Cravenroad7

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#OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: gio apr 20, 2023 10:31 am 
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Iscritto il: mar mag 26, 2009 2:24 pm
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Ciao Keanu--
La risoluzione finale della storia è in parte legata a Maelstrom, disegnato appunto da Piccatto (Dylan Dog 63) e a Il primordio (Dylan Dog 392).
Ci sono un paio di scene nel finale (non ho il volume sotto mano e non posso quindi dare i riferimenti) che, su mio suggerimento, sono stati reinterpretati da Freghieri su un disegno di Piccatto del finale del DyD 63 (in particolare la favolosa splash page doppia). Non posso dire di più perchè sennò siamo in zona SPOILERONE.
Saluti :)


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: gio apr 20, 2023 2:52 pm 
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cava76 ha scritto:
Ciao Keanu--
La risoluzione finale della storia è in parte legata a Maelstrom, disegnato appunto da Piccatto (Dylan Dog 63) e a Il primordio (Dylan Dog 392).
Ci sono un paio di scene nel finale (non ho il volume sotto mano e non posso quindi dare i riferimenti) che, su mio suggerimento, sono stati reinterpretati da Freghieri su un disegno di Piccatto del finale del DyD 63 (in particolare la favolosa splash page doppia). Non posso dire di più perchè sennò siamo in zona SPOILERONE.
Saluti :)


Non so perché,
Spoiler!
avevo associato il vermone finale al mostro di "Incubus"
, e non avevo fatto il collegamento con Maelstrom, anche se c'era un riferimento esplicito.
Grazie mille, gentilissimo!

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: sab apr 22, 2023 4:33 pm 
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Località: cremona
la mia recensione:

https://www.youtube.com/watch?v=aX12CLdZWFI

G.l.

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: lun apr 24, 2023 11:55 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Ho letto la prima storia, e mi è piaciuta molto.

Qualche piccolo SPOILER.

Per almeno due terzi l'albo scorre in maniera impeccabile: la storia si svolge in un'atmosfera sospesa e vagamente (neanche tanto) onirica, interpretata alla perfezione e anzi potenziata dalle tavole di un Freghieri in forma, al solito perfetto per questo tipo di narrazioni. Ho particolarmente apprezzato il contrasto tra la teorica concretezza delle immagini (persone che lavorano la terra, cacciano, usano le mani) e il tono quasi fiabesco utilizzato, accentuato dalla delicatezza dei disegni. Anche l'ambigua caratterizzazione dei personaggi (si capisce un po' per volta che non sono esattamente quello che sembrano) funziona molto bene.

D'altro canto, il finale non mi ha convinto appieno; non perché non funzioni, ma perché mi aspettavo forse qualcosa di diverso (non chiedetemi cosa, sia chiaro). Però lo considero un peccato veniale, in quanto, aspettative a parte, lo considero pur sempre un finale "giusto".

Freghieri fa un ottimo lavoro e cura parecchio le proprie tavole, con dettagli e rifiniture notevoli ed eleganti, ma ogni tanto gli sfugge qualche proporzione e, in generale, l'accuratezza anatomica non mi pare più quella dei tempi migliori. Non so se sia la fretta, visto che rimane un disegnatore molto veloce, o semplicemente l'età, però qualche vignetta che mi ha fatto storcere il naso c'è. Detto questo, i suoi disegni rimangono pregevoli.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: sab apr 29, 2023 4:01 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Anche io per ora ho letto solo il primo racconto.
Si poteva fare meglio, se vogliamo... ma tutto sommato si tratta di una storia di tutto rispetto e con i suoi perché da apprezzare :) .
SP
OIL
ER
a seguire




Terre Desolate



Testi 7 --
Disegni 8


Diciamo che la partenza è molto buona, con l'anti-idillio bucolico da Wasteland in salsa dylandoghiana, tra demoni all'erta al confine, pioggia scrosciante, megatrilobiti (e)rutta-maggiolini, e vacche da mungere. Ambientino in cui sguazzano, ristagnando, personaggi visibilmente cupi e scostanti... quando non disturbati nelle loro segrete motivazioni alienanti. Tensione palpabile quindi presso Bodmin Moor, in questa versione da neurobrughiera della famigliola Ingalls in prateria, specie quando si aggiunge il forestiero Dylan che prova a scardinare l'ordine naturale delle cose, con le sue troppe domande annesse al (sano?) bisogno di evasione da questa seclusione rusticheggiante :o .

