Cravenroad7

L’INDAGATORE DELL’INCUBO IN BILICO TRA LA VITA… E IL SUO CONTRARIO!




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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Grazie per aver aperto il topic, Solomon!

Dico subito che seguiranno alcuni

SPOILER
SPOILER
SPOILER

Togliamoci il dente, e diciamo che per l’ennesima volta, anche questo mese ci viene presentato un albo chiaramente destinato all’Oldboy: non c’è traccia di C & R (nonostante le varie indagini di polizia, in compenso c’è il tenente Sheridan!), non c’è traccia di cellulari (nonostante per la metà dell’albo i personaggi stiano sempre al telefono, addirittura Dylan prende l’ELENCO DEL TELEFONO per trovare un indirizzo…), e anche se Bloch e Dylan interagiscono tantissimo (e benissimo), c’è un solo riferimento al loro rapporto padre-figlio, chiaramente infilato di straforo. Per non parlare della visita all’emeroteca… Non vorrei poi fare il solito overthinker, ma il nome della Thatcher sul giornale (per giunta scritto anche sbagliato!) a pagina 11 non mi sembra esattamente adatto ad un albo della serie regolare.
Anche la presenza di Hamlin, per come è gestita, non mi sembra per nulla in continuità con il 401, anzi è proprio vecchi(ssim)o stile.

Detto questo, però, io continuo a manifestare il mio apprezzamento per lo stile di scrittura e di disegno di Simeoni.

Dal punto di vista grafico è ammirevole vedere delle tavole così minuziose, dettagliatissime, in cui si vede che ogni vignetta è frutto di amore per il proprio lavoro. Ma soprattutto è la prova definitiva che non c’è bisogno di bellurie digitali o di chissà quali stravolgimenti di regia per consegnare un lavoro inappuntabile, certosino e dignitosissimo, quasi senza sbavature. Un inno al fumetto classico, in sintesi. Certo il volto di Dylan è ancora un po’ ballerino, cambia fisionomia abbastanza spesso, ma in compenso ci sono disegni splendidi in tutto l’albo.

Dal punto di vista della scrittura sono soddisfattissimo. Dopo mesi e mesi di un Groucho muto, assente, afasico, inutile, assistente che non assiste mai, Simeoni finalmente riesce a farlo tornare protagonista in una delle sue solite sceneggiature un po’ logorroiche, ma meglio peccare per eccesso che per difetto, in questi casi. Come sempre, in mezzo al marasma generale di dialoghi qualche cretinata e qualche forzatura c’è, ma ci troviamo davanti a un fuoco di fila di scambi di dialoghi serratissimi che, piacciano o non piacciano, sono la testimonianza di una capacità di scrittura forse manierata, ma evidente. Dove altri autori continuano a riciclare sempre le stesse battute tremende prese da Sergio Paoletti, a me Simeoni pare uno dei pochi che ancora cerchi di inventarsi (anche) qualcosa di nuovo. E a me personalmente il suo Groucho piace tantissimo anche graficamente.

Dopodichè, per non sembrare che qualcuno abbia hackerato il mio profilo con tutti questi complimenti, ovviamente l’albo ha anche dei difetti abbastanza macroscopici, il primo dei quali è il modo in cui la vicenda si conclude. L’albo ha ambizioni abbastanza alte, a partire dall’identità delle vittime, ambizioni che però deragliano in un finale che non so perché me lo sono immaginato scritto da Faraci e disegnato da Cossu… La definizione stessa di tarallucci e vino! Un vero peccato.

Un altro problema, endemico in Dylan, è ovviamente la trama gialla, che diciamo non è esattamente brillante, con le solite strade che si perdono nel nulla e scelte quantomeno discutibili, tipo il falso problema dell’indirizzo di Lucilla, tanto per dirne una, che non si capisce perché Dylan ci mette tanto a chiamare Bloch per averlo… Bah…

Ancora, ma questo non è un problema di Simeoni, ma di chi decide l’ordine di uscita degli albi, l’argomento di quest’albo, stringendo stringendo, è lo stesso identico dell’albo del mese scorso: uno scavo introspettivo sul lavoro dello sceneggiatore, che sinceramente due mesi di fila anche no! C’è anche una frase che è praticamente identica a una dello scorso albo.

Infine, ma questo è il problema minore, questo mese, è che basta leggere l’albo mezza volta per accorgersi di alcuni refusi abbastanza evidenti:

-il nome della Thatcher a pagina 11
-la parola inglese “case” al singolare, quando dovrebbe essere chiaramente al plurale a pagina 12
-la scritta Guinnes senza una S a pagina 24
-il negozio accanto al ristorante di Luigi che a pagina 68 si chiama ARTS AND COMICS e a pagina 79 si chiama ART OF COMIX e ha una facciata completamente diversa
-la porta dell’ufficio di Hamlin a pagina 83, in cui manca la U in ANTIQUES.
-EDIT: mi ero dimenticato la scritta COFFE, con una E sola a pagina 24, nella scena coi punk definitivamente anni '80

Insomma, cose che non condizionano il gradimento dell’albo, ma comunque cose che si notano a occhio nudo già alla prima lettura.

