Keanu Coen ha scritto:
160 pagine di fumetto... Ma la ciccia dov'è? La sostanza dov'è? Ogni volta che leggo un albo di Bilotta ho l'impressione di aver bevuto un'intera bottiglia di Sprite sgasata.
Ogni cosa è ripetuta due volte, e spiace vedere che l'attenzione ai dettagli di Mari è scesa sotto il livello di guardia... Ogni pagina un non sequitur.
E Bilotta, come tutti gli altri, è una frana quando si tratta di azione.
Allora, io gli ho dato la sufficienza perché mi è piaciuto nettamente meno degli altri... detto questo non si può dire che di ciccia non ce ne sia. Basterebbe la singola tavola
a giustificare l'esistenza di questo albo. Tutto si può dire meno che sia vuoto.
Il problema maggiore sta, per me, nello stacco fra la prima e la seconda parte, dove troviamo personaggi principali scritti molto bene ma immersi in una narrazione confusionaria e poco convincente. Il percorso dei due fratelli non è affatto esaurito, e meritava maggior spazio narrativo, in maniera analoga a quanto abbiamo visto negli Speciali dedicati a Xabaras, la Morte e Groucho. in particolar modo avrei amato un approfondimento maggiore della figura di Jacob, che mi è parsa qui solo abbozzata. Aggiungerei che per me questa nuova
è un personaggio tremendamente piatto, molto meno intrigante della
.
Dissento con V.M.: per me le due parti dell'albo colloquiano poco, e - non per cedere a facili complottismi - la seconda appare scritta di fretta, poco approfondita e che pare non portare da nessuna parte. Koincidenze??? Io non kreto
Per quanto riguarda il non sequitur, mi sembra banale riportare la nota "sgangherabilità" tipica della narrazione sclaviana, che Bilotta ha sempre tentato di replicare, sebbene non sempre con risultati eccelsi.
Dal commento di V.M. prenderei da parte la sezione in cui parla delle rassomiglianze fra il Dylan di questa storia e quello del reboot: nella mia ingenuità speravo che il Dylan di Bilotta eludesse quello recchioniano, tra molte virgolette "scanonizzandolo". Ora non ho più certezze.