Cravenroad7

con il terzo numero si torna dalle parti che preferisco, nonchè quelle in cui Chiaverotti è una garanzia: mescolamento di realtà e finzione (spesso sogni), che questa volta è declinata in realtà e finzione cinematografica. Ho trovato solamente un po' forzato il passagio in cui in due vignette Morgan decide di cambiare mestiere, dopo tutto quello che ci è stato raccontato in queste 5 serie. Forse in questo caso è veramente a causa delle 64pagine.
Comunque nel complesso albo godibilissmo.

Per il momento (3 albi) le Fear Novels si attestano su un livello medio alto, ma fortemente penalizzato dal ridotto numero di pagine e, per il momento, senza particolari guizzi nella parte grafica.

SPOILER
SPOILER

Se si considerano i primi 2 come un volume unico allora la parte "conclusiva" è veramente accelerata, con la morte della figlia di Regina in sordina e il confronto/scontro tra Morgan e Blackraven, tutto giocato a livello onirico-allucinatorio, con poca chiarezza (e ci sta) e altrettanto poco pathos, pur senza essere deludente. La morte della madre di Morgan è il fil rouge di questa stagione, ma giustamente Chiave decide di metterla da parte per il terzo albo che torna invece a meccaniche più autoconclusive, dove follia allucinazioni e l'amore sconfinato per il cinema (ci saranno una decina di citazioni filmiche che non colgo per mia ignoranza) la fanno da padrone.
Finale-non-finale che comunque soddisfa come tutta la serie, almeno per ora.

Ultime due righe per parlare delle copertine: sarà che ci sono abituato, sarà che preferivo lo stile della prima serie, ma quella del terzo albo è l'unica che mi piace, anche se devo ammettere che in edicola fa sempre la sua bella figura.


V

anche io preferivo lo stile delle copertine della prima serie, però anche le successive mi sono sempre piaciute, De Tommaso è veramente una garanzia

Questo terzo numero (Il Proiezionista) della sesta stagione mi è piaciuto nella sua normalità e poco altro. Mi è sembrato un Chiave molto prevedibile e col freno a mano tirato rispetto agli eccessi balordi/trash della New Heliopolis che conosciamo. Anche sul lato intimista non ci ho visto nulla di spiazzante o assurdo, come mi aspetto da certi ML più "estremi" .

Forse è il primo numero recente che sta bene in una 60ina di pagine perché non vedo cos'altro aggiungerci, data l'impostazione. Anche sul lato di commistione tra realtà/cine-finzione, ho trovato molto più labirintico e delirante un episodio della stagione scorsa (quello sul film della Gioconda), che tra l'altro presentava diverse sbavature rispetto a questo Proiezionista parecchio più "asciutto".

Carina in linea di massima l'idea della mitomania riciclata dall'adolescenza tramite una idol digitalizzata per il grande schermo. Non so quanto volontario il parallelo con la morte della madre di Morgan, spinta anche lei nell'acqua per fare una brutta fine.

Sui conigli del prossimo numero, spero Claudione non chieda consulenze a Mignacco...

Quarto numero della sesta stagione La Tana del Bianconiglio
... promosso ma con riserva .

Bella la copertina kitsch e fabuleggiante, che si addice perfettamente al tema. Variopinta soft-sfumato, luna park style, in Wonderland. Non mi hanno convinto sempre i disegni, con un uso eccessivo delle mezze tinte (p. 23 o 38 per esempio) che quando sono calcate in questo modo con la tavolozza elettronica danno proprio di posticcio e gratuitamente artificioso, estraniando l'effetto dell'inchiostratura, che invece dovrebbe esser un punto di forza di questo fumetto "dark".

Quanto alla storia in sé, il Chiave sembra un po' girare sullo stesso argomento in queste Fear Novels (forse come da titolo?): anche qui parliamo di traumi collegati all'infanzia e vittime vicine all'infanzia per età (dopo Algernon B. seviziatore di ragazzine). Per questo l'argomento è parecchio duro e difficile da digerire, ma rende molto avvincenti i primi 2/3 dell'albo, con la nausea e la rabbia stordita di ML nel girare a vuoto e nel non trovare elementi per accalappiare il bastardo coniglio di turno.
Sul finale non ci siamo a mio vedere: troppo affrettato - come sempre le sole 60pp di sceneggiatura castrano non poco - fino al pasticcio (v. continuo rimbalzare di ML dai bambini che giocano in strada) e troppo campata nell'assurdo la spiegazione di tutto con un escamotage abbastanza ridicolo:


Ci vediamo il mese prossimo con la bambole da casa - niente escort, penso, ma anche qui roba collegata all'infanzia

arrivati al quarto numero, si prosegue con albi con trama autoconclusiva. Albo che già dal titolo si basa completamente su rimandi ad Alice nel paese delle meraviglie, riletta ovviamente in versione Chiaverotti. A questo giro il finale sembra davvero frettoloso, cosa che non avevo avvertito in precedenza, forse si poteva stringere un po' prima per dare un po' più di respiro alle ultime pagine. Storia che rimane comunque nel solito buon livello morganlostiano, ma questo ormai non fa più notizia.