Per quanto riguarda l’edittoriale, ormai quasi non lo leggo più, e ne ho guadagnato in salute.
Le copertine dei Cestaro stanno iniziando a rivelarsi molto deludenti. Guardandole attentamente, c’è una superficialità nell’inchiostrazione e nella colorazione che mi dà molto fastidio, e i personaggi è come se non interagissero davvero con l’ambiente circostante. Sono sicuramente bravi a giocare con le copertine classiche (in questo caso quella dell’albo Il tunnel dell’orrore, e un po’ anche Johnny Freak), ma dal punto di vista della realizzazione stanno diventando davvero dozzinali.

Albo assolutamente promosso, ma già dalle anteprime avevo avuto una buona impressione. Quasi dimenticavo, anche se ho ascoltato in vita mia London calling duemila volte, non mi ero mai accorto che dicesse "London calling to the zombies of death"! Devo assolutamente ripassarmi un po' di Clash!

la vita e il suo contrario
la storia perde un pò di valore nel finale, secondo me, con il mostro che sembra uscito da una storia di faraci-cossu
e in cui viene svelato il segreto di pulcinella: trattasi dell'ennesimo metafumetto, con un pò di safarà "un tanto al chilo"
ma, a parte il finale (comunque decente), questa è la migliore post-400, con "qwertyngton" e "i padroni del nulla"
è l'albo più divertente che ho letto su dylan dog da anni,anni e anni... dylan e soprattutto groucho in forma smagliante
il baffuto si cimenta in filastrocche (come cico), citazioni esilaranti (shining), docce con il sigaro e colpi di fulmine
per quanto riguarda il metafumetto di cui sopra, comunque, l'autore riesce a creare una certa curiosità, una tensione
il titolo (sia quello dell'albo, sia l'opera maledetta), l'incipit, l'ago nella giugulare, l'attacco in metro, lucilla alias vanilla
e, ultimo, ma non ultimo, la storia è per lo più avulsa dalla continuity recchioniana, senza strunzate per teenagers
copertina molto buona

voto 7+

Può seguire qualche S P O I L E R:

Ho apprezzato questa storia di Simeoni autore completo quanto Lei abita ancora qui, apparsa su un Oldboy dello scorso anno (forse qualcosina in più quella per i disegni). Come là un Groucho utilizzato bene, anzi un Groucho così protagonista si ritrova in ben pochi autori attuali.
Fin da subito ho avuto anch'io l'idea che fosse una storia destinata all'Oldboy e poi dirottata qui, ma va benissimo, anzi se col tempo, anche facendo finta di niente, le due testate si incamminassero sullo stesso binario, resettando sulla regolare tutte le innovazioni del nuovo corso (a parte l'uso di un minimo di tecnologia), ma anche abbandonando la precisa collocazione cronologica degli anni '80-'90 (Dylan può essere ambientato nell'attualità con discrezione), lo riterrei qualcosa di positivo.
Voto 7-, il meno per Safarà (di cui comprendo però l'utilizzo).

Prima voto, poi leggo i vostri commenti per non farmi influenzare: ottimo!
Una storia d'autore, scritta benissimo, a tratti esilarante, con dialoghi perfetti e disegni splendidi.
Il tutto coronato da una copertina che mi fa impazzire. Soggetto semplice, lineare, ma capace di attirare l'attenzione su quel potente fascio di luce e diffondere un'atmosfera dai colori soffusi e abbacinanti al tempo stesso.
Groucho pazzesco! non tutte le battute sono sullo stesso livello, ma tenere banco per tutto l'albo era pressoché impossibile.
Comunque, bella storia e ben sceneggiata, dialoghi scorrevoli e credibili, un bel 9 se lo porta a casa.

Mi mah boooh...albo mmmsi dai.
Allora, ci sono cose buone e altre meno, ma per onestà intellettuale devo ammettere che le cose meno buone sono particolarmente soggettive. La trama è buona, i disegni pure (a parte Dylan). E spiace dirlo ma a me i Cestaros continuano a non dire niente.

SPOILER?
SPOILER

La storia è chiaramente traghettata dall'oldboy, ci sono riferimenti sia visivi sia testuali che non lasciano alcun dubbio: il telefono a disco, i punks, la mancanza di cinture di sicurezza, Bloch che non ci prova nemmeno a sembrare un sovraintendente, niente cellulari, una frase detta dal suddetto che colloca la storia nel 1988 circa (pag. 26, IV vignetta)...e via discorrendo.
La cosa migliore che posso dire sulla storia è che è divertente, e sono secoli che non uso il termine riferito a un albo di DYD. Mi accodo a tutti i complimenti fatti per l'utilizzo di Groucho da parte di Simeoni, che è il vero mattatore dell'albo, e anche per l'esposizione della trama, semplice solida gialla e che ti incuriosisce. Buoni anche i disegni, pieni di dettagli, ma sempre chiari e facili da leggere. Unico neo, il volto di Dylan che boh, a me non piace proprio.
Sicuramente rivedibile il finale un po' raffazzonato e alcune scelte metanarrative che pur non cadendo nel fastidio, sono comunque abusate. E il villain è un po' moscio, ammettiamolo. Nonostante tutti i difetti la storia scorre bene e sicuramente supera la sufficienza.
In sintesi:
TESTI: 6.5
DISEGNI: 7-
COPERTINA: 6--

