V.M. ha scritto:
rimatt ha scritto:
Ecco, magari si tratta di un normale e onesto declino artistico (nessuno scrive capolavori per tutta la vita), ma è davvero un caso che le storie di Barbato abbiano iniziato a diventare meno incisive proprio quand'è arrivato Recchioni, e Paola si è trasformata in una sorta di braccio destro che è stato chiamato a gestire eventi, rivoluzioni e controrivoluzioni da lei non ideati? O, per dirla in altro modo, non sarà che l'evento ha "oscurato" la sua vena artistica, costringendola in un ruolo non suo e impedendole di dispiegare la sua indubbia genialità?
Io ho una mia idea al riguardo...
Non condivido. Secondo me la Barbato ha avuto un tracollo da quando ha abbandonato il thriller psicologico, genere a lei più congeniale, per passare quasi solo a horror con preponderanza di elementi soprannaturali oppure a storie incentrate sulla tortura psicofisica di Dylan. Aveva iniziato questa deriva già da prima della gestione Recchioni (vedi storie come La lunga notte, Il giardino delle illusioni o Anime prigioniere).
Concordo con Rimatt. La Barbato ė sempre stata una delle mie autrici preferite, subito dopo Sclavi e chiaverotti secondo me è l'autore più importante della testata. Nell'ultimo periodo pre-recchioni aveva raggiunto una grande maturità artistica, magari con meno guizzi rispetto agli esordi, ma con una scrittura molto più piacevole. Dall'arrivo di recchioni è totalmente irriconoscibile, al dilà della qualità, è proprio un modo di scrivere differente che a me non piace per niente, tant'è che ultimanente salto direttamente le sue storie.
La verità è che non sapremo mai se si tratta di un calo artistico, una perdita di ispirazione o un cambio "forzato" dalla nuova gestione, ma anch'io mi sono fatto un'idea a riguardo.
Tra l'altro per me la lunga notte, il giardino delle illusioni e anine prigioniere aono ottime storie
Edit: la lunga notte l'avevo confusa con una altra storia, in verità non me la ricordo per niente... le altre due però sono più che ottime.
In verità fino alla meteora mi è piaciuto quasi tutto della barbato (tranne scivoloni rarissimi ma fragorosi come "il crollo" o come quello speciale sull'isola degli uccelli) fino al culmine de "la caduta degli dei", ultima grande storia della B.
Da lì in poi, irriconoscibile...