Cravenroad7

In sostanza, non hanno detto niente. Bella roba...

Boh, dico solo che ho perso interesse per i discosi et proclami, in generale. Per me il prossimo sarà un numero qualunque, se sarà buono bene, se sarà pessimo male. Non ci casco più. E oramai parlar male della gestione di RR è come sparare sulla croce rossa, con le ruote bucate e il motore in avaria, da un metro, col bazooka.


V

Sono 25 anni che si parla male della "gestione" di Dylan Dog. Magari il problema è nei lettori fuori target, più che nella testata, visto che il prodotto nasce come fumetto per ragazzi. Che poi non vorrei dirvelo, ma è tutto approvato e supervisionato da Sclavi eh

comunque questo nuovo inizio del nuovo inizio del nuovo inizio viene spacciato come il voler cambiare dopo circa 10 anni, quindi si dovrebbe tornare al DD pre-325, non al DD pre-400
a Lucca assieme a Lanzoni c'era pure Bruno Liegibastonliegi?

Oppure magari (ma così, per dire, eh), bisognerebbe pensare meno al "target", o agli apostrofi, e più a scrivere belle storie

appena finito di ascoltare tutto, sostanzialmente non dicono niente di interessante... peccato che nel video siano state tagliate le domande del pubblico... unica cosa interessante: ultimamente è più difficile farsi approvare le storie da Sclavi, quindi mi aspetterei un livello più alto... e invece...

Dopo un pò di ricerche, ho scoperto che Claudio Lanzoni apparterrebbe a un gruppo di scrittori chiamato Gruppo 13 :

"Si tratta di un gruppo di scrittori (molti dei quali all’epoca della nascita del Gruppo erano sconosciuti e non avevano ancora pubblicato) che avevano interessi letterari in comune: il genere poliziesco. Ognuno di loro aveva proprie idee sul genere e un proprio stile. Il Gruppo è nato per pubblicizzare, per fare attività promozionale, per cercare di presentare delle proposte credibili agli editori… insomma, per unire forze capaci di trainare il genere nella direzione giusta.

Ci siamo riusciti. Dal “Gruppo 13” sono usciti scrittori come Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Danila Comastri Montanari, Pino Cacucci, Sandro Toni, Gian Piero Rigosi e tanti altri che si stanno imponendo ancora oggi.

Il Gruppo 13 nasce nel 1990 a Bologna (forse perché all’epoca a Bologna c’è l’unico autore che si dia da fare per promuovere il giallo italiano, e cioè io) per iniziativa del sottoscritto, di Carlo Lucarelli, Marcello Fois e Alda Teodorani. All’inizio è costituito dagli scrittori Pino Cacucci, Massimo Carloni, Nicola Ciccoli, Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Lorenzo Marzaduri, Loriano Macchiavelli, Gianni Materazzo, Sandro Toni e da due illustratori: Claudio Lanzoni e Mannes Laffi. Come vedi, 12 in tutto per l’uscita dal Gruppo di Alda Teodorani.

Il G 13 non si propone come una scuola di scrittura, ma come punto d’incontro e di scambio culturale e intellettuale fra scrittori e illustratori che operano e vivono nell’area emiliano-romagnola e in particolare bolognese per promuovere con iniziative la conoscenza del genere, sollecitando e aiutando gli esordienti.

Il Gruppo poi aumenta con l’adesione di Eraldo Baldini, Giampiero Rigosi, Franco Foschi, Mario Coloretti e altri, mentre alcuni rinunciano o prendono altre strade come i due disegnatori.

Il primo lavoro comune che appare in libreria è I delitti del Gruppo 13, Metrolibri, 1991, una raccolta di racconti (tradotta poi anche in Francia) e nella quarta di copertina appare la seguente scritta:

“Il crimine dilaga a Bologna. Echeggiano gli spari sotto i portici, si muore all’ombra delle torri. E Marlowe parla ormai con accento emiliano. Sarà un caso che a Bologna e dintorni oggi proliferino gli scrittori di giallo? Sono tanti, agguerriti, organizzati. Hanno perfino creato un sodalizio: il Gruppo 13, cui aderiscono dieci scrittori e due illustratori. Di loro questa antologia rappresenta il primo impegno collettivo: dieci racconti inediti, tutti avvincenti, tutti illustrati. Cosa unisce questi autori, oltre alla bolognesità e all’indiscutibile talento? Sicuramente il clima culturale comune: quello di una città prolifica e vivace che ha già saputo esprimere fenomeni importanti come una grande scuola di fumetto. Alla quale, per inciso, appartengono i magnifici illustratori dei racconti qui proposti.”