Grande quarto numero del nostro Morgan!
Si va sul sicuro: serial killer immerso nel mondo (malato) di Alice in Wonderland
Ma questo bianconiglio non è in ritardo, è fermo alle "infinito meno un quarto" da quando aveva dieci anni perché ha smesso di crescere per una rara malattia.
Gli strangolamenti delle piccole bimbe bionde che ricordano Alice fanno venire fuori il Buio di Morgan come (quasi) mai prima; ecco che infatti esce fuori di testa alla grande prendendosela con un innocente (cattral) infrangendo leggi a non finire.
Interessante la figura della nuova capitana della polizia, ubriacona con tendenze autodistruttive. Penso ne vedremo delle belle
Il finale è da urlo ma forse un po' frettoloso.
Il bianconiglio graficamente mi inquieta, un lavoro eccellente
A pag.55 alla fiera c'è anche il nostro chiave.

Ep5 S6

La Casa delle Bambole

Se il precedente episodio l'avevo promosso con riserva, qui si va parecchio in riserva per una promozione da rimandare, alla prossima stazione di dis-servizio

Il difetto principale è il numero eccessivo di personaggi di contorno coinvolti, ognuno con le sue turbe psico-sociali (non proprio originalissime) da intavolare in poco spazio, mentre si lamentano di continuo o si consultano fra loro, in cerca di confessionali pseudo-freudiani. Ben 4 prostitute-bambole abbastanza deviate coi loro filosolfeggi senza senso, due clienti mediamente disturbati per motivi diversi, Igraine che si chiagne addosso, e Pandora con la lacrimuccia in vista.

A rimetterci è la storia in generale, con un assassino anonimo, un'indagine stentata, ed un'ambientazione non pervenuta. Per risolvere tutto poi, il burattinaio si scopre vicino di casa di Igraine, mentre l'omicida viene fermato last minute da Morgan, che fa irruzione nell'appartamento di una "bambola" non si capisce su quali premesse.

Disegni ben corposi e nuderie in abbondanza, come preventivato

penso che ML abbia qualche problema di distribuzione, solitamente lo prendo sempre nella stessa edicola 2/3 giorni dopo che è uscito, a sto giro sono andato una decina di giorni dopo e l'aveva finito. Ci può stare per carità, il problema è che poi ho dovuto girare 6 edicole per trovarlo!

questo quinto episodio mantiene le atmosfere morganlostiane, toccando temi sempre cari al Chiave. Carina l'idea della dool house, belli gli intrecci tra i vari personaggi che vengono ovviamente rilevati nel finale, che nell'ultima pagina preferisce la malinconia ai colpi di scena. Disegni bene, ma stavolta non benissimo, su alcuni volti (e in generale sulle persone) non ho trovato la solita cura che c'è in questa serie.

La casa delle bambole mi lascia un po' perplesso, sinceramente
Storia anonima che vede sullo sfondo la depressione con tendenze suicide di Igraine e pure un (mezzo) triangolo amoroso con Morgan-pandora-igraine
La storia, dicevo è anonima, il killer del mese non è per nulla memorabile e tutta la faccenda si risolve in un equivoco sinceramente un po' ridicolo
I drammi "alla Lost" sono ben presenti e li salvo perché portano la firma di follia della testata
Purtroppo questo numero, come altri prima, risente tanto, troppo, dell'esiguo numero di pagine degli albi (penso anche a quanto spesso Morgan uccida con un solo colpo il killer di turno)
Peccato, perché un autore come il chiave con una serie così meriterebbe molto di più

P.s. anche voi in 4a di copertina avete la copertina del numero sei sbagliata?

confermo, non ci avevo fatto caso

Perché hanno messo quella del #7 in edicola a metà Gennaio
L'anteprima dell'anteprima... cor titolo cannato :
https://shop.sergiobonelli.it/morgan-lo ... refresh_ce

nell'editoriale del sesto albo viene spiegato l'errore delle copertine.
Sesto albo con un finale di certo non originalissimo (la persona con doppia personalità è decisamente un classico) ma con una storia che si muove comunque bene e che parte da uno spunto interessante (Morgan che si fa fregare la pistola), con l'ennesima prova riuscita da parte di Chiaverotti.
bene i disegni dell'esordiente Francini

Ep6 S6

Excalibur

A differenza della spada portentosa episodio poco tagliente, ma di onesto mestiere. Più "compatto" del numero precedente, e quindi meglio conformato alle 60 pagine entro cui si deve sacrificare l'estro del Chiave.

Top sicuramente i disegni, con questo nuovo Francini sicuramente in palla(gol )... anche se le mezzetinte svaporate in modo digitale, sembrando macchie posticce di slavamento, stonano non poco... vizio comune a molti disegnatori recenti.

Bene la parte iniziale stile disaster movie con l'animatrone e le manie di rat-girl. Dinamico e sciolto l'intrigo, con pochi dettagli superflui. Parecchio male la soluzione, non tanto per la sua banalità, quanto per la sua mala-contingenza, nel senso che ormai sono non so quanti numeri consecutivi che si gioca sul finire solo sullo scoprire chi sia l'assassino, rimescolando le carte tramite identità fittizie o visioni auto-indotte

Non male questo sesto albo
Purtroppo però la (mia) sensazione è che storie come questa meritino uno sviluppo più approfondito delle striminzite 66 pagine attuali.
La componente onirica e fiabesca è come al solito affascinante e dolente, soprattutto se mescolata al sangue e alla violenza.
La sensazione è quella di leggere una storia stupenda costretta in una storia bella... E mi dispiace.
Guardo un possibile lato positivo: le poche pagine a disposizione rendono Morgan Lost un personaggio sfuggente come la notte eterna nella sua heliopolis. Ormai è a tutti gli effetti un vero e proprio cult.