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#429 - La bestia della brughiera
Insufficiente (1-4) 18%  18%  [ 6 ]
Mediocre (5) 27%  27%  [ 9 ]
Accettabile (6) 30%  30%  [ 10 ]
Buono (7-8) 18%  18%  [ 6 ]
Ottimo (9-10) 6%  6%  [ 2 ]
Voti totali : 33
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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 9:41 am 
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Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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Premetto che l'unico albo che mi piace parecchio di Mignacco risale all'87 e il soggetto era di Sclavi, quindi generalmente da un suo albo mi aspetto che si arrivi al massimo a un pelo prima della sufficienza, senza pretendere storie granché elaborate o chissà quali colpi di estro o di genio.
Detto ciò, tralasciando le evidenti pecche di logica di cui già è stato detto molto, assegno un 6-- perché, a differenza di molti di voi, Roi continua a suggestionarmi e coinvolgermi nella lettura (o forse sarebbe meglio dire visione) e, tutto sommato, la vicenda la si segue con un certo ritmo.
Sul discorso restaurazione mi taccio, la cosa sa un po' di farsa tragicomica.
Cestaro bocciati anche a questo giro, sebbene su carta la resa ne guadagni rispetto alla preview digitale.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 11:07 am 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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JMZ ha scritto:
Premetto che l'unico albo che mi piace parecchio di Mignacco risale all'87 e il soggetto era di Sclavi

Fratello! Concordo :mrgreen:

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 2:36 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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storiella che nel giro di un mese verrà già dimenticata (sicuramente da me)... almeno c'erano i disegni di Roi...

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Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 7:01 pm 
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Iscritto il: sab lug 04, 2020 11:15 am
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Personalmente in alcuni punti ero talmente confuso da quello che stavo leggendo che ho dovuto tornare e ritornare sui miei passi per capire la sequenza logica dei discorsi nella trama.
E' un albo "classico" forse, non in senso dilandoghiano, ma come trama e archetipi nella narrativa dell'orrore: un villaggio sperduto, la bestia che li terrorizza... etc etc.
un gravissimo difetto è la totale assenza di sangue e scene splatter (se non contiamo la morte del doc, che comunque è una morte "normale").
Per il resto, io ho votato buono considerate pure le molte falle logiche di cui avete parlato diffusamente voi e a cui ho accennato all'inizio.
Delle ridicolaggini di sceneggiatura non parlo ( su tutti, ad esempio pag. 63: Morrison dice in sostanza che la nuova ragazza di Dylan è una poco di buono e lui se ne esce con una battuta ridicola; MA COME MINIMO MI ASPETTAVO UN CAZZOTTONE BEN ASSESTATO! invece niente... è un dylan ormai monocellulare con la personalità di un paramecio. Che pena)

Ma quello che mi fa veramente incaxxare è la paraculaggine del signor R che OSA pure definire restaurazione il suo evidente fallimento FACENDOCELA PASSARE COME UNA COSA NORMALE!
no caro mio! hai toppato. PUNTO.
di rivoluzione, in primis, non se n'è vista traccia!!! perchè io non considero rivoluzione il ciclo della meteora, bloch che diventa prima pensionato e poi sovrintendente nel "nuovo corso" e 6 dico 6 numeri del dylan barbuto.
queste sono prese per il ciullo.
e allora diccelo, o ti hanno stoppato dai piani alti da subito E DUNQUE HAI FALLITO oppure hai fatto retrofront tu dopo pochi numeri E DUNQUE HAI FALLITO.
perchè dopo quei benedetti 6 numeri il dylan che abbiamo visto è la copia sputata di quello vecchio salvo i cambiamenti di poco conto che ho citato più su.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 10:48 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Parole santissime, le tue, Colonnello, quelle sulla rivoluzione/ restaurazione. Non è rivoluzione una cosa fatta bianchettando la parola ispettore sostituendola con la parola sovrintendente. Non è rivoluzione prendere gli albi di Mana Cerace e dirottarli su un'altra testata. Non è rivoluzione pubblicare albi preistorici di cui persino gli autori si sono dimenticati di averli realizzati (vedi Bilotta e Raimondo).

Non esiste né in cielo né in terra che uno promette l'uscita di archi narrativi e non ci fa la figura di palta del millennio quando poi di questi archi narrativi non se n'è visto NEMMENO UNO: Recchioni aveva presentato un'INTERA annata dylandoghiana facendo nomi e cognomi, e di quella lista non si è avverato praticamente nulla!
Ve le ricordate le anteprime dell'albo in 16:9 di Recchioni e Roi (quello con Eva Green, per capirci), di cui poi non si è saputo più NULLA???