Non è che poi una mammoletta che sviene 4 volte in una trentina di pagine (pp.15-47) possa far saltare concretamente il banco nello scompiglio... ma perlomeno la sua presenza contribuisce a far impennare il fattore ormonale delle attenzioni di Grace, come sostituto ideale dello (pseudo)marito Chris ormai malaticcio ed insopportabile - tra l'altro mi ricorda per fattezze un certo Glauco Onorato, attore in molti b-movie nella parte del burbero 8-) .

Posto che la faccenda di Tregeagle rimane solo legata al folklore, di fatto gran parte della storia ruota - con efficacia :3 - sul concetto di "confine", annesso al progressivo esilio dall'ordinario mondo esterno lasciato alle spalle, quello che viene catechizzato un po' didascalicamente come fonte continua di esaurimento e panico, tra impegni stressanti, fredde scortesie urbane, grattacieli soffocanti, rincorse al nucleare (?!) etc.
Invece non mi ha convinto molto la questione(-chiave, di riserva?) della "paura" e del suo duplice valore da risorsa conservativa a motore di scompiglio... ma questo un po' è causato anche dal finale che svacca un po' verso l'arruffamento e che, come già detto da altri forumisti, dopo buone premesse, tracima nel colpo di mano(morta) :dito: .

Tutto si riconduce infatti ad una casa infestata/infestante che "possiede" come bambole da gioco i suoi inquilini, risucchiatici dentro per le più svariate motivazioni, e prigionieri di questo tarocco-idillio da famigliola surrogata into the wild di cui parlavo prima. Ia-ia-oh. Non essendo un luogo real(mente registrato sul catasto) si butta nel minestrone pure la questione delle multidimensioni tangenziali e parallele, con un quantum di tesseract 4D... che non a caso allude al Maelstrom del #63... anche se io spero che l'allusione (p.97) al #59 (Gente che scompare) valga qualcosa di più dei riferimenti ad un albo dimenticabile, se non peggio, come il pasticcio geomefantasylovecraftiano Il Primordio.

Freghieri (danza) sugli scudi vittorioso senza difendersi, e ritorna con una prova di alto livello. Molto soddisfatto. Tanto tratteggio, gabbia non banale, drammi sotto la pioggia battente, orde di demoni in scomposizione con discinto ninfeo (pp.93-95), e molto di più :P .
Unici appunti: certe volte primi piani un po' tozzamente mascelloni, e l'uso massivo delle mezzetinte (digitali) che danno troppo di posticcio, snaturando il suo stile.

Quanto a noi: non vi preoccupate, rimango nel "ranch" OldBoy, non scappo per la prossima storia. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: dom apr 30, 2023 12:05 pm 
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Letta anche la seconda metà dell'OB, e di nuovo, qualche possibile...


...SPOILER.

Siamo perfettamente in linea con la prima storia, vale a dire molto buona. Ci troviamo di fronte, in questo caso, a un soggetto piuttosto semplice, peraltro sviluppato in un'ottima sceneggiatura, che alterna passaggi realistici e onirici, rimescolando la cronologia degli eventi ma rimanendo, al tempo stesso, scorrevole e priva di inutili complicazioni. Vivaddio, Russo si ricorda di Cagliostro, facendone un efficace deus (cattus) ex machina sapientemente "umanizzato". Non tutte le caratterizzazioni sono ugualmente sviluppate, ma in complesso l'utilizzo dei personaggi, protagonisti in primis, è valido. Insomma, Russo ha fatto davvero un buon lavoro.

Bacilieri nemmeno lo commento più: splendido come sempre, con un Dylan più "everettiano" del solito e un Cagliostro perfetto. Sempre un piacere rivedere i suoi disegni; tra l'altro Bacilieri si sta dimostrando sempre più un autore che, seppur sui generis, è perfettamente bonelliano (cioè adeguato in tutto e per tutto a formato e narrazione bonelliani, al punto che non lo vedrei male nemmeno su Tex).

