Cravenroad7

Sulla proliferazione bulimica delle testate ai tempi d'oro... o per Nathan durante la silver age...



Appunto. Con l'eccesso di reboot, dimensioni parallele, cicli tangenziali, miniserie alternative, collane spin-off, backstories dal contro-futuro etc, sfornati nel periodo in cui le cose andavano benino, Nathan è stato l'antesignano della brutta fine che avrebbe fatto Dylan Dog su questa linea editoriale.
C'è da dire però che la fantascienza di sua natura si presta quasi automaticamente a queste forme di auto-rivisitazione, se non upgrade. Leggere i primi numeri di NN adesso, per esempio, fa un po' tenerezza pensando a quello che possiamo fare con uno smartphone da 70€ dalla prima elementare. Mentre la paura, diceva un certo H.P.L. è il sentimento più Antico dell'umanità, ed è destinato a non evolversi né lasciarci, eterno.



Quando l'autore diventa il primo nerdomane cultore del personaggio che leggeva da adolescente le cose virano sempre in direzione malmessa.
Già visto col meta-onanismo autoreferenziale del Sommo, che doveva travasare ossessivamente sugli albi le sue personali riflessioni (conflittuali? edipiche? frustrate?) sul Dylan originario, frutto di oltre 30 anni di letture fisimogene e bachi ronzanti nel cranio. Uno sfogo al contrario perché si sta nella stanza dei bottoni col coltello dal manico, mentre ci si trastulla in realtà con altro - sempre in mano

Ora Bilotta di sicuro ha un altro taglio rispetto a RR, ma anche lui con questa fissa per il #69 spartiacque, quest'ansia di creare un filone retrospettivo di quadratura pro-continuity dagli spunti sbracati (di proposito, deridendo il lettore nuncerompete-mood ) da Sclavi nei primi anni della testata... se non controproducente come tendenza, mi sembra comunque un rimestare non richiesto, quando gran parte delle energie dovrebbe essere devoluta ad inventarsi qualcosa DI NUOVO e non rimuginare perché in passato non si è scritto così o cosà, perché il padre adottivo non si è mai fatto vedere, perché Morgana potrebbe discendere dalle streghe, perché Virgil è nato dal DNA della suocera di Jenkins, etc.





Ennesimo alibi inventato dai perdenti, tipo quello del "Dylan è finito, non ci si può scriver nulla più" o quello del "lettore storico" nemico pubblico n°1, ostile al gggeggno talentuoso incompreso .

Questo di Sclavi padrepadrone ad uso caprorco espiatorio, arruolabile idealmente ad hoc nello scaricabarile a catena, è l'ennesima dimostrazione delle panzane che devono diffondere per giustificare la propria cialtronaggine semi-fallimentare, specie a livello di programmazione editoriale.
Lo stesso Sclavi che ha dormito oltre un ventennio, leggendo forse 4 pagine massimo di ogni albo pubblicato all'epoca di Gualdoni.... adesso improvvisamente ritorna a ruggire incapricciandosi e imponendo cosa si deve fare in modo rigoroso/dettagliato, mentre batte i piedi iperattivo sulla testa di Airoldi e sulle testate in circolazione... anche quella più apprezzata dai lettori e che più assomiglia al suo stile di scrittura...
Lo stesso Sclavi di cui il Sommo si vantava di avere la massima approvazione e confidenza da carta(dak*lo)bianca, quando andava a videogiocare a casa sua o ci chiacchierava amorevolmente di cimeli/modellini dai film cult anni '80s.

Patetici ed ipocriti .

Infatti, prima era tutto un "approvato da Sclavi... Ma anche Sclavi... ecc." ora è "Sclavi si è svegliato un mattino e ha deciso che vuole un ritorno alle origini". Cioè la responsabilità è sua. Poi se dietro questa decisione ci sia un crollo delle vendite non è dato sapere, solo supporre.

Bilotta aveva creato qualcosa di nuovo e stimolante col Pianeta dei morti già in epoca pre-recchioniana ed ora è stato sospeso. Forse si è sbagliata formula, avrebbe dovuto avere una periodicità diversa, almeno un tre albi all'anno ed avere una continuity più forte vista l'impostazione fin dall'inizio, le troppe domande lasciate in sospeso ad ogni nuovo numero, ma ciò dipende ovviamente anche dall'autore: se non ha abbastanza tempo e/o impegno da dedicarci, se preferisce la divagazione, ecc. Certo la sua impronta è sempre autoriale e lo sarà anche nei nuovi speciali, ma il rischio del circolo vizioso è fortissimo anche per lui.

molto banalmente a Bilotta gli è passata la voglia e si è spostato verso la "revisione" dei primi 69 albi... tanto comunque la trama del PdM continuava a non evolvere già prima... alla fine che ci sia o meno la dicitura PdM, a me se gli speciali son sempre suoi mi va comunque più che bene

Su una cosa, francamente, io credo a Recchioni: fosse stato per lui, il PdM sarebbe continuato. Ha sempre detto di crederci molto, e a me sembra che si sia mosso in questa direzione. Non è stato lui a volerlo cancellare.

Che sia stato Sclavi a chiederne la sospensione, o che sia dovuta a scarso successo commerciale, o al crescente disinteresse di Bilotta, non lo so e poco mi interessa. Anzi, dirò di più: a me cambia poco, francamente, in quanto è evidente che la nuova veste dello Speciale non è altro che una differente emanazione del "bilottaverso", e che punta a diventare un tutt'uno con il PdM.