Sicuro come la morte c'è stata una forma di interruzione dei Suoi piani che ha creato un imbarazzante e TOTALE silenzio stampa che va avanti da mesi. Sulla "RIVOLUZIONE" ci hanno atturrato le scatole con ogni tipo di medium e social, ci hanno provato a vendere gli stessi albi in tutti i formati possibili e immaginabili (dico, ve lo ricordate l'albo doppio 401+402?!?!?), l'UNICA iniziativa editoriale che (temo) abbia avuto un qualche successo è stata la trilogia di Vasco sulla quale EGLI non ha avuto alcuna voce in capitolo, anzi ha pure messo pubblicamente le mani avanti dicendo che lui non c'entrava.

E ora, da una RISPOSTA smozzicata ad una RISPOSTA ad un COMMENTO su IG si scopre che è in atto la cosiddetta restaurazione, con albi come questo che sono la definizione esatta di stare con un piede in due scarpe, nati apposta per scontentare (quasi) chiunque.

Un comportamento INDECENTE.


Per quanto riguarda le copertine, e la vexata quaestio Cavenago/ Cestaro, la questione è molto semplice. Cavenago ha abbandonato la nave in cerca di nuovi lidi, e i Cestaro sono forse i disegnatori più appassionati di Dylan che ci sono alla Bonelli: era logico pensare che avrebbero fatto onore alla tradizione dei copertinisti. Io personalmente amo come disegnano, ma contro ogni pronostico si stanno rivelando (tranne pochissime eccezioni) superficiali, derivativi, dozzinali, distratti, poco fantasiosi, in una parola: inadatti al ruolo. L'unico loro pregio è che sono stati un tentativo di riportare le copertine alla classicità di una volta, ma questa classicità è rimasta solo sulla carta.

Per quanto riguarda la copertina di quest'albo, un'oretta fa mio figlio di quattro anni l'ha vista e ha detto, giuro: "papà, ma quel ponte (ovviamente si riferiva all'arco di pietre, che tenero!) non può reggere così!". Direi che non c'è altro da dire. Risparmio anche sul test del DNA!

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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 11:02 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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I Cestaro in questo albo hanno cercato l'effetto copertina vecchio stile e purtroppo hanno toppato perché è un po' piatta, poco espressiva, con una gamma cromatica Giotto da 6 ed è dinamica come una figurina Susanna nei formaggini...
Però io li salvo perché hanno ereditato una testata in piena tormenta, prendere il posto di Cavenago (che è un tripudio di invenzioni cromatiche e a me piaceva tantissimo) non deve essere semplice.
Piccini, io li considero incolpevoli.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: gio giu 09, 2022 11:11 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Guarda, Bertuccia, per me non sono incolpevoli, perché le loro copertine, oltre a essere spesso "fuori fuoco", per così dire, sono anche realizzate veramente con poca professionalità e attenzione. Questo è sicuramente imputabile a loro. E ripeto, io come disegnatori li adoro da sempre!
Che abbiano ereditato un ruolo scomodo è sicuro, ma hanno le loro colpe. Io personalmente sono molto deluso. Non al punto di volere un ritorno a Cavenago, però, che non digerivo proprio più...

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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: ven giu 10, 2022 7:26 am 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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È anche vero quello che dici.

Solo che mi viene da salvarli, perché vanno in pari nel complesso. Manca qualcosa, qualcosa è ben fatto.
Discorso diverso Roi che è (dovrebbe) essere spanne sopra come esperienza e mi disegna sempre le solite 2 espressioni.
Come si diceva di Clint Eastwood "col cappello e senza cappello".
Quante vignette con Dylan di spalle e i capelli a coppino abbiamo visto in questi decenni? Un milione. Io sinceramente se questo è il massimo della ricerca dell'inquadratura, passo volentieri oltre.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: ven giu 10, 2022 9:10 am 
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I Cestaro sono grandi disegnatori e il trittico di Tex attualmente in edicola lo dimostra ampiamente ma -a mio umile avviso -non sono copertinisti. Cavenago, bravissimo per carità, ha questa tendenza ad usare sempre la stessa 'color scheme' che appiattisce e fa sembrare tutti uguali (in prima facie) gli ottimi disegni.
Insomma, per me alla lunga stufa...
Alla fine, penso, i Cestaro si sposano bene con la Restaurazione (?!?!?) In atto perché adattabili alla bisogna. (Sono d'accordo con bertuccia quando dice che con la copertina di questo albo hanno ricercato l'effetto vecchio stile).