Annotazione un po' "keanuesca" sui disegni: a 30 pagine dalla fine, accanto alla firma dell'autore si legge un "2023". Ponendo che quella tavola sia stata realizzata nei primi giorni dell'anno, ciò significa che la storia è stata presumibilmente completata tra febbraio/marzo, vale a dire a ridosso della pubblicazione. Ipotizzo addirittura che, al momento dell'uscita dell'OB precedente (intorno a metà febbraio), che già pubblicizzava la storia in uscita nell'OB successivo, Bacilieri non avesse ancora terminato l'albo.

Perché, quindi, anticipare l'uscita di una storia nuovissima, pur essendocene (immagino) una marea di già concluse e pronte alla pubblicazione? Qualche idea ce l'ho, ma si tratta di ipotesi. Comunque sia, ben fatto!

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: dom apr 30, 2023 1:10 pm 
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Rimatt, credo che lo spieghi in uno degli editoriali che l'intenzione era quella di presentare due storie con una premessa simile (quella dell'incidente stradale), e poi le citazioni di maelstrom e di cagliostro sono dovute ad un doppio omaggio a Piccatto. Credo sia questa la motivazione per la scelta delle due storie.
Incredibilmente, Dylan munge una mucca in entrambe le storie!

Piuttosto, mi aspettavo un tuo commento su Taniguchi, che ne hai pensato?

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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: dom apr 30, 2023 5:21 pm 
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Keanu Coen ha scritto:
Rimatt, credo che lo spieghi in uno degli editoriali che l'intenzione era quella di presentare due storie con una premessa simile (quella dell'incidente stradale), e poi le citazioni di maelstrom e di cagliostro sono dovute ad un doppio omaggio a Piccatto. Credo sia questa la motivazione per la scelta delle due storie.
Incredibilmente, Dylan munge una mucca in entrambe le storie!

Piuttosto, mi aspettavo un tuo commento su Taniguchi, che ne hai pensato?


Ho pensato anch'io all'omaggio a Piccatto, però le storie sono state messe in programmazione in un momento in cui il buon Luigi era ancora vivo – ma forse si trattava di un omaggio generico a un autore che è stato una colonna dylaniana, e solo le circostanze l'hanno trasformato in un omaggio postumo. Poi certo, le similitudini ci sono: il maggiolino incidentato, Dylan ragazzo di campagna, gli "onirismi"... sono due storie che stanno bene assieme, indubbiamente. Ciò non toglie che la scelta "rischiosa" della Bonelli (pubblicare una storia fesca d'inchiostro) mi abbia stupito. Positivamente, sia chiaro!

Su Taniguchi non ho pensato nulla, a dire il vero. :oops: Non ho colto le citazioni dirette che hai individuato tu, essenzialmente perché ho letto le opere di Taniguchi all'epoca della prima pubblicazione italiana e, ahimè, non le riprendo in mano da una vita. Figurati che l'ultima che ho letto è la meravigliosa La vetta degli dei, edita ormai più di un decennio fa!

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MessaggioInviato: dom apr 30, 2023 7:21 pm 
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Se vai a prendere la storia di Taniguchi "L'uomo che cammina", ci trovi un episodio (quello dell'aereoplanino giocattolo, appunto) che è stato "omaggiato" quasi tavola per tavola, vignetta per vignetta. Ripeto, nulla di grave, solo che davvero mi sfugge il senso.

Tanto per fare un esempio

Spoiler!
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 Oggetto del messaggio: Re: #OB18 - Terre desolate - Il diavolo in paradiso
MessaggioInviato: dom apr 30, 2023 11:21 pm 
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Aaah, capito, grazie. Ecco perché quella tavola mi sembrava familiare!

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MessaggioInviato: mar mag 02, 2023 9:41 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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mi aggiungo alla sequenza dei commenti positivi.
Il Cava rimane una garanzia (una delle poche purtroppo) su DD e anche questa volta non sbaglia. Le informazioni su chi sia e cosa fa questa famiglia vengono dosate nel modo giusto, così come le info sulle bestie del confine. Bene anche il finale che ribalta la prospettiva. Coi disegnatori storici sono sempre di parte, quindi Freghieri assolutamente promosso.

