedicente genio come Angelique ed un primario di neuropsichiatria come Peter, che non riescono a capire chi sia il reale colpevole degli omicidi, dandosi grottescamente la colpa l'un l'altro prima del ritorno arminpugno di Mike, quando il lettore lo sospettava da p.30 grossomodo, e loro ce l'avevano (avuto) sotto il naso da anni, come personaggio e personalità... è offendere sin troppo il suddetto lettore medio.

Molte altre incongruenze in questo senso le ha già rilevate Keanu in modo analitico, per cui non mi va tanto di infierire, e riguardano soprattutto la dinamica delle coincidenze davvero indecenti che ajutano Peter nel suo morboso (e culone) piano di eliminazione delle personalità parallele di Rimbaud. Inoltre in linea di massima trovo proprio difficile digerire il fatto che (pp.44-47), alla presenza di un ultra-pericolo pubblico a neurone libero quale Rimbaud dormano tutti angelicamente a casa di Angelique senza impostare turni di guardia che conoscono anche le Giovani Marmotte... :roll:
Credo poi sia una tara della vetero-impostazione della storia (concepita in origine almeno 10anni fa) che i cellulari spariscano inverosimilmente senza batter ciglio e senza provare a comunicare con la pula-questa-sconosciuta durante tutti i sopralluoghi del famigerato trio(+Mike part time).

Male tutta la faccenda del navigatore satellitare su imbeccata subliminale, come il rischio elevatissimo di morire schiantati con una non-patentata tipo Rimbaud-feat.Barbie.
Un'altra cosa che non ho davvero sopportato, fino all'orticaria nei denti, è tutto il valzer psichedelico delle (3) pistole che ora sono qua, ora là, ora finiscono qui, ora si posano lì, nel frattempo le impugnano costì, mentre costoro le trovano colì, etc. Mi sembra davvero sconfortante da parte di Paola impostare in modo peggio che forzoso più della metà dei meccanismi di snocciolo dell'azione in base alle minacce da canna-puntata-contro, che tracimano nel disonorevole ridicolo (p.58) quando Dylan ed Angelique si consegnano imbelli a Rimbaud-feat.Frank sapendo che LUI GLI STA PUNTANDO CONTRO UN'ARMA SCARICA ! :dito: :dito: :dito:

Tra le curiosità posso dire che l'albero (p.8) coi cartelli HURT / AGONY / PAIN / LOVE-IT è una citazione dal Silenzio degli Innocenti (il film), mentre mi stupisco di come Paola non sappia citare il proprio retroterra visto che l'anagramma del termine "diciassette" qui viene fatto in lingua italiana (p.79), mentre nel #191 Sciarada erano impostati tutti sull'anglico idioma...
Spoiler!
senza contare che in Italia, e SOLO in Italia il numero 17 porta sfortuna proprio perché è l'anagramma... dal latino, di VIXI, e cioè tradotto "sò morto, sò crepato, 'na vorta campavo, nun ce sò ppiù"

Mi sarebbe piaciuto che fosse emerso qualcosa in più della "sesta" (quella originale) personalità di Rimbaud, ma da come tratta come una cagna Angelique in un raro sprazzo di lucida-self-identity (p.44) non credo si trattasse di un bel personaggino a modo e come detto prima magari si trattava di un emulo di Charles Manson aut similia.

Sulle cose di gradimento posso spendere qualche parola buona, oltre al giudizio complessivo di sopra, anche sul modo di gestire l'idea sperimentale delle personalità multiple di Rimbaud, e su come queste creino sempre qualche siparietto interessante, a livello d'interazioni e responsi. Henrietta e Frank sono i suoi miglior alter(ati)ego, mentre il più scarso per inutilaggine me pare l'isterico giovinastro matematico dalla sniffata facile, che infatti fa la fine più puzzosamente banale dei quattro :x: .

Ecco... la "fine"... in conclusione tutto è dovuto ad una sorta di sbandata amorosa tri-direzionale, in cui ognuno dei 3 coinvolti s'invaghisce in modo malato/feticista di chi non se lo caga, finendo per suppurare tutto nelle paranoje più squinternate, costellate di (dis)illusioni e gelosie senza rimedio. Mi è piaciuto il discorso del ventriloquismo tra cuori non corrisposti (o per contumacia) à la Cyrano, mentre non ho gradito affatto il commiato lassista ed inane di Mike, che dopo tutto il putiferio curato maniacalmente per ammazzare 5 innocenti a casaccio, scopiazzando l'idolo della sua idol per (p.92) "renderla di nuovo felice" (tramite che, un rispolvero della di lei vena per le indagini crimenigmistiche??? :lol: :lol: :lol: )
... la consegna idealmente ad una fuitina amorosa proprio con lo stesso affidabilissimo Rimbaud.

