Cravenroad7

Ovviamente non è vero, negli ultimi decenni le storie ottime e perfino memorabili non mancano, e questo non sarebbe proprio possibile se il personaggio non avesse più nulla da dire. È un ragionamento semplicissimo.

È già stato scritto, ma lo ribadisco: se un autore dice "Non riesco a scrivere una buona storia perché il personaggio a cui lavoro è esaurito", il suo è l'alibi dei perdenti. Il problema è che quell'autore non è all'altezza, fine del discorso.

Esempio: a settant'anni suonati di vita, Batman ha vissuto alcuni dei suoi momenti più entusiasmanti grazie all'arrivo di Grant Morrison, autore che ha lavorato sulla TRADIZIONE del personaggio e si è ricollegato, in una memorabile run, ad alcune storie degli anni Cinquanta. E dopo Morrison è arrivato Snyder, che nel suo solco ha scritto altre storie eccellenti.

Altro esempio (che probabilmente non leggerai, ma tant'è): prendi un autore giovane e di talento e mettilo a lavorare sul personaggio più "esaurito" in circolazione in Italia, che in base ai tuoi ragionamenti è Tex (in quanto è il più vecchio). Quell'autore, anche partendo dal canovaccio più trito e consunto, tirerà fuori qualcosa di relativamente originale, perché innesterà sul personaggio la propria sensibilità, che per forza di cose sarà diversa da quella di tutti gli autori che l'hanno preceduto. E quindi riuscirà a dire qualcosa di nuovo.

Ma come è uscita l'amenità che i personaggi esauriscono le idee a disposizione?
I personaggi Bonelli poi, i cui autori hanno sempre rubat... pardon, preso ispirazione dalle opere altrui.
C'è ancora tanto di quel materiale ancora a cui attingere!
Però facendolo bene, non limitandosi al compitino della citazione nerd autoreferenziale.
Altrimenti sembrano tutte fan fiction che scocciano. Anzi, hanno ufficialmente scocciato.

Storie ottime e memorabili, certo, ma qui dentro guarda caso fioccano le insufficienze e su Facebook vogliono il curatore morto. Le "storie buone" (aridaje) puoi farle ma un sacco di temi non puoi affrontarli più perché sono già stati affrontati, quindi devi prendere vie diverse che spesso lasciano il pubblico perplesso. Ma che vuol dire "l'alibi dei perdenti"? Non vuol dire niente. Se guardi i primi 50 albi della serie regolare ci stanno praticamente tutti i mostri classici della letteratura e del cinema horror. Puoi usarli quelli? No, non puoi usarli perché già sono stati usati ergo sono "esauriti". Se li vuoi usare di nuovo, sei costretto a riciclare e la gente dopo un po' si stufa di leggere storie riciclate. Non basta che siano "buone". Se le vendite calano è perché la gente è stufa, non perché improvvisamente gli scrittori italiani non sappiano più scrivere. Mo improvvisamente so' diventati tutti deficienti, compreso Recchioni che ai tempi di Mater Morbi era considerato un GENIO. Prima era un genio, mo è un cretino. Dai su, per piacere.

Tex non puoi farlo "sensibile" trasformandolo in una femminuccia perché poi non è più Tex e la gente storce il naso. Eh appunto, pure i film da cui copiare prima o poi finiscono, per esempio il cinema di genere slasher non ha più una mazza da dire da decenni. Il cinema è morto, la gente al cinema non ci va più. Vogliamo vedere il centoventiquattresimo Halloween? Ma chi lo vuole vedere? Ci vai tu e altri 4 gatti al cinema a vederlo. Per me quello che hanno fatto col personaggio di Dylan Dog negli ultimi 10 anni è una sorta di miracolo considerando che è del 1986, e voi vi lamentate pure. Il metafumetto è una strada parzialmente diversa, se non fai quello cosa fai? L'ennesima storia su lupi mannari e vampiri? Il gialletto alla Diabolik? Cosa devono fare? Boh.