Nella seconda storia si rivede Cagliostro e questo poteva essere un rischio, perchè non è così semplice utilizzarlo bene. Obiettivo centrato visto che nonostante la sua gradissimia rilevanza all'interno della storia, ci viene mostrato il giusto indispensabile, come si conviene con uno stregatto. Meglio il piano onirico di quello reale, ma comunque anche qui giusto dosaggio delle informazioni per arrivare a comprendere le motivazioni del gatto. Bacilieri mi rimane sempre un po' ostico, ma capisco sia un mio problema.

Bene l'omaggio a Piccatto e l'accostamento delle due storie sia per l'omaggio, sia per il filo conduttore.

OB promosso senza riserve.

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MessaggioInviato: gio mag 11, 2023 7:14 pm 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
Messaggi: 869
Ho letto con un po' di ritardo questo old boy.

Terre desolate mi è piaciuta molto! In primis per la bella atmosfera claustrofobica (anche se ambientata in aperta campagna) che Cavaletto ha imbastito: oltre ai mostri, che costituiscono un confine invalicabile al limitare del bosco, si percepisce la vita in prigionia tra le mura domestiche, dove Christopher la fa da padre-padrone.
Buono il finale sospeso, e senza eccessivi spiegoni. Il giusto compromesso di detto e non detto.
Un po' debole invece il collegamento della trama con i cambiamenti climatici visto che il tutto, alla fine, è scatenato da
Spoiler!
una casa stregata (presumo "arrabbiata" per l'urbanizzazione selvaggia e le colate di cemento).

Visto il coinvolgimento di Matteo Innocenti (di cui avevo letto il libro Ecoansia su questi disturbi psicologici emergenti), pensavo un collegamento più robusto con quella tematica.
Freghieri, che disegna da tanto tempo su Dylan e a volte mi stufa un po', mi ha sorpreso positivamente con le orde di mostri, con le gocce tra le celle che danno un pizzico di originalità in più e con la splash page maelstormiana.
Veramente una buona storia!

Il diavolo in paradiso è stata un vero e proprio pugno nello stomaco (in senso positivo) su vari fronti. Per il fatto di rivedere Cagliostro nel momento in cui è mancato Piccatto, per le tavole bucoliche di Bacilieri (così idilliache ma percepisci una certa inquietudine di fondo), per la tragedia che tocca Dylan e per il finale molto delicato.
Ho mal digerito solo la sequenza della pallottola e della bottiglia, ma è un problema personale che ho con il Dylan depresso... semplicemente non lo reggo più.
Decisamente promossa anche questa!

Direi che questo numero dell'oldboy è veramente riuscito bene (a parte la copertina), do un 8!


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MessaggioInviato: lun mag 15, 2023 6:49 pm 
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Iscritto il: dom mag 10, 2020 2:19 pm
Messaggi: 174
Lette e piaciute entrambe... bella la prima, davvero molto "Old Boy"... nel senso che leggendola, ho avuto l'impressione di tornare a fine anni '80 e di avere tra i dodici e quattordici anni, un po' di nostalgia...
La seconda mi ha colpito moltissimo, anche se può sembrare un incrocio tra "Mondo perfetto" e "Green world" (Perfect green? Verde perfetto?) ha un suo perché, la special guest del famiglio di Kim mi è sembrata azzeccata.

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Ginocchia fruste, sepolcri imbiancati,
(F. Rabelais)


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MessaggioInviato: mer giu 07, 2023 7:53 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6990
Località: Inverary 2.0
Prima di lanciare in ritardo svergognato la Zattera2022 :oops: , mi ero dimenticato di concludere questo OB#18 più recente (anche perché sta per uscire il prossimo tra meno di 10gg). Per tirare le somme posso tranquillamente affermare che è il miglior OB degli ultimi 4-5, perché dopo Cavaletto/Freghieri (v. sopra) anche la seconda storia di Russo/Bacilieri passa l'esame con pieno merito.

