la morte in palioprosegue il parallelo tra il percorso di bilotta e quello di porretto e mericone... anche bilotta, all'infuori del pianeta dei morti, non è che abbia brillato eccessivamente...
la comfort zone (e che comfort zone) di porretto e mericone si chiama "il lago nero", il lago nero 2, 3, speriamo anche 4, 5, 6... sulla regolare, per ora 2, minestre riscaldate...
del resto, non a caso, il lago nero è ambientata nei dorati anni ottanta (vivaddio), mentre in "la morte in palio" fa addirittura capolino la data del 18 marzo 2022...
un remake di "partita con la morte" (buona per carità, ma i capolavori son altri), però, nonostante tutto, nonostanti anche le interpolazioni recchioniane, l'albo mi è piaciuto
ho apprezzato il taglio cinematografico, l'incipit accattivante, lo "scherzo" a pag. 53, gli schiaffi alla vecchia in carrozzina(in tema di vintage, torna il politicamente scorretto?)
merito anche e soprattutto di armitano, lo avevo già apprezzato molto nella bistrattatissima "chi muore si rivede", bello anche il virtuosismo a pag.10 con il foulard...
anche alcuni dialoghi ad effetto... anche se, ripeto, non apprezzo il linguaggio scurrile di un dylan dog ancora tutt'altro che post-recchioniano (caccola, stronzo, stronzate)
per il resto, come detto, la solita minestra... immagino le critiche al finale metafumettistico, ma guardate che questa è ordinaria amministrazione su dylan dog, da sempre...
la copertina è sicuramente la migliore pubblicata dai cestaro finora
voto 6+