Ramingo ha scritto:
Non l'ho trovata poi così male. Qualche magagna c'è, per carità, ma la lettura scorre e i disegni sono piacevoli. Puro intrattenimento e per me va bene così. Certo che se mi mettessi anch'io a leggere e ad annotare in maniera maniacale ogni pagina e ogni vignetta per trovare peli nell'uovo, troverei intere pellicce, ma a quel punto significherebbe che avrei perso il piacere della lettura di Dylan e che senso avrebbe continuare a farlo? Sono un lettore che si limita all'impressione, bella o brutta che sia, che la storia mi trasmette, perdonatemi.
votato sufficiente, ma per me è un 6 1\2
Per quanto mi riguarda non è questo il punto. La fase della lettura minuziosa a caccia di errori è una fase SUCCESSIVA. Leggo l'albo una prima volta e vedo che cosa mi trasmette. A volte nonostante i difetti macroscopici rimane comunque una buona impressione. A volte, già dalla prima lettura si capisce che l'albo non mi comunicherà niente di che. A volte già da subito spuntano magagne tali da far cadere le braccia. Questa prima impressione, buona o cattiva che sia, di solito poi rimane inalterata anche dopo che passo l'albo al setaccio.
La ricerca di peli nell'uovo ha un altro obiettivo, cioè mettere nero su bianco senza ombra di dubbio il PESSIMO lavoro editoriale che per ora c'è dietro a Dylan.
Sono due piani diversi: la qualità delle storie, che possono piacere oppure no, e su questo non ho mai messo bocca, e la qualità del lavoro editoriale che è OGGETTIVAMENTE senza dignità.
Il piacere (o il dispiacere) della lettura ce l'ho ancora, ma quando poi capisco che mi prendono scientificamente in giro, arriva il piacere della distruzione vignetta per vignetta!
Storie come "Vendetta in maschera", "Il momento blu" o " La vita e il suo contrario" per me rimangono valide NONOSTANTE le tristissime magagne che nascondono.
Storie come " La variabile" , "La morte in palio" e " La bestia delle brughiera", invece, erano state condannate a damnatio memoriae BEN PRIMA di passarle al pettine fitto.