Cravenroad7

Te lo sconsiglio vivamente, se non vuoi avere noie da genitori invasati, che se sanno che vengono portati fumetti horror scuola. Consiglio da amico di rete.

Grazie del consiglio, Goblin, molto apprezzato davvero. Fortunatamente ho una classe splendida, e ho un ottimo rapporto con tutti i genitori che, non so perché, mi stimano molto. Prenderò in ogni caso tutte le premure necessarie. Non è la prima volta che faccio attività del genere, sempre in ambiente -diciamo- controllato.

Nel nostro libro di grammatica c'era un esercizio su una tavola del numero 200, e si sono incuriositi; quest'anno si studia il genere horror... L'anno scorso gli ho portato il libro IT (ovviamente prendendo ad esempio solo parti adatte) nell'ambito dello studio del genere Fantasy, e c'era il preside in aula. Se si fa attenzione ai contenuti che si portano, e soprattutto se si chiarisce con i genitori qual è il tuo piano per la loro classe, non ci dovrebbero essere noie.

Dipende tutto dall'ambiente in cui ti trovi.

Sì però scusa, le edicole italiane agli angoli delle strade sono piene di fumetti Bonelli dal 47, eppure ai giovani non piacciono. Non è che non li conoscono, è che non li apprezzano. E se non li conoscono ci sarà un motivo, se una cosa va di moda tra i giovani prima o poi TUTTI lo vengono a sapere, soprattutto nell'era dei social. Basta che UNO del tuo gruppo di amici legga un Bonelli e ci faccia una storia su Instagram che automaticamente tutti i 1000 followers suoi apprendono dell'esistenza di quel tipo di prodotto. Semplicemente il prodotto Bonelli non piace più ai giovani, lo considerano superato. Inoltre mettici il fatto che gli italiani si stanno impoverendo e che leggono sempre di meno, le edicole stanno morendo tutte ecc ecc. E' una situazione brutta.

Ecco:

nessun ragazzino fa una storia instagram su un Bonelli; la Bonelli non fa una storia instagram (appetibile) su se stessa; nessuno fa una storia instagram sulla Bonelli;

La Bonelli invece di fare una partnership con i Maneskin o con Elodie la fa con Vasco, la cui fanbase ha l'età di Bilbo Beggins, e soprattutto la pubblicizza nel modo più arcaico e inefficace possibile e immaginabile;

La stragrande maggioranza degli autori Bonelli è un boomer colossale che fa dire ai suoi personaggi cose come "bottino", "perdiana" e "sganassone";

E chi più ne ha più ne metta.

Ci sono disegnatori italiani giovanissimi che hanno canali youtube seguitissimi, in cui disegnano di tutto, dai manga ai giochi di ruolo, provano le tavolette grafiche, discutono di teoria dei colori e di nerdate sovrumane fantastiche, fanno challenge interessantissime, e danno consigli pratici eccezionali. Ci vorrebbe tanto a creare un canale solo Bonelli dove gli autori si mettono in gioco e fanno vedere le cose meravigliose che sanno fare? E pubblicizzarlo a pioggia al posto dei soliti cartonati ammuffiti?!?
EDIT: ne stanno guardando uno (italiano) proprio ora i miei figli (età media 7 anni) che ha CINQUECENTOMILA VISUALIZZAZIONI, e che sta spiegando come si usano le ombre in un disegno, e i miei figli sono letteralmente rapiti.
Ora ditemi che la Bonelli non ha bisogno di queste 500.000 visualizzazioni...

Ecco perché dico che non sono i personaggi a essere morti, ma sono queste persone qua che sono morte! Fanno conferenze a Lucca di una tristezza MORTALE con un approccio che (Barbero mi perdoni) pare medievale, in cui mandano VIDEO REGISTRATI DELLA BARALDI che parla dalla macchina di quanto ama Dylan Dog, estigrancavoli! E poi, lanciano la bomba: usciranno i cartonati del Pianeta dei morti!

Ma sarà mica colpa di Dylan, poverino?!?