In pratica un malinconico ruffiano nnamurato, alquanto sportivamente altruista, col vizio delle scie di sangue pur di non recarsi a Temptations Island per una seconda chance :* .

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Vabbò, commento velocissimo: storia normale che si perde tra le altre se non fosse un sequel di una storia molto apprezzata.

POSSIBILI SPOILER

Scorre, ma si inceppa sul finale. Ci sono alcune incongruenze, sia dal lato dello sviluppo dei personaggi (Mike ad esempio: è un genio che riesce a riprodurre gli omicidi di uno schizofrenico o un idiota che non si accorge che una delle personalità è stata creata "in vitro"?), sia dal lato grafico (perché Frank è uguale a Rimbaud e le altre personalità no?)... Insomma non è niente di che ne dal lato buono ne da quello pessimo. L'assassino si sgama a metà albo, compreso il movente, e non basta l'inserimento del dottorone per vivacizzare l'intreccio.

Albo da 6 ne più ne meno.



V

_________________
-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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Parto dicendo che la copertina mi è piaciuta un sacco, nonostante il soggetto classicissimo. Luci, ombre, composizione, colorazione, tutto veramente al top.

La storia è tutt'altro che perfetta. Anzi, i difetti sono tantissimi, tra tutti il finale superspiegone, delirante e senza senso. Alla fine
Spoiler!
il vero assassino viene compatito, nonostante abbia massacrato e torturato senza un motivo valido, ma per puro egoismo e vigliaccheria, mentre il dottore poveraccio che non aveva fatto niente di male, anzi cercava -in una maniera poco ortodossa- di curare il paziente, passa per lo stronzo di turno
.
Di buono c'è però che fino a 3/4 di storia, è una buona storia. Verbosa da morire, ritmo lentissimo, ma buona.
Soprattutto, ho rivisto tutto quello che mi è sempre piaciuto della barbato e quello che secondo me è il suo punto forte: la capacità di intessere trame intricate, ricche di personaggi secondari affascinanti, situazioni parallele, intrecci cervellotici e imprevedibili. Ho rivisto la Barbato di un tempo e questo mi ha fatto tantissimo piacere. Niente battute idiote ammazzatenzione e cringe, niente citazioni pop, ma una trama seria e coinvolgente, che riesce a creare una particolare atmosfera e ti ci trascina dentro.
Il fatto che il ritorno a una scrittura più adatta alle sue corde, sia conciso con l'abbandono di recchioni immagino sia solo una coincidenza, però curiosa.
Rivedi il finale (orrendo), snellisci i dialoghi e mettici un po' più di pepe e abbiamo una barbato d'epoca.

Sui disegni purtroppo vorrei unirmi al coro, ma per onestà intellettuale devo ammettere che, pur avendo adorato il piccatto dei tempi d'oro, da troppo tempo ormai non lo digerivo più.
Ogni tanto si vedono segni del piccatto dei bei tempi, specie nella composizione delle immagini, ma la svogliatezza nell'inchiostrazione e nei dettagli ormai era troppa per essere giustificata con "è uno stile".
Quello di ambrosini di adesso è uno stile. Questo è solo abbozzare e tirare via. Le figure principali e gli sfondi rimangono buone, ma qualsiasi tipo di cura del dettaglio è completanente abbandonata. E sia sa, dio è nei dettagli.
In ogni caso -specie per quanto fatto in passato- rimane un pilastro della testata e umanamente dispiace sia la sua ultima storia. Golconda è il mio dylan preferito e gran merito è di luigi.

Nel complesso una storia buona almeno fino al finale, che per me vanifica parecchio tutto quello che costruisce prima.
Però si rivede una barbato in forma, e questa è una buona notizia, speriamo bene!

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 Oggetto del messaggio: Re: #442 - Frammenti
MessaggioInviato: gio lug 13, 2023 2:37 pm 
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baubau ha scritto:
Quello di ambrosini di adesso è uno stile.


Certo che sì, è lo stile: "Abbozzo, rifinisco in fretta, tiro via a più non posso e poi mi lamento della qualità di stampa". :g:

Scherzo, Conte, ti voglio sempre bene. :*

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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