E ci sono quelli che si sono iscritti al forum di Dylan Dog perché avevano appena comprato i primi cinquanta numeri di Magico Vento: Presente!
Finora mi sono letto con calma i primi cinque numeri, voglio godermi il viaggio. Non penso che avrò la forza di scrivere una recensione per ogni numero, però vorrei mettere giù qualche appunto sparso.
Chiaramente SPOILER
1 -
Fort GhostLo avevo letto ai tempi del lockdown, quando la Bonelli offriva il download dei primi numeri delle serie; ai tempi m'aveva convinto il giusto. Rileggendolo lo trovo molto Texiano, anche per l'effetto pavlov dei disegni di Ortiz, il che non è per forza un male ma mi aveva un po' deluso, viste le premesse di una serie horror-western. Mi aveva anche respinto profondamente l'idea di un sosia di Edgar Allan Poe in giro per il West, mi sembrava fare a cazzotti con l'atmosfera. In realtà, una volta presa l'abitudine Poe dà un tono all'ambiente, anche graficamente, inoltre apprezzo moltissimo che non sia solo una spalla comica, stile Groucho, ma abbia un ruolo molto attivo nei numeri successivi che ho letto: è il motore di un sacco di eventi, spara bene, combatte la lotta con Hogan nel suo modo da giornalista. Poi mi fa ridere che, finora, il sosia di Poe sia la voce della razionalità in opposizione allo sciamano Ned.
Comunque la storia parte bene, Ned/Magico Vento è molto affascinante e bello ruvido nel finale, il suo lato indiano si vede! Non è un personaggio che crea molta empatia ma mi sembra giusto per una sciamano. Molto suggestiva la visione iniziale di Cavallo Zoppo.
Ortiz l'ho sempre adorato, qualche vignetta tirata via, inchiostrata un po' alla buona o con pose un po' rigide, poi bam! primo piano intenso e viene giù il teatro. La città fantasma polverosa e ventosa è perfetta per lui.
2 -
ArtigliE via di indiani! Storia un po' spezzettata, la parte in mezzo nella valle del guerriero lupo è un po' avulsa dal resto e mi spezza il ritmo. Anche se il combattimento in sé è molto bello, spero che quel bel vignettone con Ned sul lupomostro sventrato non sia l'unico
Hoka hey della serie!!
Qui si presentano i Sioux, la vita nel villaggio mi piace un sacco, si sente che Manfredi e i suoi disegnatori si sono documentati di brutto, questi indiani sono molto meno piatti e stereotipati dei fumetti western a cui sono abituato. In particolare, avendo letto da poco "Alce Nero parla" (bellissimo, leggetelo assolutamente se vi interessano gli indiani), mi si è scaldato il cuore a vedere un heyoka come personaggio importante della serie: arco e frecce di Uccide-se-stesso sono presi di peso dal capitolo di Alce Nero sugli heyoka. Curiosità, anche il nome Uccide-se-stesso viene da Alce Nero, ma è il nome di un ruscello.
Da qui, e anche nei numeri successivi, apprezzo molto la paginetta iniziale di presentazione di un argomento trattato nell'albo. L'infarinatura sulle aquile serve a entrare nella storia.
La storia dei due fratelli m'ha preso e ho molto apprezzato la parte finale dell'albo. Affascinanti alcuni comportamenti poco standard dei personaggi, in particolare Magico Vento che non svela al villaggio la verità sul fratello maggiore. O anche la madre del bimbo disperso, che si incide col coltello per non lasciare che lo spirito sia l'unico a soffrire: penso a gente che ho conosciuto che si tagliava e rabbrividisco al concetto, ma mi colpisce vedere la cosa ritualizzata qui.
Barbati-Ramella mi sembrano a volte un po' confusionari ma mi piacciono. Mi ricordano il primo Ambrosini.
3 -
Lady CharityNon avevo mai visto rappresentata una danza del sole e qui ho finalmente capito come funziona, già qui ho ammortizzato il prezzo del biglietto.
Mi piace come si delinea Hogan
, mi piace che sia ironico. Bella la resa dei conti in casa di Lady Charity con Poe, The Lady e Hogan alticci e gente che continua a uscire da dietro i tendali. Anche le botte sulla nave sono suggestive. Di solito le storie cittadine di Tex mi annoiano, qui invece Chicago m'è piaciuta: sarà anche solo il fatto di aver dato due tre coordinate precise, il Patch, il quartiere dei ricchi e il lago Michigan, che mi aiuta a visualizzare l'ambientazione. Lo stratagemma della Gazzetta Nera, da parte di Hogan e The Lady, mi pare un po' macchiavellico, ma bene così.
Poe per ora ha un vero problema con l'alcool, ci ricasca alla prima occasione e ha perso ogni credibilità a Chicago per via del vizio. Magari la cosa si stabilizzerà, stile Dylan, ma mi piace che per ora stia evolvendo: nel primo si presenta dicendo che il problema è risolto, qui pare mica tanto.