Il punto è un altro. Il punto è che se voglio leggere l'oldboy, compro l'oldboy. Ed è proprio perché NON voglio leggerlo che non lo compro! Quindi che si fa? Se la storia è buona vale tutto? Si è passati da un Maxi ora Oldboy, che era la "discarica" (in senso affettuoso) della regolare, a una regolare che è il Reader's Digest dell'Oldboy? C'è qualcosa che mi sfugge...


V

SPOILER
SPOILER
SPOILER




Che occhio, Valla! Grandissima osservazione. Le altre "date" le hanno coperte meglio, ma questa dev'essere sfuggita alle fitte maglie della revisione.

Io personalmente ho letto solo tre storie di Simeoni, due negli scorsi Oldboy, e questa nuova della regolare. In ENTRAMBE le storie degli Oldboy c'erano degli anacronismi evidenti che facevano capire che la storia era originariamente ambientata ai giorni nostri. In questa della regolare ci sono anacronismi che fanno capire che era destinata all'Oldboy.
Ottimo lavoro.

Ma che sta succedendo? Prove generali di restaurazione?

Io invece ho letto solo un Oldboy, quello con Baraldi-Mari e Cavaletto-Rinaldi, che mi è anche piaciuto tra l'altro...quindi il mio è proprio un pregiudizio.

@Ramingo
Prove di restaurazione? Forse. Oppure hanno smesso anche di provarci, a differenziare la linea editoriale (facciamo finta che questa cosa sia mai esistita) tra regolare e OB...


V

Finchè c'è stata la partae investigativa era un buon albo, poi la parte metafisica lo fa diventare solo accettabile....perchè....dico io...

Ho due perplessità

SPOILEROSISSIME

La prima riguarda il processo di mummificazione. Ho provato a fare una piccola ricerca in merito ma senza particolare successo. Il velista olandese viene ritrovato mummificato nel 1971. Bloch ottiene che sia riesumato nel "2022" (Valla, non ridere!) per controllare se anche lui ha il foro da cui è stato drenato il sangue. Non sono riuscito a capire se un corpo mummificato sepolto per cinquant'anni rimane integro oppure a lungo andare anche una mummia si polverizza, rendendo inutile qualunque tentativo di autopsia cinquant'anni dopo.
Il problema nasce dal fatto che se la storia era originariamente ambientata nel 1980 e spicci, come è sicuro che sia, diciamo che in vent'anni è possibile che un corpo mummificato sia ancora autopsionabile, ma magari in 50 anni diventa impossibile.

Se c'è qualcuno esperto di decomposizione, mi può togliere questa perplessità?

La seconda riguarda i riferimenti al DNA che vengono fatti a pagina 48/4, 64/4 e 71/1: perché mai il cadavere della metro non dovrebbe corrispondere a quello del teppista? Mi ci sto scervellando, qualcuno me lo sa spiegare?

Invece, per gli appassionati di Settimana Enigmistica, a pagina 13, nell'ufficio del sovrintendente Bloch, impegnato in attività tipiche da sovrintendente, cioè con le maniche rimboccate a sistemare faldoni nei cassetti, come qualsiasi sovrintendente che si rispetti, su uno dei faldoni si leggono le date 1979-1989. Che sia un'altra prova che questa storia era ambientata nei favolosi anni '80, prima che qualcuno ci infilasse a forza battute sul 2020?

ti sfugge che sull'old boy passano le migliori storie attualmente... e adesso stanno correndo ai ripari sulla serie regolare...

@keanu

SPOILER
SPOILER A RANDELLO

Cadavere mummificato: Google dice 10 anni, ma le mummie egizie ne hanno migliaia quindi non si capisce, tra l'altro in condizioni particolari... vabbè c'è Wikipedia che ti spiega tutto meglio di me.

Teppista nella metro: non c'ho capito nulla nemmeno io, la spiegazione che mi sono dato è che, visto che l'omicidio è avvenuto altrove non poteva essere il teppista, che era evidentemente lì...diciamo che regge ma è scritto malino.

Faldone: due considerazioni, la prima è che un faldone 79/89 è ridicolo, non si dovrebbe schedare tutto a decenni, quindi 80/89? Poi per essere un decennio, anche solo di cold cases, non è un po' piccolino? Quindi bbbboh.

@kramer

Il dubbio mi era venuto in effetti...


V

Simeoni già ci aveva regalato una prova maiuscola di Groucho nell'ultima storia sull'Old Boy. Bene così, finalmente!

la recensione del mese:
https://www.youtube.com/watch?v=8LyAXFFhxME