<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dr. Hicks</i>
<br />cmq triss nn solo il fumetto è in crisi.... anke i quotidiani e i libri sn in netta crisi rispetto al passato... perche altrimenti far leggere il giornale a scuola con progetti vari che spingono i ragazzi a rivalutare il quotidiano?
non è il fmetto ad essere in crisi... oggi nn troverai mai la classica raccolta da 1000 mile/100 pagine.. e nn è colpa solo dell'euro se l'ultimo di manfredi costa 17 euro....
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Vi prego, misurate tutto ciò che è misurabile e rendete misurabile anche ciò che non lo è... la misura è il senso della vita (Galileo Galilei)
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Come si può uccidere un uomo che non può essere ucciso ? Non lo si uccide...lo si domina
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Beh, sul progetto dei giornali non sono informato dato che non vado più a scuola. E non posso risponderti con certezza sulla crisi dell?editoria. Lo so per sentito dire, senza troppe informazioni in merito. è anche vero però che circa 10 anni fa si dicevano le stesse cose e anche quando frequentavo le superiori io avevano introdotto la lettura del giornale.
La crisi ci sarà senz?altro, ma qui rimaniamo nell?ambito del fumetto dove questo discorso di crisi generale non giustifica perché certi fumetti resistono e certi altri invece devono chiudere.
Ho concesso l?aumento dei prezzi ed è chiaro che se una testata va già male questo non può fargli che male!
Ma, allora, domanda: perché Zagor che è vecchio, così come Tex, caso più eclatante, il quale è stravecchio, si reggono ancora in piedi mentre Mister No nato solo nel 1974 muore?
E perché Dampyr continua mentre fumetti come Jonathan Steele, Nick Raider muoiono?
è solo un capriccio di gusti? E Legs?
Andando più in profondità ritroviamo certamente una commistione di elementi che determinano la morte o la sopravvivenza di un fumetto. Ma di creatività non si parla.
Ho provato, personalmente, a leggerli tutti, a sondare le ragioni e pare che rispetto alle origini si siano appiattiti, distrutti.
Julia costa 3 euro, sai? Eppure continua, nonostante tutto. Ho letto alcuni numeri e si nota una straordinaria capacità di tenere il personaggio sempre ben delineato.
D?accordo ancora che la crisi in genere può far registrare un calo di lettori perché le tendenze si spostano. Ok. Ma libro e fumetto non sono equiparabili. Ok. Accetto la crisi dell?editoria in generale, nel complesso. Ma questo non spiega perché Martin Mystere, ancora più giovane di Mister No e di poco più vecchio di Dylan Dog stia rischiando la chiusura e debba essere bimestralizzato per sopravvivere. No, non ci sono spiegazioni soddisfacenti.
Così ho letto anche una bella manciata di Martin Mystere ed ho notato come le ultime storie, più logorroiche, meno scorrevoli, si reggano a stento.
Guarda, tutti questi casi non possono essere attribuiti soltanto all?euro, all?economia o alla carta o alla noia della lettura.
La perdita di lettori che registra DD e Tex dipende in parte dall?abbandono spontaneo ecc., ma vi è una forte componente di disgusto e delusione. Su DD e Mister No ho un quadro molto ma molto più chiaro che nelle altre testate dato che ho le raccolte quasi complete e ho visto, ho avvertito dentro di me, la picchiata, la distorsione e tutto il resto. E la successiva ?clausola? bonelliana: - è perché siamo in crisi.
Ma se mi scrivi delle schifezze, se mi cambi il personaggio arbitrariamente, non credo che il lettore sia tanto imbecille da non accorgersene e da non avvertire almeno a livello inconscio che c?è qualcosa che non va, e che non è la nostalgia dei tempi andati ma qualcosa di più.
Guarda, ti dico, se non fosse la forza dell?abitudine che lega ancora certi lettori a determinati fumetti, e in questo caso DD, forse venderebbero ancora meno. E non di poco, parlo di mila copie.
MV - come ho detto - è straordinario nel modo in cui si sviluppa e si tiene in vita, ma non lo affermo perché le storie semplicemente mi piacciono, bensì per la maestria con cui viene trattato. C?è molto di più di una semplice buona idea al di sotto. Avverto qualcosa di simile all?arte, alla letteratura.
Non riscuote eccessivo successo, e potrebbe anche chiudere. Nessuno sa cosa avverrà! Ma, almeno, ce la mette tutta.
Non so tu che letture hai fatto nell?ambito bonelliano ma ti invito, a scopo conoscitivo, di spostarti qualche volta: noterai come molti perché e percome più che nella fatalità o nel caso o sfortuna o destino come tu lo voglia chiamare, risiedono nel modo in cui vengono curati i personaggi.
Negl?anni Ottanta, prima che uscisse DD, c?era lo stesso problema. ?Il fumetto è in crisi?, disse Bonelli. ?Le vendite sono difficili?.
Guarda cosa si dice di Dylan Dog nella storia del fumetto sul sito Bonelli. L?ho preso qualche sera fa:
?Dylan Dog è indubbiamente un caso straordinario all'interno della storia del fumetto italiano. Personaggio estremamente innovativo (almeno quanto Ken Parker) sia a livello grafico che narrativo, nel giro di pochi anni, ha raggiunto un successo straordinario in un momento in cui il mercato del fumetto avvertiva grandi difficoltà nelle vendite. Merito, senza dubbio, dei sorprendenti testi del creatore del personaggio, Tiziano Sclavi, che, rielaborando tematiche come quelle relative all'orrore e al macabro, ha saputo toccare corde ancora nascoste nella sensibilità dei giovani lettori, spesso disinteressati alla lettura in generale, non soltanto a quella dei fumetti.?
Complimenti, se hai letto fin qui sei un buon lettore!
Solo tu puoi cambiarmi
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