Keanu, sono d'accordissimo in tutto quello che dici.
A me sarebbe pure andato bene, pensa, il Dylan barbuto fidandomi (sulla parola ovviamente, dopo soli 6 albi) del cambiamento che ci sarebbe stato.
Invece, come giustamente dici te, si è voluto tenere il piede in due scarpe non rivoluzionando nulla (e dunque non restaurando di fatto nulla).
Il risultato è una presa per il cullo gigantesca ai danni sia dei lettori affezionati sia di quelli che magari aspettavano positivamente un cambiamento.
Insomma, un disastro a mio avviso, e certifica con poche possibilità di smentita il fallimento di r come curatore.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: ven giu 10, 2022 7:49 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Keanu Coen ha scritto:
uno promette l'uscita di archi narrativi e non ci fa la figura di palta del millennio quando poi di questi archi narrativi non se n'è visto NEMMENO UNO: Recchioni aveva presentato un'INTERA annata dylandoghiana facendo nomi e cognomi


Oltre a essere un tipico millanta-imbonitore da bancarella stile "lasparopiùgrossa", venditore di fumo che s'è già fumato... Recchioni è sempre stato un poerello auto-illuso. Si è persuaso che le dinamiche di pubblicazione di una serie (quella inedita) di DD fossero compatibili a menate come cicli, saghe, stagioni, e relativi reboot, retcon, team up, etc. Quasi tutta roba ereditata dagli schemi dei comics stellestrisce di cui si culla il suo immaginario nerd-cultofilo.
Invece DD in quanto testata, per una serie di fattori editoriali e multi-autoriali, è uno dei prodotti più irriducibilmente allergici all'applicazione del concetto di continuity o archi narrativi. E non solo per la questione organizzativa del multi-firma da inquadrare ai testi.
Anche sullo Speciale, dove Bilotta può cantarsela e suonarsela da solo nel deliquio senza particolari pressioni, si fatica enormemente a tenere insieme una trama, e sono 6 anni che si vive di divagazioni su divagazioni, pubblicando appena 140pp all'anno :roll: .


Keanu Coen ha scritto:
I Cestaros sono forse i disegnatori più appassionati di Dylan che ci sono alla Bonelli: era logico pensare che avrebbero fatto onore alla tradizione dei copertinisti.

È difficile che un bravo copertinista non sia un buon disegnatore, ma non è detto che un buon disegnatore sia un bravo copertinista.
Quando devi dare tutto in prima pagina, ci sono dei passaggi che devi saltare, ed una personalità che devi dimostrare, non sempre in sintonia con l'abilità della singola tavola sceneggiata da illustrare.
I Cestaros non mi sembrano adatti alle copertine di DD sinceramente, anche se peggio di Accardi sul Maxi non possono fare :dito: :dito: :dito: .

Uno perché difettano nel trovare il concept che enfatizzi il valore della storia, senza cadere nell'insipida banalità o nello spunto da motivi secondari.
Due perché perdono molto col colore, a differenza di Cavenago che lo impiegava con maestria.
Tre, che è la cosa principale, e perché anche grazie alle carenze dei punti 1 e 2, con l'horror questo tipo di illustrazioni non c'entrano una mazza, difettando di ombre, angolature e senso d'inquietudine macabro che dovrebbe trasudare nell'intimo da una copertina. Come già detto in altre circostanze, buoni per la fantascienza o per il fantasy al massimo, col loro stile impersonalmente statutario, un po' metallico un po' plasticoso.

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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: sab giu 11, 2022 2:37 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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wolkoff ha scritto:

Invece DD in quanto testata, per una serie di fattori editoriali e multi-autoriali, è uno dei prodotti più irriducibilmente allergici all'applicazione del concetto di continuity o archi narrativi. E non solo per la questione organizzativa del multi-firma da inquadrare ai testi.
Anche sullo Speciale, dove Bilotta può cantarsela e suonarsela da solo nel deliquio senza particolari pressioni, si fatica enormemente a tenere insieme una trama, e sono 6 anni che si vive di divagazioni su divagazioni, pubblicando appena 140pp all'anno :e.


