Sulla proliferazione bulimica delle testate ai tempi d'oro... o per Nathan durante la silver age...
Aleksandr ha scritto:
Stessa cosa per Nathan Never che ha sfruttato (pure un po' in ritardo) la moda di quegli anni per la fantascienza, che ha visto un proliferare di uscite (col fatto che a volte la continuity si sviluppava su uscite extra quindi il lettore affezionato sentiva l'esigenza di prenderle) fino a ridursi oggi alla sola regolare più lo Speciale.
Appunto. Con l'eccesso di reboot, dimensioni parallele, cicli tangenziali, miniserie alternative, collane spin-off, backstories dal contro-futuro etc, sfornati nel periodo in cui le cose andavano benino, Nathan è stato l'antesignano della brutta fine che avrebbe fatto Dylan Dog su questa linea editoriale.
C'è da dire però che la fantascienza di sua natura si presta quasi automaticamente a queste forme di auto-rivisitazione, se non upgrade. Leggere i primi numeri di NN adesso, per esempio, fa un po' tenerezza pensando a quello che possiamo fare con uno smartphone da 70€ dalla prima elementare. Mentre la paura, diceva un certo H.P.L. è il sentimento più Antico dell'umanità, ed è destinato a non evolversi né lasciarci, eterno.
Aleksandr ha scritto:
Quindi ora Bilotta continuerà ad approfondire / riscrivere aspetti del passato di Dylan?
Quando l'autore
diventa il primo nerdomane cultore del personaggio che leggeva da adolescente le cose virano sempre in direzione malmessa.
Già visto col meta-onanismo autoreferenziale del Sommo, che doveva travasare ossessivamente sugli albi le sue personali riflessioni (conflittuali? edipiche? frustrate?) sul Dylan originario, frutto di oltre 30 anni di letture fisimogene e bachi ronzanti nel cranio. Uno sfogo al contrario perché si sta nella stanza dei bottoni col coltello dal manico, mentre ci si trastulla in realtà con altro - sempre in mano
Ora Bilotta di sicuro ha un altro taglio rispetto a RR, ma anche lui con questa fissa per il #69 spartiacque, quest'ansia di creare un filone retrospettivo di quadratura pro-continuity dagli spunti sbracati (di proposito, deridendo il lettore nuncerompete-
mood ) da Sclavi nei primi anni della testata... se non controproducente come tendenza, mi sembra comunque un rimestare non richiesto, quando gran parte delle energie dovrebbe
essere devoluta ad inventarsi qualcosa DI NUOVO e non rimuginare perché in passato non si è scritto così o cosà, perché il padre adottivo non si è mai fatto vedere, perché Morgana potrebbe discendere dalle streghe, perché Virgil è nato dal DNA della suocera di Jenkins, etc.
Ilnomeutenteinserito ha scritto:
Altair ha scritto:
Ho visto che Recchioni su Comicus ha confermato che Il Pianeta dei Morti è stata messa in pausa perché Sclavi vuole tornare ad avere un solo Dylan Dog.
erroraccio imperdonabile di Tiz
Ennesimo alibi inventato dai perdenti, tipo quello del "Dylan è finito, non ci si può scriver nulla più" o quello del "lettore storico" nemico pubblico n°1, ostile al gggeggno talentuoso incompreso
.
Questo di Sclavi padrepadrone ad uso caprorco espiatorio, arruolabile idealmente ad hoc
nello scaricabarile a catena, è l'ennesima dimostrazione delle panzane che devono diffondere per giustificare la propria cialtronaggine semi-fallimentare, specie a livello di programmazione editoriale.
Lo stesso Sclavi che ha
dormito oltre un ventennio, leggendo forse 4 pagine massimo di ogni albo pubblicato all'epoca di Gualdoni.... adesso improvvisamente ritorna a ruggire incapricciandosi e imponendo cosa si deve fare in modo rigoroso/dettagliato, mentre batte i piedi iperattivo sulla testa di Airoldi e sulle testate in circolazione... anche quella più apprezzata dai lettori e che più assomiglia al suo stile di scrittura...
Lo stesso Sclavi di cui il Sommo si vantava di avere la massima approvazione e confidenza da carta(dak*lo)bianca, quando andava a videogiocare a casa sua o ci chiacchierava amorevolmente di cimeli/modellini dai film cult anni '80s.
Patetici ed ipocriti
.