Dopo anni che mi tenevo alla larga dalla serie regolare sono riuscito a recuperare questa mini-saga "della Restaurazione", più che altro per capire cosa c'entrasse con lo special di Bilotta: spoiler



Per forza di cose questa storia non può essere giudicata singolarmente, poiché va a chiudere un progetto che coinvolge uno Speciale (...), il color Utopia modulare (che purtroppo non ho letto) e ben tre albi della regolare.
Per me Due minuti a mezzanotte, pur con tutti i difetti della scrittura recchioniana (battute sulla cacca, citazioni decontestualizzate, metatesto sbattuto in faccia a cazzo durissimo) è stata una lettura piacevole, fresca, e che in più sequenze mi ha dimostrato che Recchioni (di cui non sono un fan, assolutamente) ha colto quello che è lo spirito di Dylan Dog, anche se poi da curatore ha scelto una strada differente: il riferimento metatestuale al fatto che Dylan un tempo era più spensierato e simpatico mi ha colpito in modo particolare perché sono reduce da una rilettura recente di quel capolavoro che è Il signore del Silenzio, con un Dylan cretino come non mai. La sequenza con gli abitanti di Londra che crollano addormentati sembra più che altro una citazione decontestualizzata a Dark City di Poyas, pellicola paranoica che riflette sul tessuto della realtà, e fa il paio con l'altra citazione cinematografica importante, quella a Matrix (c'è anche Jurassic Park ma direi che non c'entra); un albo insomma che fa delle riflessione metanarrativa sull'essenza della realtà il proprio punto di forza. Mi aspettavo che si proseguisse su una strada simile, e invece...

...invece Non con fragore e Ma con un lamento sono state per me una martellata sui coglioni, a parte un paio di sequenze molto indovinate (); l'impressione è che, al contrario di Rrobe, la Baraldi non si sia sforzata neanche un po' di cercare di cogliere lo spirito di Dylan Dog. Il risultato è una bilogia pesante, con alcune contraddizioni gravi: il personaggio dell'incappucciato e gli uomini vuoti cambiano carattere, poteri e caratteristiche da un albo all'altro, e il tema portante che passa dal metatesto a un generico "tema del sogno", il tutto senza un raccordo credibile che riesca a fare da collante fra il primo albo e i successivi. Molti misteri restano irrisolti facendo sì che buona parte degli spunti di Due minuti a mezzanotte finiscano nel vuoto. Il tutto sembra abborracciato, attaccato con lo sputo, arrangiato all'ultimo momento solo per chiudere i conti con la minisaga della Meteora che tante aspettative aveva creato. Finite nel nulla. Il risultato è una doppia delusione: deludente la lettura, che finisce con la pesantezza e che promette altra pesantezza e retorica per il futuro; deludente la chiusura di una rivoluzione che ora retrospettivamente appare come una di quelle rivoluzioni finte da comic americano, tipo il clone di Spiderman.

A suo tempo ho odiato il pensionamento di Bloch, Rania, Carpenter, Giongost e tutto quel filone. Sono stato il primo a chiedere una morte dolorosa per i nuoni, odiosi comprimari; eppure la sensazione finale che mi lascia questo ciclo è di tristezza. Mi rileggo il Signore del silenzio, và.

A suo tempo un mio professore di Storia della medicina portò in aula il bellissimo e borgesiano La piccola biblioteca di Babele. Fu una lezione meravigliosa.

Ottimo! Io pure tra le quattro che seguo ne ho una splendida con cui ho fortemente boluto rimanere quest'anno e voglio restare anche l'anno prossimo per accompagnarli all'esame finale, in loro ho ritrovato la voglia di lavorare e mettersi in gioco, che ormai credevo di aver perduto, ho trovato una sacca gemellare... tra questi c'è una ragazzina che, l'ho scoperto proprio sabato, che legge Dylan Dog da quando era dodicenne (come il sottoscritto)... ma perché? Glielo ha fatto conoscere sua nonna (siamo vecchi!)! Però lo apprezza molto. C'è un'altra ragazzina in classe che legge fumetti, ma i manga... be' querste due "cinne" che si definiscono le bambine dalle mie parti, più altri due loro compagni, li adotterei come figli da quanto mi sono affezionato, senza nulla togliere ai loro splendidi compagni.

Venendo al tuo obiettivo, io, nell'ormai giurassico 2005, portai "Sette anime dannate" per spiegare meglio ai pakistani cos'erano per Dante i Sette Peccati Capitali, e male non andò affatto... perciò buon lavoro e in bocca al lupo.