.


si, e poi c’è Boselli che nello stesso anno tira fuori la saga di mefisto sull’inedito di x numeri,
Miniserie Dampyr le origini di 4 numeri , lo speciale tex willer di mefisto , oltre a pubblicare e gestire le testate in storie autoconclusive di 1 o 2 albi di Tex, Tex willer , Dampyr.
E non dimentichiamoci i Texoni , ed i Tex alla francese.
o lui è Superman o nel caso di Dylan non sono capaci , cioè incapaci.
Tutto questo Boselli lo fa da solo , su tre testate.
Come si fa a non saperlo fare su una testata ?


Ultima modifica di Goblin il dom giu 12, 2022 6:43 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: sab giu 11, 2022 3:14 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Non conosco i dettagli su Tex, ma Boselli tutte queste cose le fa da solo?
Penso proprio di sì, nel senso che sceneggia solo lui in pratica quelle storie interne all'arco narrativo.
Recchioni non ce la fa a scrivere 6/7 storie all'anno o impostarne almeno il soggetto in vista di un ciclo. Non parliamo di adesso che ha proprio rinunciato alla parte creativa. Ti pare possibile delegare certe mambasse "delicate" ad un mucchio di terzi, organizzando cicli simili nelle mani della Barbato, Simeoni, Baraldi, Enna, Ambrosini, Contu, etc... ognuno che se ne va per fatti suoi, con tempistiche e programmazione differenti, quando manco sanno quando verrà pubblicato il loro albo :?: :!: :?:
Un coacervo (di)sgraziato da calderone inzuppante minestronzesco, cosa che è stata (dimostrata con) la saga della meteora, in cui storie concepite per un altro fine iniziale, e con qualche gioco di prestigio in after-thought postumo sono state riconvertite al countdown, in modo perlopiù penoso e scoordinato... quando nella mente del Sommo contavano solo il #399 ed il #400 come progettualità. Al resto non ci aveva pensato, pura improvvisazione polifonica di cose nate per altro... :?


Senza contare che Sclavi ha da sempre storicamente ripudiato queste cose e deriso il fatto che Dylan potesse avere una saga a lui dedicata, tra passato, presente e futuro. Parliamo di qualcosa fuori dal DNA di DD in origine, tostissima da scardinare in funzione di una presunta continuity narrativa.
Bilotta è geniale, ma anche lui si è dimostrato inadatto a superare questo stallo fisiologico del mood dylaniato. Campa di episodi autoconclusivi da oltre 6 anni quando potrebbe smuovere le trame in modo molto più organico, all'interno di una saga tutta sua, in piena autonomia :roll: .

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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: sab giu 11, 2022 4:16 pm 
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Iscritto il: sab mar 29, 2014 12:17 pm
Messaggi: 169
La saga di Bilotta è diventata una palla insostenibile.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: ven giu 17, 2022 4:32 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
Messaggi: 767
"La bestia della brughiera" vede il gradito ritorno di Luigi Mignacco e Corrado Roi.

Il primo imbastisce una trasferta nel nord dell'Inghilterra classica, con Groucho preoccupato a casa e Dylan senza memoria. Roi regala le sue tavole cupe, restando fedele al suo tratto.

Spoiler!
Divertente il giochino degli oggetti della ragazza uccisa in possesso delle abitanti del paese: ovviamente sono dettagli che in prima lettura di perdono


Discreta la copertina. La storia è piacevole pur non essendo un capolavoro. Una storia di routine avremmo detto un tempo, ma viste le prove imbarazzanti dei mesi scorsi forse è un piccolo tesoro.

Piacevoli i duetti Groucho-Bloch, Dylan conteso dalle donne del paese e il paesello chiuso già visto in storie eccezionali come "Aracne". Meno piacevoli le scene d'azione con "il mostro". Però una lettura piacevole, finalmente.


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 Oggetto del messaggio: Re: #429 - La bestia della brughiera
MessaggioInviato: sab giu 18, 2022 4:03 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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Località: Macondo
Spoiler

Storia che manda in vacca tutto quello che di buono poteva esserci dopo circa 35 pagine, ossia dopo la buona sequenza di pagine mute, quando l'intero villaggio fa coming out e diventa una litania di buoni repressi contro cattivo oppressore. Ovvio ribaltamento finale, in un tripudio di coincidenze (Dylan che si sveglia al ricorda al momento giusto, la polizia che arriva 30 secondi dopo). Almeno il lancio della pistola era una macchietta in sé, qui siamo all'esoterismo temporale.
Vince la noia, nel complesso.

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