Sulla questione "personaggi esauriti" non si può essere davvero categorici. Ci sono personaggi - tipo Batman - che gli autori si sono passati per decenni, a volte anche arricchendo l'idea iniziale, e altri che sono rimasti inestricabilmente legati a un singolo autore - tipo Tintin, che nella gestione di Hergé ha detto praticamente tutto quello che c'era da dire e su cui non c'è mai bisogno di aggiungere altro. Ci sono eroi sottoposti ad opinabili operazioni nostalgia tipo Corto Maltese, su cui autori giovani hanno recentemente cominciato a scrivere nuove storie però scimmiottando pedissequamente lo stile di Pratt, personaggi che hanno conosciuto innumerevoli autori, nessuno dei quali però paragonabile all'originale (tipo Popeye di Segar) e altri semplicemente passati nel Valhalla degli eroi a fumetti, come Phantom e Flash Gordon, su cui storie non se ne sono più scritte, anche se ogni tanto riemergono per brevissime operazioni nostalgia a cui non bada nessuno. Non c'è una vera e propria regola, e parlare di "generi" in generale come di fonte d'ispirazione inesauribile non ha molto senso, visto che quelle di Dylan Dog non sono storie horror, ma storie di Dylan Dog.

Personalmente sono convinto che l'immobilismo di personaggi come Tex e Dylan porterà prima o poi alla fine della Bonelli, né vedo nessuna alternativa possibile a meno di non tradire lo spirito su cui la casa campa da almeno una cinquantina d'anni; dopodiché, sarei felice di essere smentito. Detto ciò, ogni tanto si leggono affermazioni abbastanza surreali pur di portare l'acqua al proprio mulino. Alan Moore vecchio rimbambito e autore di "pochi" fumetti? Sticazzi, ma se DC e Marvel sulle idee della sua produzione - sicuramente non così poco vasta, peraltro - ci campano da 30 anni, tra seguiti, remake, film e serie TV e lavori di altri autori che risultano quasi sempre pallide imitazioni dell'originale! Praticamente nessun nome di autore vivente nel comicdom in lingua inglese è rispettato come quello di Moore, nemmeno Sclavi è paragonabile pur essendo stato ai suoi tempi un autore bravo e a volte eccellente. In ogni caso, per operazioni come quelle Bonelli c'è poco da fare, il successo lo decreta il pubblico e se la gestione Recchioni fosse stata all'altezza in termini di vendite - qualsiasi obiettivo si fosse posto l'editore - ho fortissimi dubbi che l'inversione a U degli ultimi albi sarebbe avvenuta. Di sicuro non è riuscito a conquistare una nuova generazione di lettori: nel mio piccolo, posso dire che negli ultimi dieci anni, pur frequentandoli abitualmente per ragioni di lavoro, MAI ho incontrato un adolescente che leggesse il Dylan di Recchioni (nemmeno quello di Sclavi, a dir la verità).

Infatti dipende dal personaggio, ho già detto che Zagor è meno limitato di Dylan Dog perché abbraccia più generi diversi. Ma pure Nathan Never e Martin Mystère sono meno limitati di Dylan Dog. Con Nathan puoi fare la fantascienza pura e il poliziesco, con Dylan la fantascienza non la fai. Con Martin fai mezzo albo ambientato nel medioevo, con Dylan no. E' inchiodato a Londra, punto. Se dici "nemmeno Sclavi è paragonabile" pare che Sclavi abbia inventato chissà quanti personaggi, ne ha creato UNO e non scrive più niente da una vita. Diciamo che né Moore né i migliori italiani sono paragonabili a Tezuka e altri prolifici autori giapponesi che lavorano su personaggi propri e non presi in prestito da altri.

Non ti sarà sfuggito che Recchioni è stato criticato prima di tutto come CURATORE, non come SCENEGGIATORE. Sono ruoli diversissimi. A me non è piaciuto il lavoro di Recchioni come curatore, ma nel periodo precedentemente al suo "insediamento" aveva scritto un pugno di storie tutte convincenti (un paio anche molto).

In generale, sono pochi gli autori che sono bravi sia come sceneggiatori sia come curatori: Boselli e Burattini, per esempio, erano bravissimi quando erano "semplici" autori, ma quando hanno assunto il ruolo di curatori sono iniziate le difficoltà e sono affiorati i limiti. Oltretutto, il fatto di essere diventati curatori si è ripercosso negativamente sulla loro scrittura (senza più nessuno che li arginasse si sono lasciati prendere la mano da spiegazionismo e verbosità).

Ma il curatore conta IL DUE DI PICCHE. Conta il personaggio, chi lo scrive e chi lo disegna.

Seehh.. vallo a dire all'ego di RR se il curatore conta quanto un due di picche.
Penserà di aver (avuto) un poker d'assi con le carte del Mercante in Fiera.