Il crollo delle vendite sullo Speciale è una supposizione senza seguito e senza indicazioni di sorta.
Soprattutto perché è quasi irrilevante la sua influenza condizionante sull'ordine delle tirature. Nel senso che non vendeva bbbbbilioni di copie 10 anni fa, e non doveva vendere il 50% in più dell'inedito attuale, considerando anche quanto razzolano dalle sue edizioni da libreria, dove piace non poco. Quindi non penso proprio che un Bilotta mediamente acclamato sullo Special perdesse (in proporzione) più della regolare, che è il nocciolo di tutto, e che quindi andasse "riformato" con una nuova linea per compensare le perdite (supposte) dello Speciale.






Una cosa che esce (se tutto va bene) una volta all'anno, sviando rispetto alla linea precedente (quella del PdM), provando a riallacciare le bricioline (sconnesse) di pseudo-continuity derisa dallo stesso Sclavi nei primi 6 anni di DD, lanciata esordendo con dichiarazioni secondo cui doveva servire a veicolare le novità ( ) dell'inedito... tutto mi sembra tranne un Bilottaverso organico... a sé, come poteva esserlo invece un PdM che proseguiva le sue tracce con coerenza. Cosa di cui Bilotta non sembra esser (stato) capace né di averne voglia, come concordo con Alek sul circolo viziosamente spiralico di sopra.

Improvvisazione e confusione. A spizzichi e (s)mozzichi, sui gomiti.
Marchi di fabbrica. Senza che nessuno se ne prenda le responsabilità, tra l'altro, come tipico dei fumettisti italioti.

Vabbè ormai s'è capito che pretendere trasparenza dagli editori italiani è fantascienza. Solo che i manga vengono tradotti mentre i Bonelli prodotti, che è un po' diverso. Di One Piece perlomeno conosciamo le vendite in Giappone, mentre di Dylan Dog non si sa una mazza.

Secondo me avere uno Speciale completamente scollegato dalla testata regolare non era una buona mossa per supportare quest'ultima. Ad esempio la trilogia del nuovo inizio poteva essere messa su uno Speciale da 180 pagine circa e sarebbe stata pure più sintetica, efficace, incisiva, meno annacquata e più semplice da capire e da rileggere rispetto ad avere 3 albi da 100 tavole l'uno con pure un cambio di disegnatore che ha contribuito ad aumentare il senso di spaesamento.

Bilotta l'ha spiegato, no? Lui intende lavorare su una continuity dylaniana che è fatta dai primi 69 albi della serie regolare, più altri che non ricordo (forse, potrei sbagliare), e il suo lavoro mira a ricucire quel Dylan con quello del Pianeta dei Morti. Data la sua tendenza alla divagazione, non so se ci riuscirà mai, né tantomeno se si tratterà di una cucitura organica ed efficace... ma il lavoro è già iniziato con lo Speciale disegnato da Ambrosini, è proseguito con l'ultimo Speciale e immagino andrà avanti anche con il prossimo. Va detto che anche il PdM, per quanto fin qui visto, era un universo assai poco organico.

A me vedere Bilotta che gioca (perché di questo si tratta) con la continuity dylaniana fa solo piacere, è una cosa che mi diverte molto. Ma capisco che altri possano avere aspettative diverse.

Sono (quasi) sulla stessa linea di quello che dici...

... soltanto che la differenza tra "giocare" e "trastullarsi" (con la alleged backstories continuity, con lo Sclavi-pensiero, etc) mi sembra deponga sempre più a favore della seconda di recente, ed alla lunga stufa fino all'urticanza, specie se pubblichi appena 160pp all'anno e poi divaghi pure. E dopo un decennio di meta-trastullamenti autoreferenziali imposti dal Sommo a suo gusto&immagine, per alcuni lettori il sentimento comune è diventato "anche basta" no? Invece di scrivere fanfiction in afterthought pensare a qualcosa di nuovo mai?

E poi ripeto, quando l'autore è il primo nerdomane cultore del personaggio che cura/scrive (dopo averlo consumato rimuginandoci storicamente sopra da regazzetto fino a quasi 50enne) questi sono effetti collaterali peggio che controproducenti...

Se Bilotta continua ad andare per i ca**i suoi allora non è più "un solo Dylan" come dice Recchioni...

Ah sì, capisco il discorso, è legittimo essersi stancati della situazione. Io, del resto, non leggo il Dylan mensile (anche se penso che riprenderò), quindi non ho subito la meta-proliferazione dylaniana degli ultimi tempi e per me quello di Bilotta è una sorta di unicum. Oltretutto, da lui non mi aspetto nulla, se non storie intriganti: sono dell'idea che anche avendo mille anni a disposizione, difficilmente avrebbe concluso in maniera organica e completa il percorso iniziato con il PdM. Quindi, diciamo così, mi "accontento".

Ragazzi, lo so che sembra che lo dico ogni mese, ma guardate la copertina del 18° Oldboy...

Dai questa mi sembra la migliore da 4 albi di old boy a questa parte

La migliore tra le brutte non vuol dire che sia eccezionale

Per me è la più allucinante vista finora!

Non so come cominciare con il descrivere quanto é agghiacciante questa copertina. Facciamo che mi fermo solo alla posa delle gambe. Guardate le gambe.

Le gambe sono la cosa disegnata meglio