Quindi, considerate le medie penose sull'inedito, se avete qualche avanzo di tempo e qualche spiccio che vi scuffia in tasca, correte ad accattare questo volumetto perché non c'è roba migliore marcata DD a breve respiro in giro.



Il Diavolo in Paradiso



Testi 8-
Disegni 9



Il punto di forza di questa storia è senz'altro Bacilieri e la sua capacità di scomporre la vignetta, le sue cornici, le sue rientranze, i suoi incastri, i suoi vuoti come un mosaico mai scontato, in barba alla cosiddetta gabbia bonelliane, su cui il suo talento si libra in libero slancio.
Poi uno come lui ci va a nozze con l'ambientazione rustica, gli alberi, i cavalli (v. ronzino romagnolo di Napoleone), i bouquet, i bimbi che giocano etc. Molto ad effetto la scomposizione delle schegge da parabrezza che si sovrappongono alla corteccia rugosa dell'albero (pp.115, 129). Solo a p.139 non mi ha convinto come ritrae con la capoccia squadrata/schiacciata tipo televisore catodico di Cagliostro, da farlo sembrare una parodia di Garfield.

Ma disegni a parte, anche la storia è ben congegnata e piacevole.
Nonostante i toni (apparentemente) delicati ed ritmi un po' blandi, specie nella seconda metà, questo pseudo-idillio agreste d'epoca vittoriana funziona molto bene, anche per lo spirito frizzantemente genuino di Lady Ariel (idem nella versione 1990s) ed il suo sentimento ricambiato per l'annoiato gentleman di campagna Dylan, che non stona mai nello smielato per comari da romanzetto d'appendice :* .

Tutto quanto ad uso e consumo dello stregatto-ex-machina Cagliostro, che qui aleggia spettralmente per riscrivere una storia di ordinaria cronaca nera finita (male) sull'asfalto di Londra in un'ottica bucolica, dove comunque l'esito finale non cambia, per quanto i comprimari rivivano un po' il gioco delle parti e lui si ritrova forse padre di nuovi micetti :3

Una prova non semplice per Dylan, che dovrà rivivere due volte uno shock parecchio pesante, e capire da che parte della realtà accettare la narrazione ispirata dal gattaccio. Forse non ho apprezzato - a parte il titolo, che fatico a capire a cosa si riferisca, a parte il meta-citazionismo o qualcosa di Taniguchi - soltanto la morte sentenziata da Cagliostro per il maniaco sfigatoconledonne, un po' banale come modalità, considerando che un gatto(normale) dovrebbe esser pure daltonico rispetto ai semafori... :g:

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MessaggioInviato: ven set 08, 2023 12:01 am 
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Di questo oldboy colpisce molto il contrasto tra i due disegnatori scelti e affiancati nelle due storie.
Entrambi sono trai più anarchici della testata, a livello di impostazione della pagina e delle vignette e credo che per uno sceneggiatore sia sempre un piacere essere affiancato da un disegnatore che mette molto del suo.
Entrambi fanno largo uso del tratteggio, a discapito dei neri e delle ombre piene.
Entrambi hanno un approccio un po' "naif" (nel senso migliore del termine) e molto poco classico o accademico al fumetto.

Le differenze principali sono che mentre uno (freghieri) usa un approccio realistico e graffiante, bacilieri è totalmente irrealistico nei suoi disegni e ha uno stile iperpersonale, super elegante e magnificamente armonioso.
Ii amo moltissimo bacilieri, mentre non ho mai retto freghieri.

Le storie sono altrettanto differenti: se la prima è molto realistica, cruda, diretta e quadrata, la seconda è invece onirica e sognatrice (di incubi).
Anche in questo caso, la prima non mi ha pienamente convinto (sebbene non sia male, almeno fino al finale abbastanza deludente) mentre la seconda l'ho trovata buonissima. Questo Russo ė da tenere d'occhio.

Bacilieri comunque la fa da padrone, ed è una fortuna che un autore di questo calibro sia innamorato del fumetto popolare... altrimenti difficilmente potremmi goderselo su dylan.

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