Guriko, Recchioni lo ha detto in tutti i modi che a volte ha preso sceneggiature e le ha modificate completamente, adducendo come giustificazione che la stessa cosa la faceva Sclavi, prove alla mano. La sceneggiatura della trilogia del buio, tanto per dire, l'ha aggiornata interamente lui, Chiaverotti gliel'ha solo consegnata.

Ma a me del suo ego frega meno di zero, la verità è che il curatore conta poco e fa semplicemente da capro espiatorio quando le cose non funzionano. Di chi è la colpa se la squadra fa cagare? Dell'allenatore, e certo. Cambiamo allenatore e la squadra MAGICAMENTE diventa il Brasile del 70

Sì ma modificare non è detto che sia in peggio, può anche modificare in meglio, e poi se riscrive pezzi di sceneggiatura allora rientra nel lavoro di scrittore, ma Rimatt ha detto che come scrittore VA BENE perché ai tempi di Mater Morbi era un GENIO e quindi non può essere diventato scemo tutto all'improvviso, quindi tolte le riscritture si può sapere il curatore che cazzo fa?

Eliminato anche qui un bel po' di post, wolkoff e guriko dovete smetterla!
E' lunedì mattina e questo è già abbastanza duro da sopportare.

L'argomento che trattate è interessante per me, se mantenete i toni bassi io sono contento perchè vi posso leggere..se deragliate e vi fate censurare o addirittura sospendere che leggo stamattina ?!?!?!

Ma dici davvero o stai scherzando? Il curatore è FONDAMENTALE!

Decide chi sono gli sceneggiatori, per dirne una. Ti pare roba da poco? Poi decide quali sceneggiature pubblicare e quali no, oltre che come pubblicarle. È il vero responsabile dello stato di salute di una testata.

Dato che segui molti manga, hai presente il ruolo dell'editor? Ecco. Nei manga, l'editor è di fatto un co-autore, che decide spesso e volentieri il tono da dare alla storia e come farla proseguire. Se Dragon Ball, a un certo punto, ha preso una piega diversa da quella iniziale, è stato per le imposizioni del celebre editor Torishima.

In Bonelli non è esattamente così, ma l'importanza dell'editor nella fortuna di una serie è conclamata. Marcheselli ti dice niente?

Se riscrive le storie è importante, altrimenti no. Ma se Roberto Recchioni era un genio ai tempi di Mater Morbi, non può essere diventato un disastro all'improvviso. Non è verosimile. Scegliere gli sceneggiatori non vuol dire inventarli. Ambrosini sta lì dal giurassico, tanto per fare un esempio. Non l'ha inventato Recchioni. La Barbato idem. L'allenatore sceglie i giocatori ma è la società a comprarli, mica li stampa. Decide Sclavi, alla fine. Il personaggio è suo. L'ultima parola è d Sclavi, quella del curatore casomai è la penultima. Sulla seconda di copertina c'è scritto chiaramente "ideazione e supervisione". E le royalties sono sue.

Se per "responsabile" intendi "capro espiatorio" quando le cose vanno male, sono d'accordo. Esattamente come l'allenatore nel calcio, figura sopravvalutatissima che prende 10 milioni all'anno per fare 3 cambi e un abbozzo di strategia palesemente forzata perché non è che puoi mettere Messi in difesa. L'editor nei manga banalmente segue le vendite e il volere del pubblico, come Bonelli. Gohan venne bocciato dai lettori che costrinsero l'editor (ovvero Shueisha) a rimettere Goku protagonista nella saga di Majin Bu che tutti conosciamo benissimo. Stessa cosa successa con Dylan Dog, John Ghost bocciato e universo sfaldato. Chi è stato a deciderlo? Recchioni o i lettori? Risposta: I LETTORI, che parlano attraverso le vendite. Se comprano, promuovono. Se non comprano, bocciano. Comunque sì, la discussione è interessante quindi evitate di farla deragliare, per favore.

A parte ribadire che essere un bravo scrittore non ti trasforma in un bravo curatore, non so che fare.

Detto questo, seriamente, prova a fare un elenco di tutti gli sceneggiatori che hanno debuttato mentre Recchioni è stato curatore. Altri che squadra di calcio, ne vengono fuori almeno un paio con panchina lunga. Ce ne fosse uno che ha lasciato un'impronta sulla testata...