Guriko ha scritto:
Guarda che LO SO che le edicole erano aperte. Dove ho scritto che erano chiuse? Ma dovevi USCIRE DI CASA, mentre coi digitali e Amazon NO. Ma i Bonelli tradizionalmente si comprano in edicola, non si scaricano online e non si comprano su Amazon. Paragonare Dylan Dog alle graphic novel acquistate online senza uscire non ha alcun senso, ha senso paragonare Dylan Dog a Tex e Diabolik. Tex è aumentato?
E poi ti faccio notare che aumentare le vendite partendo da 100 copie è molto più facile che aumentare partendo da 100.000. Nel 2020 è impossibile migliorare un dato simile.
I problemi di cui parli sono soggettivi, e se le storie fanno schifo è colpa di chi le SCRIVE. Se i giocatori giocano male è colpa dei giocatori, però si dà sempre la colpa all'allenatore perché è molto più facile e divertente usare un capro espiatorio.
Il reboot l'hanno fatto perché evidentemente la testata non andava così bene, tu che dici? Secondo te viene rebootato un fumetto che vende alla grande? Ho i miei dubbi.
Ripeto: per fare acquisti in edicola e libreria potevi uscire di casa (così come accompagnare il cane a passeggio). Ergo in edicola, oltre il quotidiano col bollettino dei morti, ricoveri e contagi, potevi acquistare Dylan Dog. Cosa che io ho infatti tranquillamente fatto col Ratman Gigante, il Maxi DyD e successivamente gli Old Boy dell'epoca, Dragonero, Julia e Morgan Lost-Night Novels. Quindi, di certo, il problema non è stato il covid. Credimi...
Come giustamente scrivi, se le storie fanno schifo, il problema è di chi scrive. Vero... ma se arrivano nel punto vendita, il problema è di chi gestisce la testata. Perché il tizio o il caio di turno possono pure scrivere ciofeche, ma chi è - innanzi tutto - che ha messo tizio e caio a scrivere Dylan Dog? Chi è che dà la linea generale della testata sulla quale si devono muovere gli sceneggiatori? Chi è che approva soggetti e sceneggiature? Chi è che deve apportare eventuali migliorie alla sceneggiatura durante tutte le sue fasi (sia scrittura che realizzazione grafica)? Chi è che fa la supervisione delle tavole finali prima della pubblicazione? Chi è che cura la confezione finale? Chi è che può mettere alla porta determintati autori poco adatti alla testata e chiamarne di altri? Chi è che può caricarsi l'intera testata finché non ha una sua stabilità narrativa e organizzativa così stratificata da poter essere gestita col pilota automatico da altri autori?
Ti rispondo io: il curatore. E quello è uno e si chiama Roberto Recchioni. Il resto è fuffa. E quindi rispondendo a braccio su domande ormai trite e ritrite...
Se si è fatto il reboot nel 2020, è proprio perché per lunghi anni Recchioni ha fatto pubblicare un lunga sequela di obbrobri. Non è che il reboot è del maggio 2013, cioè quando si sono avvicendati Gualdoni con Recchioni.
Se è Recchioni stesso a sviluppare il reboot è proprio per quanto detto prima: caricarsi la testata per darle un nuovo indirizzo sperando che piaccia ai lettori (forte ovviamente di due aspetti: la sua fanbase che gli fa credere di essere il Frank Miller italico e la mania americanizzante di "reboottare" testate storiche), cosa che in Bonelli - nonché in Italia - è da folli considerando la nostra cultura (che può piacere o meno).
Se è stato normale continuare a dare fiducia a Recchioni da parte della SBE, qua ti rispondo che si, in Italia è normale: perché vige l'effetto simpatia, amicizia e incompetenza che si traduce in facili imbonimenti da parte di chi la sa lunga (e Recchioni la sa lunga).
Se ora è normale che si torna indietro. Si, anche: perché a Sclavi arrivano assegni più magri e fino a prova contraria detiene parte dei proventi dei diritti sul personaggio e se l'aspetto creativo oggi - come ieri (e per ieri intendo circa gli ultimi 20 anni) - al buon Tiz non gliene può fregar de meno, sicuramente si allarma sotto l'aspetto economico-gestionale. E' un suo diritto insindacabile.
E infine un piccolo appunto sul parallelismo giocatori-allenatore: è profondamente sbagliato come la poni tu. Perché in primis, ci sono allenatori che con i medesimi giocatori fanno figure barbine e chi ne prende il posto li fa giocare da Dio (e da palermitano ho l'esempio lampante della stagione 2009/10: con Zenga stavamo quattordicesimi alla quattordicesima giornata e con Delio Rossi abbiamo chiuso il campionato quinti con la qualificazione Champion's sfiorata). In secundis - e qua siamo all'aggravante - non puoi paragonare Recchioni a un semplice allenatore. Recchioni, in un parallelismo squadra/testata DyD, è tutto: allenatore, direttore sportivo, scouting, preparatore atletico, Amministratore Delegato, Direttore Marketing, etc... Quindi non è un "capro epiatorio", è la classica testa che risulta essere il problema di tutto il resto.