Sicuramente, ma sono soprattutto i lettori ad essere diversi, e preciserei che non sono gli "occidentali" ma gli italiani, inoltre c'è da precisare che i fumetti della Bonelli, salvo le minserie, come Brad Barron, e volendo anche Dampyr, mancano di un universo ben delineato, c'è un macro-multi-verso in cui accade di tutto e pecca di coerenza (ma lo stesso Sclavi ha sempre detto di essere contrario a una visione così a tutto tondo del personaggio), morale della fabula, chiunque lo scrive ne dà una sua interpretazione e mostra differenze con quell'altra... Disney Docet.
O l'accettiamo così o continuiamo a chiederci quanto senso ha il discorso di Forrest Gump davanti alla folla quando gli staccano il microfono...

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Presente! Io sì... se accetti la mia compagnia ci andiamo a fare uno spritz tra imbecilli, offro io

L'anno scorso ho portato una borsa enorme con cinquanta libri fantasy e ho fatto una lezione su musica, video, libri e fumetti fantasy, in cui il preside ha cominciato a fare paragoni tra Iron Man e Achille, e con i ragazzi che facevano a gara a chi interveniva prima. Alla fine il preside (che era lì per la mia valutazione dell'anno di prova) mi ha detto "c'è ancora speranza per la scuola italiana...".
Ovviamente lui non poteva sapere che tutte le mie lezioni precedenti, e soprattutto quelle successive, erano e sarebbero state di una noia mortale, ma il complimento me lo sono preso lo stesso!

Che meraviglia

Sogno a occhi aperti!

Goblin (e il suo conoscente) chiaramente hanno ragione da vendere. Bisogna andarci, specialmente oggi, con i piedi di piombo.

Comunque Recchioni su Instagram ci sta, ha 30K followers, ha fatto un milione di Live e Bonelli recentemente ha lanciato l'app per la lettura in formato digitale a prezzo ridotto. Il problema è che resteranno sempre prodotti per over 40, non si scappa. Anche solo l'idea di poter competere con colossi come One Piece che solo in Giappone vende 4 milioni di copie a volume (QUATTRO MILIONI) è follia pura. Cosa vuoi competere? E' come correre contro Usain Bolt, lascia perdere. Non basta mica "fare pubblicità"

Keanu aggiungerei "smargiassata". Ma come si fa a scrivere una cosa del genere nel 2023?

Credo che non sia questione di disegno, ma di storie.
I ragazzini "da manga", hanno visto in un solo albo, quello che noi abbiamo visto in 30 anni di Dylan Dog.
A parte la virulenza dell'azione, il linguaggio esplicito, i mille contrasti di emozioni, c'è un turbinare di avvenimenti che un fumetto Bonelli se lo sogna in un trip di LSD.
E non dico che sia meglio, sia chiaro, dico solo che sembrerebbe di offrire una camomilla a uno che ha in mano a una Vodka tripla corretta con la polvere da sparo.
Mi viene da ridere a pensare a un quindicenne di adesso, che non sia un nerd intendiamoci, che si legge bang bang e pofferbacco in un Tex.

Non lo so, Guriko. Per me è inspiegabile.

Ovvio. Il manga offre mille generi diversi e i giapponesi sulle scene d'azione sono insuperabili proprio a livello tecnico. Basta guardare One Punch Man. Ci sono manga per ragazzi, per ragazze, per uomini, per donne, slice of life, di cucina e di praticamente qualsiasi cosa vi possa venire in mente. In Bonellli so tutti poliziotti. Il poliziotto nel west, il poliziotto a Manhattan, il poliziotto nel futuro...

Veramente l'ho scritto io qualche pag. fa... non ricordo di averlo trovato sugli albi.

Comunque io non chiedo 4,4€ al mese per scriver certe cose, e di sicuro non devo dare lezioni di semantica o di etimologia applicata a capre conclamate che hanno un vocabolario ridotto ad un decimo del dizionario per la prima media. Elargisco aggratise... e tanto basti, senza spiegazioni a corredo.

Chi vuol intendere... gli altri a nanna a rrrrosicare