Cravenroad7

Il mio spreferito con Lama di Rasoio, ma questo è 800 volte peggio. Veramente brutto. Mi è sembrato piatto, e in certe parti quasi ridicolo (come il tipo che si teneva la bara della sorella).

A me non è dispiaciuta. Come da prassi Chiaverotta, finale, controfinale e controcontrofinale, però si respira una buona atmosfera durante la narrazione e non c'è trashume.

Una lettura gradevole, 7

Anch'io ne ho un pregevole ricordo. Tanta buona atmosfera dylaniata, nonostante il finale a dir poco assurdo (ma comunque apprezzabile). Uno degli ultimi avamposti del DYD dei tempi d'oro. Ormai c'era in arrivo...

Sufficiente. Eccellenti atmosfere.
Trovata finale assurda, ma passabile .

storia e disegni che non sarebbero male...ma come non riuscire a trovare un finale migliore, penso che sia l'album che sia stato gettato per terra più di tutti! la storia crea un mucchio di aspettative ed il finale è davvero stupido.

Il finale.. Mah.

il picco dello strega
storia semplice semplice che ha la buona idea di mischiare i segreti di ramblyn, picnic ad hanging rock e il silenzio degli innocenti
parte discretamente, queste storie adolescenziali sapeva scriverle (fantasmi, delirium, il buio)
gira a vuoto, con le solite parole chiave ripetute all'infinito forse per sfinire il lettore ("buio" "nuvola" "dolore" "nulla")
TRASH la parentesi animalista dedicata al laido macellaio che tiene la sorella morta in una frigo-bara e finirà divorato da agnellini carnivori
il finale rovina tutto come al solito, albo salvato parzialmente da un freghieri in grande spolvero
copertina simpatica

voto 5+

Parto dalla base che impazzisco per chiaverotti e freghieri. L'albo in se è lineare, una buona storia che ti tiene incollato per scoprire il finale. L'ambientazione è buona cosi come i personaggi(a differenza di phoenix dove si inseriscono quasi a raffica). Mi hanno fatto ridere la battuta di groucho sul picchio e la risposta di dylan "che bella famiglia". Si vivono scene thriller, quando ingrid e Dylan inseguono un uomo. (Non dico chi è per non spoilerare). Ad un certo punto si nota quasi una cella frigorifera e ho incrociato le dita sperando fossimo in una storia con una specie di leatherface. Ottima la scena degli agnelli vendicativi, ma albo troppo animalista.

SPOILER
Il finale lascia un senso di umiliazione che provano i cittadini. Ingrid perde valore, esce ridimensionata dopo la figuraccia. E l'unica sopravvissuta passa dall essere una sopravvissuta in confusione.. poi un'abile mentitrice e infine solo una ragazza in confusione calatasi troppo nella parte (e che credo quindi abbia costretto il padre a eliminare chi sapeva perché ingrid nella spiegazione finale dice "con le conseguenze che conosciamo"). Fa riflettere la dinamica in cui ingrid ha pianificato il tutto e scritto il diario e la vicenda e che lei stessa autrice sia ideata da chiaverotti. È un loop.
Ritengo infine che il tema della caduta da dirupo sia stato già troppo trattato, così come quello del genitore che difende il proprio figlio (tamigi e mantide).
Un saluto

Anch'io, come Karen, avevo preferito dimenticare.

Ed ero riuscito a proseguire nella rilettura senza grossi traumi, godendomi i disegni di Freghieri in una delle sue prove più mature (molto belle e leggermente inquietanti le sue rocce antropomorfe), ritrovando più di un'eco di "La Regina delle Tenebre" nella figura di Sarah, adolescente inquieta, sognatrice, attratta dall'oscurità, e in generale apprezzando il lavoro di scavo psicologico dei personaggi (e, ora che ho letto il romanzo, la citazione da "La nube purpurea" di Shiel, una delle opere letterarie più visionarie, allucinate e allucinanti del Novecento).

Certo, le cadute di tono non mancavano: dall'agnello con il fiuto da cane-poliziotto alla presentazione grottesca di Bernie, che ovviamente in quanto macellaio è un sadomasochista che gode a infliggere dolore a creature indifese, e che si rivela un mezzo necrofilo destinato a essere condannato anche nell'aldilà -sadomasochista, necrofilo, e pure tonto, perché non si capisce cosa lo spinga a confessarsi a Ingrid.

E la colpevolezza di Karen sarebbe stata una soluzione forse non originalissima, ma almeno onesta e comprensibile.

E poi sono arrivato a pagina 93, e con incredulità e orrore ho ricordato tutto -soprattutto il motivo per cui avevo preferito dimenticare. Viene da chiedersi se esista una qualche maledizione, se non sia Freghieri per qualche ragione a tirare fuori il peggio in Chiaverotti... fortunatamente nei paraggi non c'è Sherlock (Holmes, non Bloch -ugualmente assente), perché dopo quelli di "Delirium" e "Frankenstein!" questo finale (ancor più terribile e sconclusionato) sarebbe il famoso terzo indizio.

Quando si dice un buon colpo di scena.

E' vero, ad alcuni appare tirata. Ma perché, un capolavoro del cinema come "A History of Violence" di Cronenberg non lo è?



I disegni sulfurei di Freghieri e la bella storia di Chiaverotti (che omaggia "Picnic ad Hanging Rock" di Weir) sono una buona lettura.
Le trasferte in provincia fanno quasi sempre bene a Dylan e Groucho.

Graziosa anche la copertina di Stano.

Storia tendenzialmente dimenticabile. Si lascia leggere, ma non rimane quasi nulla.

5,5 (6 accettabile nel sondaggio)