Cravenroad7

Fonte Horror Post FB: per motivi tecnici hanno rimandato il color festa in uscita a novembre, uscirà a febbraio. A novembre è stato anticipato quello previsto per febbraio, tre storie scritte da Palloni.

Anche il sito Bonelli conferma questa news...
https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog ... a-1020923/

V

era una delle uscite che più mi incuriosiva , vabbè è solo rimandata .
Leggevo per problemi imprevisti
mistero

Se tanto mi dà tanto, avranno semplicemente mandato in stampa la copia sbagliata.

Hanno sempre problemi tecnici imprevisti ma si vergognano a dire quali, neanche fossero segreti di stato.

Da come occultano sistematicamente i dati delle vendite, testata per testata...
mi sembra chiaro che in SBE siano campioni di omertà editoriale quanno nun je conviene

Anche per me era un'uscita molto attesa.
Difficile capire quale problema tecnico abbiano avuto, mi sa che bertuccia ci ha preso...
Aspetterò, tanto alla fine i CF li compro tutti (per poi lamentarmi, hihi).


V

Mai avuta un'estrema simpatia per il Color Fest (anche se sono stato un acquirente pure di questo).
A che pro dedicare spazio a tutte 'ste genialate, con dei Dylan disegnati talvolta alla bell'e meglio, con delle storie spesso fortemente "alternative" (certo, con delle eccezioni: si veda Il Convento Del Vuoto), quando la testata madre sta affondando, quando non riescono (quasi) più a scrivere una "storia normale" con uno schifo di spettro che si aggira nei meandri di un castello abbandonato?
La stessa testata portante è diventata un Color Fest in bianco e nero (certo, mancano gli autori più o meno "alternativi", sostituiti dai più classici che comunque fondano - spesso - il loro concetto di storia dylaniata su pippe indecifrabili, ben lontane da un intrattenimento scattante e una classica storia soprannaturale "senza pretese").
Indifferente, dunque, per questi slittamenti.

Sì questo non sono completamente d'accordo: spesso sul CF (a un prezzo contenuto) posso vedere all'opera disegnatori che altrimenti non vedrei; però ti do ragione sulle storie, spesso sconclusionate e ancor più spesso inconsistenti.
Purtroppo il color è passato da vetrina per emergenti e/o misconosciuti ma validi artisti a contenitore di stranezze, non sempre in senso buono. Le storie singole si fanno comunque apprezzare, per le brevi va un po' a fortuna/sentimento...


V

I disegni non sono mai stato un problema negli ultimi anni, su qualsiasi testata collegata a DD.
Per cui ben vengano le sperimentazioni "cool" del CF, a livello grafico, ma non credo risolvano molta spacciando questo contenitore come necessario... per l'intrattenimento.

Resta il problema di scriverci anche delle storie decenti a corredo, ma visto quanto latitano con immane fatica sulla regolare, pretenderle (pure?) sui CF mi sembra eccessivo. Come direbbe un certo Gianfrà (Funari): Gnaaafanno, poeretti

@Valla @Wolk

Che poi, detto tra noi (nonostante il parere espresso nel mio precedente post), per me un certo apparato grafico sperimentale del Color Fest non è mai stato un elemento di rigetto; e, al limite, pure determinate storie "particolari" ci potrebbero stare.
Insomma, non sono le singole parti a farmi venire l'orticaria (anche, se, come da voi ribadito, non sarebbe male qualche storia in più capace veramente "di mordere").
È l'insieme. Anzi, quello che "si respira" da una testata simile.
La volontà di mettere in campo periodicamente visioni "alternative" di DD, quando ormai, data la piega presa dalla testata madre, non ce ne sarebbe neanche più bisogno. La regolare è divenuta il coacervo di visioni alternative a quanto si aspetterebbe un lettore rodato.
Vecchie storie di mostri, di "orrori", sostituite da cosa? Da ragazzini braccati per terrorismo? Da riscritture del personaggio fatte da chi non ha uno straccio di idee in mente? Da Dylan che deve affrontare il "concetto di verità", o che si deve destreggiare tra le paranoie di antipatiche studentesse universitarie? Da meta-sciocchezze con pseudo-matrimoni e viaggi in mare che culminano con Tiziani vari immolati per dare sfogo ad inutili complessi edipici, in nome di un cambiamento che non avrà mai luogo?
Una volta forse una testata come il Color Fest poteva avere un senso (è nata nel 2007, e allora, tra alti e bassi, Dylan Dog era ancora Dylan Dog), ma oggi persino la regolare è una specie di Color Fest. Un B&W Fest, se la vogliamo dire tutta Una testata fatta per esaltare il genio ribelle di vari scrittori che, non accontentandosi di fare (o non sapendo come realizzare) una normalissima storia, deve per forza tentare qualche triplo salto mortale. Facendosi male.
Ripeto, alla fine non osteggio il Color Fest, ma il concetto di cui è permeato. Anzi, del suddetto concetto in relazione a questo disastrato periodo storico.
Alcune sperimentazioni possono andar bene (vedasi il PdM), ma quando la stragrande maggioranza delle testate Dylaniate divengono il contenitore per delle sperimentazioni (a parte - e spero di non dimenticare qualcosa - il solito OldBoy) ci si rende conto che qualcosa non funziona.
Ciao ragazzi