Nel 1992 esce una raccolta di dieci racconti (Stampa Alternativa) dove ognuno degli autori del Gruppo 13 presenta, oltre a un proprio racconto, il racconto di un esordiente (altri dieci racconti, quindi). Alcuni di quegli esordienti faranno strada.

Oggi gli autori del Gruppo 13 possono dire di aver dato un contributo indispensabile alla attuale situazione di ricchezza del giallo italiano.

un illustratore di poca fama ?

Scrivile te. Uno che non sa manco la grammatica figuriamoci se sa scrivere belle storie. Che poi la bellezza di una storia è soggettiva, di oggettivo ci stanno solo gli errori da prima elementare.

Il target è fondamentale, se leggo Dragon Ball non posso di certo aspettarmi un profondissimo fumetto per adulti per poi lamentarmi che stanno sempre a combatte.

Non so, questo è l'unica persona con un senso che ho trovato su internet.

Qualche anima buona può gentilmente dire cosa ha risposto Recchioni alla sessione di domande del panel di Lucca 2022? Ho già visto su youtube che hanno fatto finta di leggere un messaggio di questo Lanzoni, ma la domanda resta: chi cavolo è?

Immagino vogliano farci rompere la testa su questa domanda, e purtroppo con me funziona, ma tanto prima di comprare eventualmente la sua trilogia aspetterò di leggere i commenti qui sul forum.

Un Carneade tantoper che vogliono ammantare di mystero...
...mentre trattasi di illustratore semi-ignoto ai più e giallista per hobby tre decenni fa .

Una belle prospettiva, altroché... tutta la professionalità al nostro servizio e del Nostro (DD).
Per quanto dicano che Sclavi ha irrigidito i controlli (altra semibaggianata, al massimi ha più fifa per gli incassi al ribasso dei credits) noto un certo proseguire all'arrembaggio nell'arrabattamento più becero ed ipocrita, ai limiti dell'improvvisazione, a causa di una serie di bidoni rifilati e su cui si sono rimangiati la coda da 8 anni a questa parte di gestione del Sommo, con le sue ideone miseramente respinte a boomerang dalla stessa SBE dopo gli esiti penosi da mercantello di fumo termonuclerarizzato.

Non dicono proprio nulla è quella la tragedia. Uno da una conferenza di un fumetto si aspetterebbe di vedere qualche tavola,progetti per l'anno nuovo, qualche nuovo autore...nulla di tutto questo. Mezz'ora di chiacchiera inutile con video della Baraldi che parlava della sua esperienza come lettrice di Dylan Dog. Ora con tutto il bene e il rispetto per quest'ultima, ma avrei preferito più carne sul fuoco. Ad una certa Recchioni scazzato che si guarda l'orologio hahahahaha. Sul finire alzandosi di sfuggita dicono che ci sarà forse o finalmente il crossover Dylan e Batman per l'anno prossimo. Minchia lo stiamo aspettando da prima del covid(Ovviamente chi è interessato a questa cosa e chi ha memoria ancora di questo).
A livello di gestione pure quest'anno sarà un ecatombe o un piattume allucinante. È stata una conferenza tesa e al contempo scazzata, come se fossero stati costretti ad essere lì. Per la questione domande del pubblico ho chiesto all'autore del video di mettere le parti tagliate ed ha detto che ci penserà,ma ha anticipato che anche quest'ultime non regalano nulla a livello di novità. Anzi il curatore ha risposto pure nervoso (sempre a detta dell'autore del video). Quindi se posta il continuo condivido il link se no si aspetta che il canale di Bonelli la pubblichi per intero. Ma a finale non ci siamo persi nulla. Mi dispiace per quei poveri cristi che erano li.

Se è una proposta di lavoro, l'accetto; Non so fare nulla, ma imparo in fretta. Chiedo solo vitto, alloggio, prostitute, cocaina, e ovviamente un tizio qualsiasi che mi corregga gli apostrofi quando li sbaglio

Ovvio che sono stati costretti a essere lì. Ti ricordo che è un lavoro quello di Recchioni, mica un hobby. Per il resto le novità vengono dispensate anche negli editoriali e sappiamo che hanno intenzione di tornare indietro a un Dylan più classico. Inoltre hanno venduto un albo con un mese di anticipo. L'hai letto? Non so cos'altro vi aspettavate, Dylan contro Tex?

Si chiama "coda di paglia".
Quindi daje cor "taja, taja" per censurare il dissenso e la propria mancanza di responsi adeguati per arginarlo con soluzioni concrete/proposte fattibili, e non le solite cialtronate, a cui siamo armai avvezzi da quando il Sommo e Yes Man Masiero hanno prese le redini su direttiva di Airoldi.