Goblin ha scritto:
anteprime dylan dog 2022 (...)
mi sembra non ci siano annunci , si è passati dall’annuncite acuta , al moderatismo.
Infatti sto rimpiangendo il periodo dell'annuncite, della meteora, del matrimonio con Groucho e del Dylan barbuto.
Almeno c'era materia per indignarsi e per polemizzare (contro Recchioni o contro il resto del forum, a seconda dei casi e delle giornate).
Abortito il reboot, siamo tornati all'elettroencefalogramma piatto degli anni di Gualdoni, con un'importante differenza: gli anni passano e la testata è sempre meno riconoscibile e sempre più lontana dal modello originario. Nei testi, nei disegni, nelle copertine, persino nel tamburino e nella grafica.
Contu, Baraldi, Poretto/Mericone, Ostini e Simeoni sono i nuovi Marzano, Gualdoni e Di Gregorio.
La Barbato timbra stancamente i cartellini e sta diventando per Dylan quello che è stato Nizzi per Tex.
Ambrosini e Bilotta restano gli unici che vale la pena di leggere, ma scrivono poco e scrivono un Dylan tutto loro, che difficilmente può fare scuola.
Sclavi scrive col contagocce, è venduto a peso d'oro solo nelle librerie e lo leggiamo in tre.
Dei disegnatori classici solo Roi e Mari continuano a pieno regime. I nuovi sono tanti, troppi, e spesso risultano difficili da distinguere.
Le copertine dei Cestaro sono scolastiche, anonime e qualche volta persino bruttarelle e sciapite (tipo quella del prossimo inedito).
In un quadro del genere, le uscite si moltiplicano anziché ridursi e diventa facile scordare titoli, autori e contenuto delle storie a distanza di pochi giorni dalla lettura.
Per quanto mi riguarda, continuo a comprare e leggere tutto solo per collezionismo e per abitudine.