Editing free (nel senso di ri-montaggio)



Io credo sia prevalentemente un discorso di autori e di primato "grafico". Macedoniando comparsate.
Nel senso che sul CF prevale spessissimo la volontà di invitare la guest star-autorone sperimentale-amicodegliamici-primula rossa del visual design-firma griffata-artista trendy dell'ultim'ora ... e la storia in sé (ai testi) passa in terzo piano - quando l'ascensore non funziona, altrimenti dal quinto in su.
Questo comporta che i testi siano ad opera di gente che non c'entra una mazza con Dylan e non sarebbe mai in grado di candidarsi per l'inedito, l'OB, o comunque per storie lunghe da 94pp in modo assiduo e regolare. Gente che viene per togliersi lo sfizio da cameo o poco più. Per cui zero responsabilità, comevieneviene, basta che avemo i disegni cool cor botto.

Non per niente si chiama Fest. Un party sbevazzato su di giri, finito il quale non-amici come prima .

Lol, quindi abbiamo gente che sbevazza sulla regolare, gente che sbevazza sul Color Fest e il buon vecchio Bilotta che sorseggia pacatamente del brandy d'annata (novantiana) sullo speciale (ed è l'unico a cui, a scanso di equivoci, non ho da rivolgere frecciate)
E la "manovalanza" relegata all'OldBoy... quando invece almeno sulla regolare vorremmo più spesso storie di manovalanza (ben fatta, certo: un buon artigianato invece di presunte opere d'arte)

Ciao Nima, tutto chiaro e chiaramente condivisibile. Sul fatto che al momento (blu) la regolare sia un casino e pure un casinò, non c'è dubbio: purtroppo un uso smodato del "kambiamento" senza idee ha avuto dei risultati disastrosi, per quanto prevedibili.
Le versioni (visioni) alternative ben vengano se portano aria nuova, senza snaturare il personaggio e sono anche (soprattutto) accompagnate da buone idee. Il PdM nasce sul Color come hai ricordato anche tu, e di spazio per creare cose interessanti, ce ne sarebbe pure, se uno sa scrivere, anche se personalmente mal digerisco le storie ultra-brevi. In passato si sono viste belle cose sul CF, tipo Gotico Inglese, con due storie, con un Dylan alternativo, ma che affondavano le radici nel classico. Quello era un bell'esperimento. E anche il lato grafico era molto gratificante. Purtroppo non ha avuto seguito.

Facendo un po' i cattivi, diciamo che se mentre la regolare annaspa in cerca di idee (e affoga mentre cerca di far coesistere 10 universi), sulla testata alternativa mi trovo (per dire) Welcome to the jungle, il giramento di palle è comprensibile.

Analizzando (vabbè dai è per capirsi) la divisione delle testate, che ci dicono essere stata pianificata, alcune "sovrapposizioni" (e aggiustamenti e ripescaggi e spostamenti vari) non dovrebbero esserci, anzi dovremmo (in quanto acquirenti) essere facilitati il più possibile nello scegliere la testata che fa al caso nostro, così a colpo sicuro... Invece l'unica scelta sicura che sembra rimanere è non comprare, non leggere, e quando si legge lasciarsi scorrere tutto addosso che se no poi ti incazzi. O giù di lì.

@wolk

Sul discorso "gente che viene, gente che va" credo si inserisca anche una certa dose di business, con autori magari nuovi (o comunque nuovi su dyd) o di secondo (terzo, sesto, quindicesimo) piano che hanno bisogno di una spinta. Però quella è logica aziendale, quindi non ci metto bocca (o tastiera), perché non ci capisco niente e faccio fatica a capire se ci può stare o se una bastardata (nel senso, se è "pubblicità" non dovrei pagarla io, giusto?)...


V

Quoto quanto da te detto Valla


Senza dubbio: meglio storie che - talvolta - tentino un approccio più "classico", "gotico" in questo marasma stralunato. Almeno di tanto in tanto, qua e là, si respira un minimo di aria dylaniata. Anche se, come ricordi giustamente, purtroppo, un simile esperimento non ha avuto alcun seguito...

E chiaramente mi trovo in linea con quanto giustamente asserito da Wolk: probabilmente ha più senso giudicare certi esperimenti più dal lato grafico che altro