Valla ha scritto:
a favore di questo albo: innanzitutto vedo un ritorno alle origini, stile Sclavi nelle intenzioni anche se con risultati differenti, nel citare apertamente e senza vergogna un film di anni più o meno recenti e integrarlo nella storia
Non so cosa diranno le onlus radical-perbeniste, ma io d'integrazione ci vedo poco
.
Sclavi prendeva spunto e riscriveva (v. Terminator per
Killer!) in chiave dylaniata, con efficacia e per rivisitazione. Qua ci vedo soltanto una fuga prolungata una ventina di pagine rimodulando Matrix e sibilando in modo ultradidsacalico il gombloddo con la questione delle pillole, le realtà manufatte, etc.
Null'altro che il solito citazionismo autoreferenziale, inconcludente e sterile perché onanista per principio.
Valla ha scritto:
Punto secondo, l'inserimento (anche a casaccio, perché no) di sottotrame che servono più a spettacolarizzare il tutto che a creare veramente una tensione narrativa.
Più che la tensione, direi la curiosità.... e vagamente. Appena
Nel senso che sono quasi convinto che gran parte degli spunti sparacchiati in queste 94pp non troveranno seguito(e/o spiegazione) nei prossimi due albi
manu Baraldi, come l'omicidio di Kaplan presso il Bramford Hotel, il Blue Oyster Group, lo svenimento collettivo verso mezzanotte, etc.
Orpelli, per farsi più belli - di citazione in (ec)citazione, v. sopra.
L'unico a tornare sarà sicuramente l'incappucciato, anche perché è "metaforicamente" quello che incrocia la Alfa Romeo di Ghost prima del game over.
Valla ha scritto:
quelli che amano le metacose avranno sicuramente gridato al miracolo vedendo la decostruzione del modello base cliente-indagine-finale, con la cliente alla fine, game over a pagina 14, e l'indagine (udite udite) che si accartoccia su se stessa
Decostruiamo anche questi assunti, prima che si licenzino da soli: niente di nuovo su Dylan che vaga a vuoto per Londra multidimensionandosi (
Dopo Mezzanotte o
Zed, tanto per dire, dicono qualcosa). L'indagine a livello narrativo non sussiste da come si muove nella storditaggine Dylan, e scommetto che la tipa al pub dell'ultima pagina è tutto tranne una cliente vera e propria, in senso classico. Meglio versarle al Dylan rimasto in casa le 50£
[...]
[...]
[...]
Ad ogni modo, come accennavo sotto spoiler
* nel mio commento all'albo, ci sono degli spunti citazionisti che forse avranno un senso ulteriore ai fini (ed alla fine?) della trilogia, partendo dall'inizio a cose inoltrate... vale a dire dai titoli dei prossimi due albi
.
Come ben visibile il #436 s'intitola
Non con fragore...Mentre il #437 in copertina presenterà
...ma con un lamento.
Queste parole ricalcano dei versi che parlano della fine del mondo, di quel mondo che pertiene agli "
Hollow men", gli uomini vuoti/cavi come pupazzi di paglia senza motivazioni e incapaci di prender decisioni nella loro vita... più arida che mai.
Si tratta della chiusura di una poesia abbastanza famosa di
T.S. Eliot del 1925 con dozzine di strati di riferimenti letterari e non solo che s'incrociano tra loro, dal folklore british agli inferi danteschi.
Qualche traduzione e commento, tanto per dire, tralasciando i siti in inglese:
https://oltreilvuotorelativista.myblog. ... ini-vuoti/https://old.imperfettaellisse.it/archiv ... w-men.htmlhttps://musashop.wordpress.com/tag/the- ... o-statuti/Senza rimarcare che la traduzione più corretta di "
Not with a bang but a whimper" sarebbe "
non con uno schianto/tonfo, ma con un piagnucolio" e che non conosciamo gli sviluppi baraldiani dei prossimi due albi... temo in un certo senso che questi riferimenti agli uomini vuoti (v. band ombra che suona gli Iron Maiden tra pp.56-59 o protagonisti della prossima copertina), siano la punta d'assalto delle consuete meta-frecciate accusatorie contro i lettori storici, impagliati e desolanti per definizione del Sommo, e che dovranno accontentarsi di quest'ulteriore reboot farsa, frignando per il mancato schianto rivelatosi in realtà un ennesimo tonfo
Wastelandylan, uno spreco di tempo e spazio, mentre tutto rotola e nessuno se ne prende la responsabilità...