Mi sembra una questione piuttosto oziosa, ai limiti della "scoperta dell'acqua tiepida, uso bidet".
La storia
è stata parecchio manomessa (da RR ed altri gggegni addetti all'editing) rispetto all'impianto originale per necessità last minute all'insegna della tipica improvvisazione da ripensamento, che regna sovrana da quando il Sommo gestisce DD. Si può notare in molti scompensi nella sceneggiatura, nella fasi di disegno postume, e nel taglio altalenante, tutto rappezzato entro un equilibrio precario molto recchioniano, come puzza lontano un km.
In origine
non era deputata all'inedito, e comunque non in formato trilogia.
Poi, per supposte esigenze narrative raffazzonate last minute - leggi rievocazione dei villains storici, col Dylan postbarbuto che li (re?)incontra per la prima volta da pivello, secondo le patetiche fisime ricreative del Sommo in linea col #400 - in fretta & furious la si è reimpostata per la serie regolare da accalorare pro-hype per nostalgicoidi, alterando diverse cose ed anche un po' il taglio delle storie.
Che rimangono a mio vedere delle semi-ciofeche (soprattutto l'ultimo volume della trilogia) ma forse nel loro formato originario qualcosa di salvabile in più c'era. Non lo sapremo mai a conti fatti, perché non sono cose che gli autori spiattellano volentieri in giro, specie il Chiave che da sempre rimane piuttosto abbottonato sui retroscena editoriali e non vuole di certo contribuire allo sputtanaggio del Geggno di Tor Pignattara per come gli ha snaturato un lavoro.
Senza contare che questa richiesta di un revival di Mana Cerace è stata proprio fatta su commissione esplicita da RR al suddetto Chiaverotti tempo addietro, e che probabilmente Claudione non aveva proprio voglia di riprendere sulla carta quel personaggio - o anche Dylan per esteso.