Molto indianesco Magico Vento che odia il treno: il suo spirito è già a Chicago ma il corpo è ancora lontano.
Ho già detto che mi piace che Poe non sia un Groucho, mi piace che Poe non sia un Carson: la chiusa finale di questo numero, in cui Ned dice a Poe che la lotta con Hogan non potrà combattersi con la penna, rimarca lo "stile di combattimento" diverso dei due protagonisti.
Qui Ortiz mi pare un po' più frettoloso, ma sempre belli gli haitiani.
4 -
La bestiaLe tipe in diligenza allo sbando nella prateria, un classico! Queste tipe qui, comunque, sono delineate bene, alla fine mi spiace che non compaiono di più nel corso del numero. In effetti questa storia mi pare un po' compressa nel numero di pagine.
Interessante la rappresentazione tutto sommato positiva dei mormoni, anche il loro capo è un personaggio interessante.
Primo albo col "mostro del mese", spero che la serie non diventi tutta così ma m'è piaciuta l'idea della bbestia che non è altro che uno strano animale mostruoso. Ned è fin troppo bravo a distinguere il sovrannaturale dal naturale!
La parte migliore, per me, è la storia nella storia, delle tre ragazze e di come hanno trovato le mappe per il giacimento, con annessa rivelazione sul fratello non-così-affettuoso, non-così-positivo. La lotta finale col mostro è bella forsennata funziona bene.
La prima sbombata di Magico Vento, non me l'aspettavo assolutamente! Avrei pensato che il suo destino fosse attraversare la prateria da solo. Mia moglie ha molto apprezzato che sia la donna che prende l'iniziativa
Protagonista di questo numero è Frisenda! Penso che con un altro disegnatore la storia avrebbe reso un terzo. Le sue donzelle in pericolo le sarei andato a salvare anche io. Con Ortiz e Barbati-Ramelli avevamo visto il disegno western più classico (almeno per come sono abituato io), più sporco, mentre Frisenda, e Matantuono nel prossimo, hanno un segno più ordinato e geometrico. Come atmosfera, per questo tipo di ambientazione, di solito prediligo un tratto del primo tipo... ma quanto sono bravi Frisenda e Mastantuono??
5 -
WhopiIl numero che finora m'è piaciuto di più! Molto intensa la visione di Ned e il suo incontro con Whopi, stupendi il finale con il rito sciamanico collettivo delle giubbe blu e il collegamento a Salem. Anche qui, molto utile la paginetta introduttiva sulla Donna Bisonte bianco. L'unità di spazio rende il tutto molto serrato.
L'inizio con Rifiuta-di-smettere fa capire che la mora del numero scorso non sarà la bella in attesa nella valle mormonica: il suo nome indiano è Una-botta-e-via, benissimo così. Mi piace questo Mondo Piccolo che si sta definendo al villaggio, Uccide-se-stesso, Rifiuta-di-smettere, Cavallo Zoppo, danno un senso di continuità anche tra storie non legate tra loro e permette di affezionarsi al villaggio. Mi sembra ci sia uno sviluppo, come per il rapporto di Poe con l'alcool.
Mastantuono bravissimo, molto belle le pose dei personaggi e le facce da galera. Non mi convince molto qui l'ombreggiatura sul mento dei personaggi, un po' piatto e fa una bella barbetta di tre giorni che sulle donne ci sta il giusto.
Ho sempre pensato che Manfredi abbia un problema con l'ultimissima pagina dei fumetti, anche nei suoi due Dylan Dog si chiude con una battutella, zero atmosfera, sembra Happy Days. Qui, per quanto sia al volo, le ultime due vignette danno la chiusa giusta!
La terzultima vignetta, invece, è orrida e non capisco se l'ha fatta Mastantuono con la mano sbagliata o un mangaka che passava di lì. Magico Vento
kawaii mi fa venir su il pranzo! Non penso che Keanu bazzichi troppo questo topic, penso che nessuno lo faccia
, ma sarei curioso di sapere qual è la sua interpretazione. Niente di grave comunque, basta non guardarla troppo
Per ora la varietà di storie è notevole, anche considerando che è un western. Spero continui così!
Mi rendo conto che non sto praticamente facendo critiche, ma ho voglia di gustarmela così questa serie, leggendomela in fila con calma, lasciandomi prendere dall'atmosfera, senza spaccare il capello in quattro. Per ora mi sta proprio piacendo. Viva gli indiani!
Ecco, unica nota dolente, le
copertine. Sarà il tratteggio enorme, sarà l'effetto spoglio, ma mi sembrano delle vignette ingrandite e pure così così per essere delle vignete. Quella di Artigli è la migliore, Whopi è orrida, ma in generale il livello mi pare proprio basso. Sarò stato abituato troppo bene da Stano!
A un certo punto il copertinista cambia, vero?
Ai prossimi numeri!